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Apprezzai il gesto di Ciro, così tanto che lo andai a ringraziare.
«Nun t mettr scuorn ciu ciu, si blell o saij?»mi domandò vedendomi coprire la faccia.
Io risposi semplicemente con un sorriso, perchè nonostante fosse stato gentile, io tutte quelle avance le volevo solo da lui.
E non so perchè.
Lo conosco da pochissimi giorni ma con la sua bellezza mi ha folgorata, in più il fatto che da quella mattina aveva cominciato ad ignorarmi, mi dava fastidio.

La direttrice chiamò qualcuno, tra cui me e Edoardo, per portare del materiale in laboratorio, dato che proprio quel giorno avremmo dovuto cominciare il laboratorio d'arte.
Alzai lo sguardo dalla cassa che avevo in mano, notando che Edo ci provava spudoratamente con una bella ragazza.
E te pareva, palese che ci provasse, aveva una particolare fissazione per le bionde.
Lei non sembrava per niente dargli corda, infatti un risolino scappò dalle mie labbra quando lui si presentò come "Michelangelo" ma lei lo ignorò del tutto.
Ben ti sta.
Dopo poche ore, circa due, cominciammo il corso.
«Principè, si glos?»mi chiese Edoardo sbucando proprio dietro di me, stavo modellando l'argilla.
«Ij glos? e pcchè?»chiesi ridendo.
«Guardavi male Teresa mentre le sfilavo la cuffia dall'orecchio»rispose ridendo a sua volta.
«I nun so glos e te»ripetei più a me stessa che a lui.
«Va bene, principè.Allor nun si glos se a pigl e me la bacio?»mi chiese mischiando italiano e napoletano.Io non risposi bensì mi limitai a guardare la mia argilla.
Era proprio interessante...
«Voglio che tocchi me come tocchi l'argilla»disse vedendo come modellavo il materiale.
Che stupido.
«Fatti toccare così da Teresa»urlai senza volere, infatti proprio la ragazza nominata si girò verso di noi, mi guardò confusa e io le rivolsi un sorriso.
«Nun so glos»mi scimmiottò ridendo e io gli diedi un leggero schiaffo.
«Nun m fai mal»disse rispondendo allo schiaffo con un bacio sul collo.
«Edoardo smettila ci stanno guardando tutti»dissi staccandolo, vedendo come Filippo,  Carmine e qualcun altro ci guardava male.
«Comm m piac quann m chiam p nomm principè»appoggiò la mia mano libera sul palmo della sua mano destra, baciando proprio la mia mano mentre non smetteva di guardarmi.
«Muovt Eduà»mi salvò da quella situazione Lino che portò il signorino in un posto ma non sapevo bene dove.

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Era ormai notte fonda, e sotto richiesta di Edoardo, Lino mi portò nell'ala maschile, più precisamente nella cella di Ciro e Edo
«Grazie Linù»lo ringraziò quest'ultimo appena entrai in cella, e la guardia ridacchiò poi andandosene.
«Che vuoi?»chiesi incrociando le braccia sotto al seno, mentre Edo fumando mi squadrava

«Che vuoi?»chiesi incrociando le braccia sotto al seno, mentre Edo fumando mi squadrava

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«No niente principè avevo bisogno di vederti»confessò posando la sigaretta.
«A cosa devo questo bisogno?»chiesi ridendo.
«Alla tua bellezza, pcchè si tropp blell e nun cia facev a nun vrirt»disse provocandomi mille brividi.
Ah ok...
«Nun scopat rint o liett mi!»disse Ciro sbucando dal bagno privato e io scoppiai a ridere.
«Tempo a tempo Cirù»rispose Edo al suo amico.
«Crè Eduà si diventat nu poeta?»chiese Ciro ricomparendo alla nostra vista.
«Quann m interess na uaglion, ij dvent Leopardi»disse guardandomi mentre io divenni completamente rossa per la vergogna.

Passamo un po' di tempo insieme, per la prima volta provai il fumo che mi faceva veramente schifo, così tanto che tossii per dieci minuti ininterrotti mentre Edo non smetteva di ridere.
«Ginevra devi ritornare nella tua cella»disse Lino spuntando fuori dalle barre.
Io annuii, stavo per andarmene ma Edo mi fermò dal polso«Cre principè nient bacio?»chiese con la voce da cucciolo bastonato.
«Ma qual bacio Edoa!»esclamò Lino aggiungendosi alla conversazione.
Io contro ogni mia aspettativa lasciai un bacio nella guancia al mio amico,

e sotto vari commentini dei ragazzi, tornai nella stanza con Naditza e Silvia.
«Comm mai sì accussi flic Ginè?»chiese Silvia vedendomi sorridente sul letto da quando ero arrivata.
«Sono stata con Edoardo»risposi sorridendo.
«TI STAI INNAMORANDOOOO»commentò Nad urlando, ma io la zittii tappandole la bocca, subito dopo si aggiunse Silvia«Io penso ad organizzare il matrimonio»
«Niente innamoramento»indicai minacciosa Nad«E niente Matrimonio»indicai Silvia e scoppiammo tutte e tre a ridere.
«Non so niente di lui»commentai triste.
«Tempo a tempo, cara Ginevra»

𝐍𝐚𝐤𝐞𝐝||𝐄𝐝𝐨𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora