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Quella mattina ero particolarmente nervosa, e lo sguardo di O'Piecuro puntato su di me non migliorava la situazione.
«Che vuoi»gli chiesi fredda avvicinandomi a lui, che era seduto sulla panchina di fronte alla mia, dentro il campo di calcio.
«Perchè non mi parli più e mi guardi sempre male?»chiese guardandomi.
«Pcchè m fai schif Carmine»gli sputai in faccia la verità e lui sorrise.
«Crer a tutt e strunzat ca t ricn?»disse ridendo.
«Tutti ne parlano, sei stato tu punto e basta, ora lascm stà»lo liquidai andandomi a sedere dov'ero prima.

Arrivò una folata di vento e i capelli mi andarono su tutto il viso, sporcandosi del gloss che avevo sulle labbra.
Improvvisamente non vidi più i capelli davanti agli occhi, me li aveva spostati...Edoardo.
«Che vuoi Edoardo, lasciami in pace»chiesi fredda e lui mi prese per mano.
«Ti devo parlare Ginevra, ti prego, ascoltami un attimo»mi implorò inginocchiandosi manco fosse una proposta di matrimonio...alla fine accettai, e andammo nel vecchio laboratorio di ceramica grazie a Lino.
«Perchè mi ignori?»chiese.
Ma era stupido?
«E mi chiedi pure il perchè?già te l'ho spiegato»incrociai le braccia e lo guardai.
«Nun me guardà accussi principè»sorrise e mi prese il mento con le mani.
«Inanzitutto lasciami»spostai le sue mani.«Ora , cosa mi dovevi dire?»chiesi scocciata.
«Lascio Carmela davanti ai tuoi occhi»disse tutto d'un tratto.
«Ma quando?»
«Dovrebbe venire oggi»
«Non ti credo Edoà»feci una risata isterica, feci per andarmene ma lui mi bloccò.
«Mi farò aiutare da Lino così ti siederai accanto a me, di fronte Carmela, e le dirò esplicitamente ciò che le devo dire»disse convinto e io strabuzzai gli occhi.
«Ma si sicur?»chiesi.
Era un sogno.
«So sicur Ginè, ij amo sul a te»mi riprese il mento con le mani e avvicinò il mio viso al suo;«To giur»disse prima di lasciarmi un bacio a stampo.
«Lucidalabbra alla ciliegia, buonissimo principè»mi fece l'occhiolino e io lo attirai a me dal collo.
«Ja si nu scem!»dissi prima di baciarlo, sta volta un bacio più passionale.
Vennimo interrotti però da Lino,
«Edoardo ci sta Carmela ai colloqui»avvisò e lui annuii.
«M serv Ginevra, può venì pur iss?»gli chiese speranzoso, e la guardia alzò gli occhi al cielo.
«Sul p stavot Eduà, c parl ij cu Maddalena, voi andate»ci fece strada libera e subito andammo nella sala colloqui.

Entrammo, inizialmente Carmela non appena vide Edoardo fece un sorriso enorme, ma quando vide me, il suo sorriso si spense.
«Chi è lei?»chiese indicandomi, non appena ci sedemmo, ma senza guardarmi.
«Devo essere sincero con te Carmela»cominciò mister occhi verdi; «Ij song nnamurat di Ginevra, già da un anno»confessò guardando prima me poi Carmela.
«Non è vero, tu mi ami, mi hai pure chiesto di sposarci-»disse ma edo la bloccò.
«Ormai ho deciso Carmela»disse semplicemente per poi alzarsi.
«M fai schif, si na zoccl»urlò Carmela verso di me.
Fortunatamente la guardia lì dentro se la portò via così io ed Edoardo uscimmo.
Però un po' Carmela mi faceva tenerezza.
«Hai visto principè cosa faccio per te?»mi bloccò al muro e cominciò a baciarmi il collo.

Forse stavo cominciando a essere felice?

𝐍𝐚𝐤𝐞𝐝||𝐄𝐝𝐨𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora