CAPITOLO 3 - Parte III: Le lacrime, la carne e il sangue

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Siccome questa parte è piuttosto lunga,  l'ho divisa in 2 parti belle nette. Nella prima si parla esclusivamente di Loki, di come sta dopo essere stato liberato e dei suoi stati d'animo post scarcerazione; mentre nella seconda si va decisamente al sodo con Glod. Quindi in sostanza chi non avesse voglia di leggere il primo pezzo (che è molto psicologico e non c'è molto in termini di avvenimenti concreti) può anche passare direttamente al secondo (ci sono gli asterischi a dividere), che risulterà comunque comprensibile. Naturalmente io vi invito a leggere tutto, perchè nella prima parte, anche se è molto introspettiva, ci sono passaggi che servono ad una migliore comprensione della storia, ed anche gli stati d'animo del protagonista a mio avviso sono molto importanti. Comunque sia, a voi la scelta.
Ultimo avvertimento: la seconda metà è piuttosto forte in termini di contenuti sessuali espliciti, per cui, se c'è tipo qualche dodicenne infiltrata... bè non prenda questo incontro come modello per una notte d'amore reale, solitamente sarebbe meglio che non avvenisse così... amenochè non si tratti di Loki e Glod ;-) 


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Le successive settimane trascorrono tranquille per il dio degli inganni. Quotidianamente riceve le gradevoli visite di sua madre, che si accerta premurosa che suo figlio stia bene, che non gli manchi nulla, e soprattutto che si stia riprendendo dalle numerose privazioni subite. Loki e Frigga discutono amabilmente per ore dei più svariati argomenti, e la sposa di Odino solo ora davvero realizza quanto quelle piacevoli conversazioni negli ultimi anni le siano mancate. La corte non abbonda certo di persone in grado di dialogare con una tale sapienza e maestria. Sentir parlare Loki quando è di buon umore è davvero una gioia per le orecchie. Nessuno può eguagliare le sue doti oratorie, e la sua voce pacata e dai toni bassi e caldi può risultare tremendamente rilassante, come invero trasformarsi nella più affilata delle lame.
La dea ha comunicato al figlio che per ora gli ordini di Odino sono che non lasci i suoi appartamenti per nessuna ragione, ma se lo desidera può uscire all'esterno sulla grande terrazza o nei suoi giardini privati. Questo per il principe non rappresenta certo un problema contingente. A parte sua madre, non ha nessuna voglia di incontrare anima viva, e poi non desidera che qualcuno lo veda finchè non avrà recuperato per bene le forze. Preferisce starsene da solo a riposare ed a raccogliere le energie. In questo momento la sua rinascita fisica e mentale ha la precedenza su tutto.


Il restante tempo in cui non si intrattiene a conversare con Frigga, il prigioniero lo trascorre perlopiù dormendo o mangiando.
In particolare riprendere ad alimentarsi si è rivelato più faticoso del previsto. I primi giorni ha continuato a rimettere immancabilmente ogni pietanza solida che ingoiava, ma poi pian piano è andata sempre meglio ed il suo stomaco si è gradualmente riabituato al cibo. Finchè dopo la prima settimana, non solo si è riadattato, ma si è completamente risvegliato, ed anche un po' inaspettatamente per il dio, che dopo tanto tempo si ritrova ora a provare nuovamente i morsi della fame. Non si tratta di un semplice appetito. No, quella che adesso si fa sentire è una fame insaziabile e quasi continua, che lo fa svegliare anche nel cuore della notte e lo porta irrimediabilmente verso la dispensa, che per sua fortuna la servitù non lascia mai sfornita.
Riscoprire i sapori e la confortante sensazione di qualcosa di caldo nello stomaco a riempire quel fastidioso senso di vuoto si sta rivelando estremamente piacevole. Un appagamento che non provava da molto tempo, e non avendo più motivo di esporsi a dolorose privazioni, ora Loki mangia quasi in continuazione. Quando non è proprio affamato mangia lentamente, magari mentre sta leggendo o facendo altro, perchè lui è sempre stato uno a cui i cibi piace gustarseli. Infatti mentre suo fratello d'abitudine ha sempre divorato i suoi pasti voracemente, ripulendo il proprio piatto in pochi istanti, il minore invece se li assaporava con una lentezza esasperante, magari infilandoci in mezzo anche parecchi bicchieri di vino, così alla fine era perennemente l'ultimo ad alzarsi da tavola. Ma adesso non ha certo problemi di tempistiche, per cui si concede di mangiare in tutta tranquillità e praticamente in qualsiasi momento della giornata, con una tale calma che se Thor lo vedesse riuscirebbe ancora a fargli venire i nervi come una volta.
Così dopo qualche giorno alla riscoperta delle gioie della tavola, Laufeyson è arrivato a chiedersi come accidenti abbia fatto a non nutrirsi per tutti quegli anni, perchè adesso non riuscirebbe nemmeno a stare due ore senza farlo. Lui non è mai stato un amante delle privazioni e dei sacrifici fisici. Anzi da nobile viziato qual è, si è sempre tranquillamente concesso tutti i piaceri che la sua posizione agiata gli consentiva. Sofisticato ed amante del lusso e delle comodità, fin da giovanissimo si è abituato a pretendere il meglio in tutto, anche in fatto di bevande e di cucina. Per questo ha sempre preferito i vini ricercati alla più volgare birra (anche se in certi giorni di caldo afoso anche lui ammetteva che un boccale di birra gelata poteva essere più dissetante e finiva per berne in abbondanza), ed i cibi più raffinati e di qualità. Da buon intenditore non disdegnava certo le ricette semplici e caserecce di certe ottime osterie di Asgard, ma la qualità era imprescindibile. Si sarebbe accorto che il pane era del giorno prima e non appena sfornato anche solo dall'odore, ma se il pranzo era di suo gradimento poteva mangiare anche per due senza problemi, con le dovute tempistiche naturalmente. Le rare volte che suo fratello lo convinceva ad andare in qualche taverna con loro, lui osservava Thor e Volstagg disgustato da come divoravano tutto con ingordigia, e loro restavano esasperati invece dalla sua lentezza, perchè lui era ancora al primo quando loro erano al dolce. Ma alla fine il silenzioso principe cadetto finiva per mangiare quasi quanto i suoi due compagni, nel triplo del tempo però, lamentandosi continuamente dei suoi grezzi commensali incapaci anche di stare a tavola come si deve, finendo per bersi lui quasi tutto il vino e prendendosi tra l'altro le parti migliori della cacciagione dai vassoi (perchè, non si sa come, Loki era lento a finire i pasti ma era velocissimo a servirsi e senza dare nemmeno troppo nell'occhio, cosicchè le parti più prelibate sparivano sempre misteriosamente senza che gli altri facessero in tempo a rendersene conto, se non quando il principe più piccolo stava già tranquillamente tagliando le carni nel suo piatto).
Inutile dire che quando Thor si portava Loki a cena con gli altri, i Tre Guerrieri borbottavano sempre qualche lamentela ed erano piuttosto scontenti, cosa che al dio degli inganni non faceva nè caldo nè freddo. Anzi pareva che a volte andasse di proposito con loro solo per il gusto di importunarli e rovinargli la serata.

Libro 1 :  La meretrice di AsgardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora