Terzo capitolo della saga 𝑻𝒉𝒆 𝑭𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈𝒔 𝒐𝒇 𝑫𝒂𝒓𝒌𝒏𝒆𝒔𝒔
Evelyn Foster, Principessa vampira, è partita per una remota regione della Russia alla ricerca di un Re che avrebbe poi convinto affinché diventasse loro alleato.
Lei è adatta p...
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𝑬 𝒂𝒗𝒆𝒗𝒂 𝒍𝒂 𝒃𝒐𝒄𝒄𝒂 𝒑𝒊𝒆𝒏𝒂 𝒅𝒊 𝒛𝒂𝒏𝒏𝒆?
❦ 𝑬𝒗𝒆𝒍𝒚𝒏 ❦
«C-come?» L'espressione in viso di Vera era esattamente quello che mi ero aspettata: un miscuglio di sorpresa e shock. Forse avrei dovuto essere meno diretta, ma non era nelle mie corde indorare la pillola.
Poi udii un rumore che solo un vampiro o un'altra creatura soprannaturale come me poteva sentire; veniva dall'esterno della stanza. Qualcuno ci stava ascoltando.
Mi avvicinai veloce alla porta scura a due ante.
Afferrai le due maniglie e la aprii.
Nessuno. Il corridoio era vuoto e non c'era alcuna traccia che ci fosse mai stato qualcuno.
Scossi la testa. Forse mi sarò sbagliata...
Richiusi la porta e tornai da Vera, ancora immobile perché troppo sorpresa dalle mie parole di poco prima.
«Del sangue. Ti ho domandato se avete del sangue, possibilmente fresco.»
«E a cosa serve alla Skuchat'?» chiese titubante la governante.
Sorrisi lentamente. «Davvero non lo immagini, Vera? So a cosa stai pensando e probabilmente hai ragione.»
Non volevo assolutamente spaventare Vera e non era mia intenzione ucciderla, ovviamente. Sperai, almeno, di aver fatto bene a fidarmi di lei.
«Sei una vampira, giusto?» Fece un passo indietro dopo aver fatto quella constatazione e non le diedi torto.
Annuii e la vidi farsi pallida. Merda. La credevo con i nervi più saldi.
«Non devi avere paura di me. Se volessi morderti l'avrei già fatto.» Sorrisi, non riuscii proprio a trattenermi. Sì, ero proprio una bastarda.
Vera rimase in silenzio; poi disse: «Sì, c'è del sangue in cucina.»
Sorrisi di gratitudine questa volta e la governante ricambiò, esitante. La seguii attraverso le diverse aree dei domestici fino a raggiungere la cucina.
Osservai Vera in silenzio mentre riacquistavo vitalità con il mio nutrimento di base; lei non mi guardava neanche, era disgustata presumibilmente e non mi sorprendeva più di tanto dato che molti o tutti lo sarebbero stati, più che altro ero basita dal suo rimanere calma e distaccata.
