Capitolo 9

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Narrator's pov
E proprio mentre la ragazza pensava ciò sentì due braccia prenderla dal collo trascinandola più lontano dal biondo.

Akiko si ritrovò con una pistola puntata in testa.
<<avvicinati alla bandiera e lei muore>> disse al biondo il ragazzo dietro la mora.
La ragazza rimase per un attimo immobile, era da anni che non sentiva il suo tocco, ma non era cambiato per nulla, era ancora rude, non le era mancato.

<<cose ce piccola Akiko? pensavi davvero sarebbe stato tutto così facile?, se non potrò sopravvivere io non lo farai neanche tu>> le disse lui vicino all'orecchio facendole venire mille brividi dallo schifo.

La ragazza rise, ma non era una risata normale, era una risata di amarezza.
<<non ti è basto rovinarmi la vita eh?>>chiese lei, ma agli occhi del biondino che fissava la scena senza dire una parola, non gli sembrava più la ragazza che aveva incontrato nel primo game e che fino a qualche minuto fa era sicura di quello che faceva e diceva, sembrava tornata l'Akiko di quella mattina a colazione, fragile, quasi sul punto di rompersi.

<<sei tu che hai rovinato la mia, hai idea di cosa sia successo dopo quel cazzo di processo?, ho perso il lavoro ed è stata molto dura ritrovarlo e come se non bastasse ho speso migliaia di euro per la cauzione finendo quasi in banca rotta>> disse lui alzando il tono della voce, lei rise di nuovo<<ti sta tutto così fottutamente bene>> disse per poi tirargli una gomitata sullo sterno facendolo cadere all'indietro, gli schiacciò la mano che stringeva la pistola facendogliela lasciare.

Da dietro di loro sentirono dei passi.
Era la ragazza che era di guardia alla bandiera della loro squadra.
<<mi sono allontanata, non vi vedevo tornare e ho sentito che è rimasto un solo giocatore della squadra avversaria>> concluse la ragazza che non avrà avuto più di 17 anni.
<< prendi la bandiera e arriva nel nostro campo, sono tutti morti quindi non dovresti avere problemi>> disse Akiko senza nenache guardarla, era troppo concentrata sull'uomo steso sotto di lei.

La ragazzina annuì, andò a prendere la bandiera e se ne andò.
Dopo qualche attimo si sentì finalemente la voce meccanica che usciva dal telefono.
<<Game clear per i giocatori della squadra 1. Congratulation. Per i giocatori della squadra 2 invece è game over>>

La mora sparò una, due, tre volte allo stomaco del ragazzo che non aspettandoselo non aveva neanche provato a liberarsi dalla sua presa.
<<Secondo te avrei lasciato davvero che ti uccidesse uno stupito laser? No, questo onore spettava a me, ora almeno sai come ci si sente a stare sotto, senza riuscire a liberarsi>>disse seria con gli occhi lucidi, sparò altre volte, non riusciva a fermarsi, ora mai stava piangendo senza che neanche se ne rendesse conto.

Gli sparò l'ultimo colpo in fronte precedendo il laser che arrivò comunque qualche secondo dopo, cadendo poi in ginocchio e facendo cadere anche la pistola, scorticandosi il ginocchio.

Il biondino andò da lei abbracciandola da dietro e Akiko per la prima volta dopo anni non provò a nascondersi mentre era debole perché anche volendo non c'è l'avrebbe fatta, era troppo scossa.

Rimasero così qualche altro minuto.
Con lei in ginocchio avvinghiata al biondo e lui che le accarezzava i capelli cercando di farla calmare, non era bravo in questo ma ci provò.

<<dai mora andiamo, si sta facendo tardi è meglio che riposi>> disse lui con il tono più dolce e rassicurante che riuscisse a farsi uscire, provando a tirare su la ragazza che fortunatamente si alzò senza troppe storie.

Presero la carta del 6 di fiori e andarono verso la macchina senza dire una parola.

Akiko singhiozzava ancora, nel momento in cui aveva iniziato a sparargli le erano venuti in mente tutti i ricordi dell'inferno che le aveva fatto passare quel mostro.

Queen of hearts-chishiya shuntarouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora