Capitolo 10

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akiko's pov
Mi svegliai durante la notte.
Mi alzai senza svegliare il biondo che dormiva accanto a me.
Andai in bagno e vidi le mie condizioni, i capelli corti erano leggermente spettinati il mascara era colato sulle mie guance e il rossetto si era completamente tolto, avevo anche un segno rosso sul collo, sospirai e uscì dal bagno.

Mi infilai un paio di scarpe e uscì dalla stanza senza fare il minimo rumore.
Avevo bisogno di una sigaretta e dovevo trovare qualcuno che ne aveva una, da quando ero arrivata in quel posto ancora non avevo avuto l'opportunità di compare, per modo di dire, un nuovo pacchetto rimanendo senza fumare per più di due settimane, e non ne sentivo neanche così tanto il bisogno, ma con tutto lo stress che mi aveva portato rivederlo dopo due anni, ne avevo necessità.

Andai in piscina e chiesi un po' in giro trovando solo dopo vari tentativi una persona che le aveva.
Lo ringraziai e andai sul tetto. Era un posto calmo e mi piaceva.
Mi sedetti sul bordo osservando i grattacieli che si inalzavano davanti a me.
Portai la sigaretta alle labbra accendendola aspirando il fumo per poi ricacciarlo fuori.
Mi era mancata la sensazione.
Incrociai le gambe chiudendo gli occhi facendo qualche tiro ogni tanto.

<<non sapevo fumassi>> sentì una voce dietro di me, mi girai e vidi il biondo avvicinarsi.
<<purtroppo da quando sono qua non ho ancora avuto il tempo di andare a comprare un pacchetto nuovo, ma si di norma fumo>> risposi sorridendo leggermente come mio solito.
Mi aveva vista debole per una serata intera e mi sentivo ancora ridicola ripensando alle condizioni in cui ero fino a qualche minuto fa, e ora a mente lucida decisi di scusarmi.

<<scusami per sta sera, non dev'essere stata una bella scena, anzi deve essere stata molto pietosa.>> ammisi ridendo leggermente di me stessa guardando davanti a me.
<<nah non è stata ridicola, anzi mi fa piacere che tu ti sia aperta con me, e comunque te l'ho già detto prima, piangere è umano e tu lo sei quindi non c'è nulla di cui debba scusarti, e più lui che avrebbe dovuto scusarsi con te quando ne aveva l'occasione>> disse guardando anche lui difronte a se <<ho sbagliato anche io, non avrei mai dovuto sottomettermi a lui in quel modo>>dissi guardandolo, osservai bene il suo profilo illuminato solo dalla luna, era davvero bello.

<<comunque non mi va più di parlarne, ora mai è morto, l'ho ucciso, ho avuto la mia vendetta, certo ciò non ha cancellato ne cancellerà tutto quello che mi ha fatto ma va bene lo stesso. Però ti ringrazio per sta sera, avresti tranquillamente potuto lasciarmi li a piangermela da sola e invece sei rimasto>> conclusi io con un sorriso accennato <<non ti avrei lasciata in quella situazione da sola>> <<ah si?>> chiesi io con aria di sfida allargando il mio sorrisetto avvicinandomi a lui leggermente, anche lui mise su il
suo solito sorriso che tanto amavo <<si mora>> <<mi fa molto piacere sentirtelo dire>> arrivai a sussurrargli vicino all'orecchio per poi allontanarmi di poco, lo guardai negli occhi abbassando poi leggermente lo sguardo, mi allettava molto l'idea di sentire il sapore delle sue labbra, vidi anche i suoi occhi scendere sulle mie e di risposta sorrisi con un aria sfacciata <<vuoi baciarmi biondino?>> gli chiesi <<effettivamente mi piacerebbe, si>> mi rispose lui continuando a sorridere <<e perché non lo fai?>> domandai ancora io provocandolo.
Lui sorprendentemente colse la mia provocazione mettendomi una mano sulla guancia e baciandomi.

Era anche meglio di come lo avevo immaginato, la sua bocca sapeva di menta, mischiata alla mia che aveva ancora il sapore della sigaretta.
Non fu un bacio lungo, ma per me era il primo dopo due anni e contava molto.

Mi staccai sorridendo. <<hai un buon sapore di menta biondino>>dissi io <<tu di tabacco>> osservò lui arricciando il naso, immaginai che non gli facesse impazzire come sapore e ciò mi fece ridere <<cos'è non ti piace il sapore di fumo?>> domandai io <<no per nulla>> confermò lui.

Mi avvicinai di nuovo a lui sorridendo e lo baciai, fu un bacio più lungo e passionale, voglioso.
Perché si dopo due anni ero vogliosa come non so cosa, eppure fino a quel momento non avevo mai trovato nessuno in cui poter riporre di nuovo la mia fiducia, perché abbassare la barriera che avevo alzato mi avrebbe reso estremamente esposta all'essere ferita, di nuovo e non era nei miei programmi e infondo comunque stavo bene anche da sola, avevo imparato a cavarmela senza l'aiuto di nessuno.

Mi misi a cavalcioni su di lui senza mai permettere che le nostre labbra si staccassero.
Non pensavo di amarlo, amare qualcuno è pericoloso, l'ho imparato sulla mia pelle, ed etichettare una relazione in quel mondo era sconsigliabile, ma lì, in quel momento, su quel tetto non mi importava di nulla, sarei potuta morire in qualunque momento, e mi andava anche bene così, ma avrei preferito farlo sapendo di non avere rimpianti.

Ci staccammo con le labbra rosse.
<<sei la prima persona che bacio dopo Eiji>> ammisi io respirando affannosamente soddisfatta di me stessa appoggiando la mia fronte sulla sua << è un grande onore per me regina di cuori>> disse a metà tra l'ironico e il serio sorrisi di nuovo allontanandomi leggermente.

Stavo morendo di sonno e lui deve essersene accorto.
<<vuoi andare a dormire?>> <<si sono stanchissima, dormi con me?>> gli chiesi alzandomi <<si, dormo con te>> rispose lui seguendomi a ruota giù dalle scale del tetto.

Arrivammo in camera e io mi stesi sul letto <<dovresti disinfettate i tagli sul ginocchio>> puntualizzò lui guardandomi le gambe, effettivamente iniziavano a bruciare un po' eppure mi scocciavo così tanto di alzarmi e pulirmeli <<mi scoccia alzarmi, potranno aspettare domani mattina immagino.>> conclusi distendendomi definitivamente sul letto chiudendo gli occhi.

Dopo poco però sentì del freddo sulla gamba destra. Aprì gli occhi lentamente e guardai in basso. Vidi chishiya piegato sul mio ginocchio con un pezzo d'ovatta imbevuto di non so che cosa, che tamponava sui miei tagli.

Sorrisi in modo ammiccante <<è eccitante vedere il dottor chishiya all'opera>> ammisi io facendogli alzare lo sguardo.
<<so essere anche eccitante si>> disse lui con la sua solita aria divertita, <<si ma ora mi può raggiungere qua, dottore?>> chiesi io dando un paio di colpi allo spazio vuoto accanto a me prendendolo il giro <<si un attimo ti metto una garza e ti raggiungo>> concluse roteando gli occhi.

Appoggiai la testa sul suo petto sentendo il respiro che piano piano si regolarizzava, era stata una serata con fin troppe emozioni per i miei gusti e avevo un gran bisogno di riposare e infatti non ci misi più di 5 minuti a chiudere gli occhi e addormentarmi accanto al biondo che mi stringeva un fianco accarezzandomelo.

Autrice
ero indecisa se farlo avvenire in questo capitolo il bacio poi mi seno detta, perché no!!
e quindi eccolo qua

Queen of hearts-chishiya shuntarouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora