𝐏𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨

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𝐶 '𝑒𝑟𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎, molto tempo fa, un regno lontano governato da un re tanto ricco e potente quanto crudele e senza cuore. Egli sfruttava i propri sudditi per le sue grandi feste piene di gente insulsa e spregevole quanto lui.

Il popolo era quindi trascurato, ridotto in povertà e consumato dal disprezzo che provava verso il sovrano. Le rivolte erano all'ordine del giorno e sopprimerle significava uccidere decine e decine di persone. I sudditi erano sempre pochi, sempre più ridotti alla miseria.

Ma il re e il suo popolo avevano un nemico comune: la stregoneria. 

C'erano strane donne che viaggiavano da sole con pozione e parlavano una lingua che nessuno conosceva. Molti dicevano che erano solo pazze mentre altri erano convinti davvero che potessero fare vere magie.

Arrivò quel giorno. Il giorno in cui una vecchia, una strega, giunse nel regno e pretese di parlare con il re per predirgli il futuro. 

Ella fu accolta a palazzo con un misto di ilarità e timore.

La vecchia lesse ciò che sarebbe stato il futuro del giovane sovrano. Non tutte le notizie erano belle e allora lui si infuriò con la strega.

«Dovrete fare una scelta» soggiunse lei. «Accettate un mio dono, una meravigliosa rosa, e vi prometto che il vostro futuro sarà roseo e sereno».

Il re le rise in faccia, gettò a terra la rosa e ordinò alle guardie di giustiziare la vecchia quel giorno stesso. 

«Avete rifiutato un dono puro e dunque sarete dannato da me stessa» dichiarò la strega sul podio, dove sarebbe stata condannata a bruciare tra le fiamme.

«Vi condanno a un'esistenza penosa come lo sarebbe per una bestia. Nessuno vi amerà o apprezzerà» continuò. «Non potrete morire e avrete mille anni per trovare l'amore.»

Poi la strega sorrise e pronunciò queste parole: «Se, invece, alla fine dei vostri mille anni non sarete cambiato e amato diventerete una creatura delle tenebre».

Il re, scosso, guardò la vecchia bruciare e le sue ceneri volare nel vento. Quella notte c'era la luna piena e il suo popolo venne sbranato da una strana e inumana creatura. 

Egli rimase solo, completamente solo. Rimasero in vita solo una domestica e un bambino.

Da allora sono passati novecentonovantotto anni, undici mesi e dodici giorni. Nulla era cambiato.

𝑳𝒂 𝑴𝒂𝒍𝒆𝒅𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑹𝒐𝒔𝒂 𝑺𝒂𝒏𝒈𝒖𝒊𝒏𝒂𝒏𝒕𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora