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«Amò, mi hanno detto che Edoardo avrà il permesso il tuo stesso giorno»mi informò Silvia, seduta sul suo letto.-Kubra e Gemma avevano cambiato cella-.
Il giorno dopo avrei dovuto avere un permesso, anche se tentennavo sull'accettarlo o meno, ma alla fine cedetti e accettai, mi faceva bene un pò di aria di fuori;
ma mai avrei pensato che anche Edoardo sarebbe dovuto uscire il mio stesso giorno...
«Se scopate usate le precauzioni!»disse Silvia e io la guardai male.
«Silvia...»la rimbeccai, «Non voglio mica rimanere incinta a 17 anni»dissi scoppiando a ridere.
«No comunque ancora non abbiamo fatto pace del tutto, ne dubito che riusciremo a parlare o vederci...»dissi in tono triste.
«E perchè non te lo riprendi scusa?»domandò ovvia la mia amica.
E aveva ragione.
«Hai ragione, domani ci parlerò, buonanotte Silviuccia»le diedi un bacio sulla fronte e mi recai nel letto di sopra del letto a castello.
Cercai di chiudere gli occhi ma il mio pensiero era sul trovare le parole giuste da dire ad Edoardo.
Però speravo in bene, questo era sicuro.

Il giorno dopo

Venni svegliata piuttosto presto da Maddalena,
«Nennè prepara lo zaino, tra poco ti vengono a prendere»mi consigliò la donna e io annuii, alzandomi dal letto stanchissima.
Presi il mio zaino della eastpak e ci infilai il cambio per i tre giorni che avrei passato fuori casa, intimo, prodotti per l'igiene e qualche prodotto makeup.
Dopodichè andai velocemente a lavarmi, e infilai un pantaloncino nero e un top bianco, non mi truccai, ero particolarmente assonnata e avevo bisogno di stropicciarmi ripetutamente gli occhi.
Scesi ed andai a fare colazione, ma prima, lasciai un bigliettino a Silvia sopra il cuscino, dopodichè andai giu.
«Edoardo»dissi a occhi verdi non appena me lo trovai davanti, lui fece un sorriso e sussurrò «Stasera, tu e io, Lungomare alle 21»e dopodiché lui salii in macchina, ovvero dietro a quella in cui sarei dovuta salire io.
Passai davanti al finestrino in cui era affacciato lui, e sentii il suo sguardo penetrarmi addosso.

Salii in macchina e mi feci accompagnare a casa di Aurora, la mia migliore amica, non la vedevo dagli ultimi colloqui.
Ringraziai l'autista dell'autovettura che mi ricordò che tre giorni dopo mi dovevo fare trovare allo stesso orario nello stesso posto.
Suonai al campanello, 2 piano, sentii la voce squillante della mia amica che subito mi aprii.
Salii di corsa le scale e me la ritrovai davanti,
«Amore mioo»corse verso di me abbracciandomi e io ricambiai.
«Non sapevo di trovarti qui»disse mentre mi faceva entrare.
«Giorno di permesso»dissi e lei mi guardò confusa.
«Si trasut rint all'ipm n'ata vot?»chiese non credendoci.
«Si amo, ora t spieg»le dissi e mentre preparava il caffè le raccontai tutto.
«No vabbè sei troppo vendicativa»disse e scoppiammo a ridere.

«Ti ricordi quando l'anno scorso ti avevo parlato di un certo Edoardo?»le chiesi mentre bevevamo il caffe, lei annuii.
«Ecco, circa 1 settimana dopo da quando te l'ho raccontato ci siamo baciati, poi io sono uscita per buona condotta-»cominciai e mi interruppe.
«Bastardaa sei uscita e non mi hai detto nientee»urlò e io la zittii.
«Ma sei stupida, lo sapevi, ci siamo pure viste»la bloccai e lei rise;
«Comunque, sono rientrata e ho scoperto che lui si stava per sposare, ecco perche non rispondeva alle mie lettere-»continuai a parlare ma mi interruppe.
«Quindi ha tradito entrambe Edoardo di merda»esclamò.
«Amo fammi finire,
comunque tipo qualche giorno fa ha lasciato Carmela davanti ai miei occhi perchè dice che ama me, stasera usciremo»conclusi il racconto da favola e lei strabuzzò gli occhi.
«Carino ma tossico amo, stai attenta»mi consigliò e io annuii.

Dopodiché andai a riposarmi, mi aspettava una lunga serata...

𝐍𝐚𝐤𝐞𝐝||𝐄𝐝𝐨𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora