13. Ciak si gira

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Sono sul sedile del passeggero della macchina di Flynn, ci stiamo dirigendo sul luogo del delitto in seguito alla comunicazione ricevuta poco fa.

È voluto passare a prendermi lui in laboratorio. Dopo l'episodio della banca è diventato molto protettivo e tende a venirmi a prendere e a riportare lui, non che mi dispiaccia per carità, però vorrei capisse che sto bene e che sono al sicuro.

-lo sai che ormai sono guarita vero?-

Gli chiedo per la milionesima volta e lui annuisce mentre guida

-sì, Wondy-

-allora perché vuoi continuare ad accompagnarmi tu?-

Gli domando tenendo il volto girato verso di lui

-è più comodo, dobbiamo andare nella stessa direzione, no Wondy?-

-sì ma devi allungarti da me ogni volta-
gli faccio notare e lui alza le spalle

-non mi crea problemi, a te?-

Mi lancia uno sguardo prima ti tornare a guardare la strada e quei suoi maledetti occhi caldi mi fanno andare in fiamme il volto

-no, nessuno-

dico tornando a guardare la strada come se nulla fosse anche se con la coda dell'occhio vedo l'angolo delle sue labbra sollevarsi nel suo sorrisetto arrogante.

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Dopo un'ora di macchina arriviamo agli studi Televisi "The Blacklot films Studios" dove è stato ritrovato il corpo di uno dei presentatori televisivi più amati dal pubblico del "the C Talk's", ovvero Micheal Jones.

Entriamo e una delle guardie di sicurezza ci scorta fino al luogo del ritrovamento che è lo studio dove registravano le puntate, proprio sulla sua poltrona di simil pelle nera.

-povero Signor Jones, era un'uomo così buono-

Flynn accanto a me trattiene uno sbuffo alzando gli occhi al cielo, non ama particolarmente le persone dello spettacolo a quanto percepisco.

-chi ha trovato il corpo, signor Laudrée ?-

-sono stato io mentre venivo a fare il giro di ronda delle 9:00am. Prima di aprire lo studio, di solito trovavo il signor Jones già lì sulla sua poltrona a leggere la scaletta-

-quindi non era strano che lui fosse qua fuori l'orario lavorativo-

Continua a chiedere mentre arriviamo sulla scena

-no, lui viveva per questo lavoro. Era sempre qua, aveva praticamente le chiavi di tutto gli studios-

Mentre il signor Laudrée continua a parlare con Flynn io, infilandomi i guanti, supero gli agenti di polizia che già sono sul posto ed hanno delimitato la zona con i nastri per tenere le persone lontano. Noto che alcune persone stanno scattando delle foto per cui mi giro verso Wilson che è più vicino a me

-Wilson le foto e i filmati vanno sequestrati, sono prove, così impareranno a non rispettare la morte altrui-

Lui annuisce e si appresta a comunicare il sequestro di foto e video della scena del crimine e chi non lo farà sarà accusato d'intralcio alle indagini.

Mi avvicino al corpo che si trova riverso sulla poltrona con la camicia bianca sporca di sangue che cola dal colpo di pistola al petto.

In mano aveva i fogli della scaletta che ora sono a terra ovviamente, mentre l'altra mano è sul grembo.
Se non fosse per il colorito della pelle e il sangue sul petto sembrerebbe che sta
dormendo dopo una sbronza.

KILLING IS ALWAYS KILLING ONESELFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora