𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟓

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𝑪𝒉𝒆 𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒄'𝒆' 𝒏𝒆𝒍𝒍'𝒂𝒍𝒂 𝒐𝒗𝒆𝒔𝒕?

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𝑪𝒉𝒆 𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒄'𝒆' 𝒏𝒆𝒍𝒍'𝒂𝒍𝒂 𝒐𝒗𝒆𝒔𝒕?


❦ 𝑬𝒗𝒆𝒍𝒚𝒏 ❦

Particolare?

Chi crede di essere per prendermi in giro così? Da principesse quale ero non riuscivo a scrollarmi di dosso quell'oltraggio. Una manca di rispetto di questo genere non mi era mai capita in tutti i secoli della mia vita! Particolare un corno!

Mi dava su i nervi quel fanatico delle rose. Anche se aveva un aspetto a dir poco affascinante, il carattere e tutto il resto dava molto a desiderare.

Iniziavo a non sopportarlo davvero. Se non avessi una coscienza, e fossi affamata, gli succhierei tutto il sangue che ha in corpo. Al solo pensiero le zanne mi si allungarono e l'intera scena mi si presentò davanti...

L'Uomo delle rose era seduto sulla sua sedia in sala da pranzo, guardava solo me e io volevo solo questo. Volevo incantarlo, usando il mio potere, per farlo sentire impotente, una formica. Mi avvicinavo sempre di più senza staccare gli occhi da lui. Non sentiva la minaccia, per lui io ero innocua come una bambina. Gli sedetti sulle gambe, mi avvicinai sempre di più con le zanne alla vena pulsante del suo collo. Invitante...

Poi lui avrebbe detto il mio nome con quella bellissima voce: «Evelyn...». In quel momento, l'avrei morso e avrei assaporato il suo sangue. Ero certo che sarebbe stato delizioso e che non sarei riuscita a fermarmi...

«Oh no!» esclamai rendendomi conto della piega che aveva preso il mio sogno ad occhi aperti. Tornai con i piedi per terra e allontanai quelle immagini dalla mia mente. Non potevo assolutamente deconcentrarmi in quel modo.

Accidenti. Mi guardai intorno e constatai di essermi così tanto discostata dalla realtà da essermi persa tra le mura di quel palazzo, ritrovandomi così in un corridoio con le parete piene da dipinti e ritratti. Alcuni di essi, però, erano sfregiati esattamente all'altezza dei visi ritratti. Sembrava proprio che qualcuno lo avesse fatto apposta... Ma perché? Questo castello stava iniziando a inquietarmi. E non solo per il suo misterioso padrone.

Analizzai un ritratto in particolare, che diversamente dagli altri ritraeva solo una persona. Un ragazzo? Non capivo bene a causa di tutti quei graffi.

Mi fermai di colpo. Graffi? Di artigli?

Com'era possibile? Doveva esserci una spiegazione, perché il gatto non c'entrava secondo me. Forse una qualche tipo di lama?

Accidenti. L'unico dettaglio decifrabile era un anello all'anulare destro. Forse di scarsa importanza, ma era meglio tenerlo a mente. Avevo imparato grazie alle mie esperienze che ogni cosa era rilevante, sperai che lo fosse anche questa.

Un rumore.

Dei passi.

Mi voltai e vidi un bambino di circa sette anni sbucare da dietro un dipinto. Santo cielo, era arrivato tramite un passaggio segreto.

𝑳𝒂 𝑴𝒂𝒍𝒆𝒅𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑹𝒐𝒔𝒂 𝑺𝒂𝒏𝒈𝒖𝒊𝒏𝒂𝒏𝒕𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora