CAPITOLO 4 - Parte I: Maledetto!

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  Non è un risveglio dolce per il dio degli inganni. Il merlo Gal ha iniziato a fischiare infuriato, si è sistemato sul davanzale di una delle ampie vetrate e vi sta passeggiando nervosamente sopra avanti e indietro da un po', scrutando indispettito l'interno della stanza.
Il sole è già oltre lo zenit e dalla luce che filtra tra i tendaggi Loki immagina sia già passato mezzogiorno da un pezzo, ma lui si trova ancora in quel torpido stato sospeso tra il sonno e la veglia. La sua coscienza, ormai destata dalle fitte proteste dell'impertinente volatile, è vigile, ma il corpo non vuole saperne di attivarsi.
Le ore precedenti si sono rivelate piuttosto impegnative, e sebbene Loki si sia dimostrato in numerose occasioni un uomo eccezionalmente resistente, anche per via delle sue peculiari origini, attualmente ancora non ha recuperato pienamente tutto il suo vigore fisico, e quindi i postumi di una notte di sesso sfrenato con una mezza demone di Múspellheimr si fanno decisamente sentire.
La schiena gli duole fastidiosamente. Il dio, massaggiandosela lentamente con una mano per cercare di attenuare in qualche modo il dolore, riflette con amarezza sul fatto che da quando, quasi cento anni prima, durante la sua tentata invasione di Midgard, ha subito la collera e la violenza dell' orribile ed ottuso bestione verde, che sventuratamente faceva parte della schiera dei propri nemici, la sua schiena non è più stata la stessa. Quando piove poi non ne parliamo. I dolori alle sue martoriate vertebre si risvegliano implacabili con l'umidità, ed anche eseguendo sforzi troppo intensi, soprattutto nella zona lombare, quella che si è scontrata maggiormente con il duro pavimento in cemento quando quel mostro scriteriato ce lo ha ripetutamente sbattacchiato indegnamente contro come se fosse un piumino per la polvere.
Intanto si rigira pigramente tra le lenzuola e gradualmente affiora in lui la consapevolezza di trovarsi di nuovo solo.
Lei è andata via. Il dio non se ne è nemmeno accorto. Sono proprio fuori forma, pensa. Avrebbe potuto anche ammazzarmi nel sonno. Ma chissà... forse la mia mente inconsciamente sapeva che per qualche strana ragione potevo fidarmi di lei.
Le lenzuola sono intrise di quel suo profumo caldo, esotico e così poco asgardiano, che rimanda a dolcissimi frutti che lui ha avuto la fortuna di assaggiare solo in altri mondi. E' un'essenza che ricorda il deserto, le calde e misteriose notti di paesi lontani, paesi dai tramonti rossi e roventi, dagli inebrianti aromi e dalle avvolgenti note orientali.
Loki respira a fondo tra quelle lenzuola per imprimersi bene nella mente quella fragranza, che mai aveva sentito addosso a nessuna donna prima, abituato ai gradevoli ma sicuramente meno sensuali profumi di fiori usati dalle Ásynjur od a quelli forti, decisi e selvaggi delle gigantesse.
Ora potrebbe riconoscerlo tra altri mille. E' un odore intenso e persistente, ma incredibilmente gradevole.Un'aroma degna di una regina, si sorprende lui stesso a pensare.
Intanto Gal continua a strillare cercando di attirare la sua attenzione. Maledizione a me ed alle mie ingegnose trovate! Ci mancava anche questo qua da sfamare. Come se non avessi già abbastanza problemi da sistemare con me stesso! Inveendo mentalmente contro al suo nuovo amico pennuto, Loki richiama finalmente a sè le energie necessarie per alzarsi dal letto, rinfilarsi i pantaloni che ha trovato ammucchiati per terra, ed aprire i tendaggi e le vetrate della stanza. Dopodichè esce fuori sulla terrazza e prende un profondo respiro.
Gal gli svolazza subito addosso fischiettando.
«Va bene , va bene! Un momento! Non stai mica morendo di fame!»
Così l'uomo rientra dentro per recuperare qualcosa di commestibile con cui placare il merlo, e nota lo stiletto piantato nel cuscino.
Oh alla fine me lo ha lasciato! Era l'unica cosa preziosa che aveva e sembrava ci tenesse anche molto da come ha reagito quando gliel'ho preso, ma alla fine me lo ha lasciato lo stesso. E' un gesto inaspettato ed incredibile per lui, che nemmeno ricorda l'ultima volta che qualcuno gli ha fatto un regalo. Forse in occasione di qualche suo compleanno, ma si trattava di regali di circostanza, che si fanno ad un principe. Questo è diverso. E' un dono fatto col cuore. Glod lo ha lasciato a lui sebbene fosse l'unica cosa di valore che possedesse.
Loki si avvicina al letto ed estrae il piccolo pugnale dal cuscino. Lo osserva pensieroso e se lo rigira a lungo fra le mani, dopodichè lo infila in una delle tasche dei pantaloni. Ora come non mai sente che deve distrarre la mente dal ricordo della notte precedente, per cui si mette alla ricerca di qualcosa da mangiare per Gal, e magari, avendo già saltato la colazione, anche per se stesso.

Libro 1 :  La meretrice di AsgardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora