Siamo Sotto la Stessa Pioggia

Assordante

Tristan Brightwood's POV

C'è qualcosa di estremamente rilassante nello scroscio della pioggia.

La mente umana è capace di molte cose, talune orribili e impensabili, altre meravigliose e positive.

Quella di ognuno di noi, interpretava quelle goccioline a modo suo, trovava un significato anche nelle cose più infime e dimenticate.

Poteva considerarle fastidiose, con il loro picchiettio continuo e incessante, e volere che smettano.

Poteva trovarle di cattivo auspicio, pensando al tempo chiusi in casa come sprecato e noioso.

Ma poteva fare molto di più.

Alcune delle più remote menti del nostro mondo, potevano pensare alla pioggia come un qualcosa di ultraterreno.

Ci bagna i tessuti, ci appanna gli occhi, ci scroscia sulla pelle incurante dei nostri tentativi per respingerla.

Ci entra dentro, la sua umidità.

La sentiamo stridere nelle ossa, corroderci le giunture, creparci l'animo.
La possiamo annusare, aguzzando i sensi.

Il suo odore indescrivibile ci penetra le narici, raggiunge il cervello e annebbia i nostri sensi.

Vediamo tutto più lento, quando siamo sotto la pioggia.

Lo vediamo ritrarsi, nascondersi.

E se tutto si rintana... perché noi siamo ancora sotto di lei?

Perché ci lasciamo ancora vincere dal suo rumore assordante?

Perché... non ce ne andiamo?

Ci sembra impossibile, ma le nostre gambe non si spostano.

I nostri piedi rimangono incollati al suolo.

La nostra mente rimane lì.

Allora, ancora sotto di lei, cerchiamo di scrollarci di dosso quella sensazione che ci pervade.

Ma non ci riusciamo.

Perché l'acqua che scroscia addosso è la cosa che più abbiamo aspettato nella nostra vita.

Non ce lo avevano detto.

Non ci avevano parlato che una volta assorbita quella sensazione, lei non se ne sarebbe andata mai.

E allora è lì che capiamo, che la pioggia non c'era davvero.

Molte delle più contorte menti umane, avrebbero paragonato la pioggia all'amore.

Una volta che ti entra dentro, non esce mai più.