CAPITOLO 2 - Parte III: Per me si va ne la città dolente...

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Il prestavolto che ho scelto per Magni è Dan Feuerriegel, l'interprete del gladiatore Agron nella serie tv Spartacus (che potete ammirare nella foto qui sopra), tra l'altro anche lui australiano come Chris

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Il prestavolto che ho scelto per Magni è Dan Feuerriegel, l'interprete del gladiatore Agron nella serie tv Spartacus (che potete ammirare nella foto qui sopra), tra l'altro anche lui australiano come Chris... e sarà mica un caso...

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CAPITOLO 2 - Parte III: Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente.


  Thor si aggira da ormai due giorni e due notti come un'anima in pena per i corridoi ed i saloni del palazzo reale. Da quando ha fatto ritorno a casa dal suo sfortunato viaggio su Hel non è riuscito ancora a chiudere occhio, un po' a causa delle cose terrificanti che ha visto in quel regno perduto, e che anche se non lo confesserebbe mai a nessuno, ancora lo terrorizzano, un po' perchè alla fine l'offerta di Hela di aiutarlo si è rivelata di fatto una gran bella gatta da pelare.
Senza maledizione nemmeno lui si arrischierebbe a far uscire Loki di galera, e comunque suo padre non lo permetterebbe mai. Ma non può certo andare da suo figlio maggiore e costringerlo a sposarsi con la regina dei morti!
Il suo Magni, figlio avuto in giovanissima età da una relazione con Jarnsaxa, una bellissima quanto selvaggia gigantessa delle montagne del nord.
La razza dei giganti è molto particolare. Essi abitano un po' in tutti i Nove Regni tranne che su Midgard, e ne esistono di svariate specie. I più conosciuti e temuti a causa della loro indole bellicosa sono i Giganti di Ghiaccio che abitano il regno di Jötunheimr, la primitiva terra d'origine di tutti i tipi di giganti. Essi possiedono membra gelide, sono in grado di materializzare lame e frecce di ghiaccio e di produrre neve e brina. Il loro tocco provoca gravissime ustioni da freddo e può congelare all'istante qualsiasi materiale.
Simili ma allo stesso tempo antitetici a loro sono i Giganti di Fuoco, abitanti di Mùspellsheimr, il regno infuocato dai perenni vulcani attivi e dai fiumi di lava incandescente. Il loro corpo arde costantemente ed emana fiamme a causa dell'altissima temperatura che è in grado di raggiungere. Essi possono provocare scintille, vampate roventi e lanciare lingue di fuoco. Inoltre sono in grado di incenerire qualsiasi cosa col loro tocco dal calore ustionante.
Altra stirpe simile alle due precedenti è quella dei Giganti di Roccia, che vivono sempre nello Jötunheimr ed hanno la pelle costituita completamente da durissima pietra. Sono la razza di giganti più difficile da colpire in quanto praticamente il loro corpo è invulnerabile, e sono indubbiamente anche i più forti. Un pugno di uno di loro può mandare facilmente in frantumi anche uno spesso scudo in acciaio, per cui anche se combattono a mani nude è meglio non trovarseli mai di fronte come avversari.
Infine esistono i Giganti delle Montagne e delle Foreste, che sono più simili agli esseri umani, semplicemente molto più alti, forti e robusti.
Tutte le etnie di giganti raggiungono un'altezza che varia generalmente dai 3 ai 3 metri e mezzo, ma le loro femmine di solito sono molto più piccole rispetto ai maschi. La maggioranza supera di poco i 2 metri.
Jarnsaxa è una gigantessa delle montagne, e bisogna ammettere che mentre i maschi di questa specie sono primitivi omoni rozzi, sgraziati, enormi e pelosi, dai grezzi lineamenti scimmieschi, con grandi nasi camusi, labbra spesse e sporgenti, piccoli occhi molto distanziati tra loro, fronti sfuggenti, ed enormi orecchie a sventola; le femmine sono molto più simili alle donne umane, ed altrettanto piacevoli di aspetto, solamente di altezza mediamente più elevata, ma che di solito è pari a quella di un maschio Áss, che negli individui più alti può superare anche i 2 metri. Hanno corpi forti e robusti. Sono donne piuttosto muscolose ma comunque armoniose e femminili. Sebbene non possiedano certo la grazia eterea delle Ásynjur, molti uomini apprezzano queste robuste ma sensuali guerriere che sanno decisamente come soddisfare un uomo sotto le coperte. Il fatto che tra questi esseri esista un così elevato dismorfismo sessuale ha portato le gigantesse a prediligere i maschi æsir o comunque di altre razze simili, come gli Elfi od i Vanir, piuttosto che i loro poco gradevoli e grossolani compagni. E' quindi abbastanza normale ad Asgard o a Vanaheimr che un uomo si intrattenga con una gigantessa, o addirittura la sposi. La stessa madre di Sif, nonchè amata moglie di suo padre Styrjor, era una gigantessa delle montagne, e la madre di Hela e dei sui fratelli era una gigantessa delle foreste del nord. I figli che nascono da questi incroci sono infatti solitamente una progenie sana, forte e robusta, perchè fortunatamente tendono a prendere il meglio di entrambe le stirpi: la grazia ed avvenenza dei tratti somatici e delle proporzioni fisiche proprie dei popoli umani o degli elfi, e la forza, la resistenza e la salute di ferro tipiche dei giganti.
E così è stato anche per Magni, il primogenito di Thor, concepito quando il dio era poco più che un ragazzo ed aveva intrapreso una passionale e coinvolgente relazione carnale con Jarnsaxa, donna lievemente più anziana (e quindi più esperta) di lui, che gli aveva fatto letteralmente perdere il lume della ragione. Le gigantesse di solito sono guerriere o cacciatrici e sono molto selvagge e passionali. Non hanno nessuna remora ad accoppiarsi con i maschi esclusivamente per il loro piacere, a differenza delle spesso reticenti e pudiche femmine umane, le quali di solito pretendono delle garanzie in cambio al loro concedersi. Esse sono un po' come le Valchirie asgardiane: donne libere ed indipendenti, che non sono interessate ad un legame duraturo con un uomo, in quanto non hanno necessità di essere difese o mantenute da un marito. Tendono quindi a vivere relazioni brevi e molto fisiche, amenochè non si tratti davvero di folle amore come era stato fra il padre e la madre di Sif . Questo tipo di donne si comportano esattamente come i maschi: sono molto propense a soddisfare i loro istinti carnali ed anche in maniera piuttosto intensa, e non si fanno nessun problema di sorta a concedersi ad un uomo che susciti il loro interesse. E' inutile dire che per il giovane Thor, abituato alle recalcitranti e timide fanciulle Ásynjur, una femmina così rappresentasse un vero paradiso. Così il dio aveva intrapreso una relazione puramente carnale con la bella e lussuriosa gigantessa, ed i due, presi dalla foga di questa attrazione selvaggia, avevano finito per concepire un figlio.
La cosa inizialmente aveva destabilizzato e sconvolto il giovane non di poco, che non era certo pronto a fare il padre e nemmeno il marito, ma le gigantesse sono donne pratiche, e Jarnsaxa, fortunatamente per lui, non era interessata a metter su famiglia. Ella viveva libera e felice nei boschi impervi e selvaggi delle montagne all'estremo nord di Asgard, a contatto con la natura, e mai avrebbe potuto tollerare la noiosa vita di corte chiusa in un palazzo con quegli scomodi ed ingombranti abiti che sono solite indossare le cortigiane (è risaputo che le gigantesse vadano in giro praticamente nude, solo con qualche strategico pezzo di stoffa a coprire giusto le parti intime). Così la coppia aveva finito per separarsi, e proseguire ognuno la vita che era più consona alla propria natura.
Il piccolo era cresciuto di comune accordo i primi anni presso le montagne settentrionali, sotto le cure della madre (le gigantesse, nonostante il loro carattere indipendente e selvatico, sono ottime madri, ed il loro latte materno ha proprietà prodigiose. Dona infatti al bambino forza e resistenza sovrumane, ancora maggiori di quelle di un Áss). Quando Magni aveva raggiunto l'eta per iniziare la sua istruzione, Jarnsaxa lo aveva mandato dal padre, che si era occupato della sua educazione provvidenzialmente e magistralmente coadiuvato da Odino e Frigga, e ne aveva fatto un incredibile guerriero.
Magni grazie all'eredità genetica materna ed al suo latte prodigioso, uniti al fatto di essere anche figlio del potentissimo dio del tuono, ha acquisito negli anni una forza straordinaria, superiore addirittura a quella del padre. Non esiste infatti persona in tutti i Nove Regni che possa considerarsi più forte di lui. Egli è in grado di sollevare a mani nude anche pesi impensabili per un uomo normale senza il minimo sforzo. Questo gli ha naturalmente causato, una volta divenuto adulto, l'appellativo di dio della forza.
Il fatto di essere un mezzosangue ha contribuito altresì a far crescere il ragazzo un po' più velocemente rispetto alla media asgardiana. Infatti i giganti, soprattutto i maschi, hanno uno sviluppo più rapido rispetto ai loro parenti Æsir, mentre i bambini asgardiani e Vanir al contrario crescono molto lentamente. Così Magni all'età di circa 500 anni è già un perfetto e robusto uomo adulto. In effetti ormai potrebbe benissimo sembrare il fratello di Thor più che suo figlio. Ma tra gli esseri immortali ciò è perfettamente normale: quando un figlio diviene adulto i genitori non sono invecchiati ed è quindi naturale che le differenze di età si notino soltanto fino al raggiungimento della maturità. Questo è anche il motivo per cui relazioni giudicate completamente amorali nei mondi abitati da mortali, come l'incesto e le relazioni tra consanguinei, siano nella maggior parte dei Nove Regni invece viste con molta più tolleranza, ed in linea di massima, anche se non proprio incoraggiati, si tende a chiudere un occhio di fronte a questo tipo di legami.

Libro 1 :  La meretrice di AsgardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora