20. I see you

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1 mese e 29 giorni dopo

È come un déjavu, nove fottuti déjavu con nove vittime diverse ma stesso schema; però stavolta nell'aria sento qualcosa di diverso, percepisco che ci sta qualcosa che non va.

Siamo al Georgian Bay Islands national park of Canada dove è stata ritrovata la nona vittima.
Grazie alla sua conformazione rocciosa e la vegetazione più cespugliosa intorno alla baia da cui prende il nome, la vittima è stata trovata che era mattina inoltrata.
Indossata la tuta supero il limitare del nastro e subito al mio fianco arriva Flynn

-Wondy buongiorno-

Mi dice con espressione seria vista la situazione ma noto il suo sguardo divertito, da quella notte in laboratorio dove abbiamo ballato; le cose non sono cambiate più di tanto o meglio, ho cercato di non farle cambiare ma mi risulta difficile nascondere il desiderio e la voglia che ho ogni volta di oltrepassare quel limite invisibile che il nostro lavoro ci impone.

-Buongiorno a te Flynn-

Raggiunta la vittima percepisco dagli assistenti e agenti di polizia che c'è qualcosa di diverso stavolta, questo mi mette in allerta, avvicino di più quando davanti a me si ferma T.key che mi guarda con apprensione

-T.key che succede? Perché questo sguardo-

Lui guarda verso la vittima e poi torna a guardare me e Flynn dicendo

-quello che vedrete non vi piacerà-

Detto questo lo supero; andando da quella povera anima, con passo deciso. Ma quando la raggiungo mi fermo, comprendo gli sguardi degli altri  e le parole  di T.key.
Li sul tronco sopra la testa della vittima bloccata con un chiodo ci sta una foto.

Una MIA foto mentre dormo nel mio letto...

La sensazione di essere stata violata nella
sicurezza della mia casa quasi mi porta a vacillare, come diavolo ha fatto ad entrare!
Ho l'allarme attivo tutte le notti, soprattutto da quando T.key non passa più le notti con me, il codice lo sappiamo solo io , T.key e mio fratello.

Come diavolo ha fatto ad entrare? E perché io non ho avvertito la sua presenza mentre dormivo?

-quel grandissimo figlio di puttana-

La voce carica di frustrazione e preoccupazione di Flynn mi arriva quasi come se fosse lontano da me, quella foto ha catturato tutta la mia attenzione, come è stato possibile?

-Evie non puoi più fare finta che non sia pericoloso! È entrato in casa tua mentre dormivi.-

Non mi giro verso di lui sono troppo concentrata su quello scatto per dargli retta, perché non voglio ammetterlo ma la rabbia è mista ad una forte senso di paura, una paura profonda che non sono al sicuro neanche nella mia dimora, dove invece mi sono sempre sentita al sicuro, protetta e ora...

-Evie?-

La voce di Flynn mi richiama mentre mi gira verso di lui prendendomi dalle spalle, non so cosa nota nel mio sguardo ma il suo si fa più serio e dolce allo stesso tempo

-non voglio lasciare il caso Flynn, non posso lo sai-

Non sposta lo sguardo dal mio, forte, fiero e sicuro mentre stringe la presa sulle mie spalle e dice

KILLING IS ALWAYS KILLING ONESELFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora