PRELUDIO 1 - Parte I: Amor, ch'a nullo amato amar perdona

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Questo è il primo Preludio, ce ne saranno altri durante il corso della storia. I Preludi saranno in sostanza delle specie di prequel in cui racconto avvenimenti accaduti precedentemente all'epoca in cui si svolgono i fatti, ma che hanno importanza per la storia e per i personaggi.

Perdonatemi la citazione dantesca del titolo, ma non ho resistito, a me sembra fatta apposta per questi due! Oddio Dante adesso non si starà rivoltando nella tomba... ci si starà letteralmente rotolando dentro inorridito! Ma ormai è andata così...
:-P
Per le considerazioni finali vi rimando al fondo... buona lettura!


***


LokixSif


ovvero....

A teen FrostWar ...


"Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,

prese costui de la bella persona

che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,

mi prese del costui piacer sì forte,

che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Amor condusse noi ad una morte.

Caina attende chi a vita ci spense".

(Divina Commedia, Inferno, Canto V)

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Asgard,
circa 600 anni prima...


Quando Loki, come quasi tutte le mattine ormai da svariati anni a questa parte, giunge all'arena dove lui, Thor, i Tre Guerrieri e Sif sono soliti svolgere i loro combattimenti di allenamento, nota immediatamente e con profondo sollievo che solo Sif lo ha preceduto. La ragazza si sta dando già notevolmente da fare prendendo a sonore sprangate uno dei manichini di paglia che vengono utilizzati come finti avversari. E' talmente concentrata che nemmeno si è accorta dell'arrivo dell'amico, che si ferma in silenzio per un attimo a contemplare il bel corpo sudato ed ansante della guerriera, vestito per comodità durante gli allenamenti solo da una leggera gonnellina che lascia parte delle cosce scoperte, uno spesso cinturone di cuoio borchiato stretto attorno alla vita sottile, che ne fa risaltare i fianchi invitanti e rotondi accentuandone la sinuosità delle forme, ed un corpetto in pelle allacciato ben stretto davanti, a tenere fermi i suoi piccoli ma impertinenti seni, che altrimenti rischierebbero di scivolar fuori malandrini ad ogni movimento un po' troppo concitato delle braccia o del busto durante la foga dei combattimenti.
Attorno a lei danzano mille fili di paglia che si staccano dal manichino ad ogni suo fendente. E' un'immagine incantevole, pensa il principe, con il sole del primo mattino che colpendo con i suoi raggi l'arena, fa brillare quelle pagliuzze dorate sparse nell'aria, creando attorno alla figura della giovane guerriera una sorta di magica aura fatata, composta da mille lucine in movimento dall'aspetto quasi fiabesco.
Loki è ancora intento ad osservarla rapito, quando la ragazza si accorge di lui. La sua voce lo scuote improvvisamente riportandolo di colpo alla realtà.
«Come immaginavo anche oggi sei da solo. Quel pentapalmo in calore di tuo fratello si sarà di nuovo nascosto da qualche parte a palazzo impegnato con qualche serva. Peggio per lui. Quando invece che in mezzo alle cosce di qualche femmina si ritroverà in mezzo a due Jotnar inferociti vedrai come rimpiangerà tutti gli allenamenti che si è perso...» esclama con il suo solito colorito sarcasmo non proprio da tenera fanciulla in fiore, che Loki inspiegabilmente però tanto adora.
In effetti ultimamente ci sono quasi sempre solo loro due all'arena. Loki e Sif sono coetanei e sono ormai giunti in quella difficile età in cui il corpo ha quasi completamente terminato il suo sviluppo ed è in piena tempesta ormonale. Quella difficile fase di passaggio tra la fanciullezza e l'età adulta che si chiama adolescenza. Se fossero stati due ragazzi mortali, avrebbero avuto un'età stimabile attorno ai 16 anni. Ovviamente essendo di razza æsir la loro crescita sia mentale che fisica risulta molto più lenta, ed ora i due potrebbero avere all'incirca un 550 anni, decennio più, decennio meno. Ma la sostanza è la stessa: si può tranquillamente affermare che un Áss di 550 anni abbia l'aspetto e la testa di un giovane midgardiano di 16[1].
Thor ha qualche anno di più ed ha già superato questo periodo. Ora lui si sente un uomo in tutto e per tutto. In realtà è ancora solo un ragazzo più grande. Ma ormai, peccando decisamente di superbia, pensa di aver già imparato tutto quello che c'è da imparare sull'arte del combattimento, e preferisce passare il suo tempo a bighellonare con Fandral in giro per il palazzo o per la capitale a caccia di fanciulle. Le voci sulle numerose conquiste di Thor, seguite a ruota da quelle di Fandral, hanno già fatto il giro del regno, ed entrambi sono soliti vantarsene e scambiarsi racconti piccanti, con tanto di descrizioni e particolari dettagliati e piuttosto espliciti, anche se a loro difesa bisogna ammettere mai eccessivamente volgari od irrispettosi nei confronti delle giovani donne interessate. Sono pur sempre dei gentiluomini e dei nobili, ed in particolare la madre di Thor si è sempre prodigata molto nell'insegnare ai suoi due figli il rispetto e l'educazione, soprattutto nei confronti del gentil sesso.
Ma quella di Thor e Fandral resta pur sempre la classica gara di conquiste in campo amoroso tipica dei giovani maschi. Ed i due per cercare di eccellere uno sull'altro in quest'arte si danno molto da fare, e non si trattengono certo dal pavoneggiarsi davanti a tutti per un nuovo successo.
Loki ne è letteralmente nauseato. Non li sopporta. Non sopporta il loro modo di fare da sbruffoni, questo loro vantarsi di continuo, ma sotto sotto ne è morbosamente invidioso. Non tanto per quello che combinano con le ragazze, perchè è perfettamente consapevole che prima o poi, anche solo per il fatto di essere un principe, capiterà anche a lui, ma soprattutto per la loro popolarità. Tutti a lodare quanto sia bello e forte il maggiore e di quanti cuori abbia già spezzato a corte, mentre lui si sente completamente trasparente.
In realtà la gente parla anche molto di lui, ma Loki è troppo accecato dall'invidia e dalla sua insicurezza per rendersene conto. Certo Thor è indubbiamente il più amato ed apprezzato, essendo anche il primogenito e di conseguenza l'erede legittimo, ma sicuramente ad Asgard non esiste fanciulla che rifiuterebbe le attenzioni del grazioso principino più giovane. Le voci più diffuse sono quelle che il piccolo della famiglia reale esteticamente prometta bene almeno quanto il fratello. Il problema sta nel carattere, non nell'aspetto.
Lui non va a caccia di nessuna femmina. Non è dignitoso per uno della sua estrazione sociale mettersi ad inseguir gonnelle. Passa il suo tempo per lo più in solitudine a leggere libri o studiare le arti magiche. Ma le mattine deve trascorrerle combattendo al campo. Suo padre ce lo ha letteralmente costretto, anche se lui odia allenarsi, sudare, sporcarsi, e qualsiasi attività fisica che gli faccia venire il fiatone. Non capisce perchè debba subire quei maledetti e faticosi allenamenti quando potrebbe benissimo combattere con la sua magia invece di usare ingombranti spade ed asce. Essa risulta incredibilmente più letale di qualsiasi fendente. Ma Odino vuole che impari anche le arti marziali tradizionali, e non vuole sentir ragioni. Questa sua predisposizione per la magia non è affatto ben vista da suo padre, che preferirebbe vederlo impegnarsi di più con la spada come suo fratello, piuttosto che concentrato a studiare come manipolare il Seiðr. E così un frustratissimo giovane Loki è costretto ogni mattina a sporcarsi nella polvere e soprattutto a spettinarsi. La cosa che odia più in assoluto. Ci tiene così tanto ai suoi capelli e che siano sempre perfettamente in ordine, lisci, puliti, profumati e pettinati per bene all'indietro, mentre dopo mezz'ora di allenamento si ritrova con un cespuglio arruffato e pieno di sabbia in testa, e se gli va male e la notte ha piovuto, addirittura di fango.

Libro 1 :  La meretrice di AsgardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora