Capitolo 8.

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PARLA ELLY


Alessandro è fottutamente seduto su una cazzo di poltrona con addosso una lurida puttana che ci si spalma addosso,

stiamo scherzando? allora è proprio ero che non gliene fotte un cazzo di me, è vero che mi ha usata solo per scopare, una notte e via, che rabbia....me la deve pagare cara, molto cara.....

un ragazzo un po più grande di me mi fa segno di sedermi sulle sue gambe,

non ti importa niente di me ALEX?

adesso staremo a vedere, io accetto e mi sento subito un paio di occhi azzurri puntati addosso,non me ne fotte un cazzo, tanto a lui non interesso, iniziamo a giocare al gioco della bottiglia, come obbligo devo baciare il tizio su cui sono seduta, per non fare figure di merda accetto ma proprio mentre i nostri visi si avvicinano sento una voce ed inizio a sentire il suo respiro caldo che sa di alcool sulle mie labbra sento una voce fin troppo familiare e roca

"oh no scordatelo"

vengo afferrata da un polso e trascinata al piano di sopra, nel bagno, non mi serve vedere chi sia, perchè lo riconosco dal tocco, è Alessandro, perchè quando mi tocca lui mi sento al sicuro?

mentre saliamo le scale e attraversiamo il corridoio molte coppiette affiatate ci guardano sbalordite di sicuro immagginando una storia piena di litigi tra noi, ma è questo il punto, non c'è nessun noi,mi scende una lacrima che asciugo velocemente con il polso, non gli darò il gustoso sapore della soddisfazione vedendomi crollare d'avanti a lui, di nuovo

"lasciami stronzo fammi divertire, voglio tornare giù"

"scordatelo"

"perchè?"

"perchè tu non bacerai quel tipo ne nessun altro,

sono stato chiaro?

guai a te se ti avvicini a qualche stronzo"

"perchè?

chi sei tu per vietarmelo?

Tanto non ti importa niente di me quindi sei pregato di lasciarmi andare"

lui non dice niente, con uno scatto apre la porta del bagno e io esco di fretta, voglio tornare a casa.



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Dopo aver avvisato Lily ho chiamato un taxi e sono tornata a casa mia, appena arrivo sul pianerottolo trovo la porta di casa socchiusa, prima avrò dimenticato di chiuderla per la fretta, entro e la chiudo a chiave, vado in camera e appoggio la borsa sul letto, ancora di spalle sento una serratura scattare, hanno chiuso la porta a chiave, mi giro e vedo l'alta e torreggiante figura di Alessandro d'avanti a me, lo guardo in segno di sfida, lui mi afferra i polsi e mi stringe contro il muro con il suo corpo,

cosa vuole ancora?

"prima mi hai chiesto perchè non voglio che baci qualcun'altro,

ricordi?

vuoi la risposta?

Perchè io sono l'unico che può baciarti"

dice lasciando un bacio umido sulle mie labbra, poi continua

"sono l'unico che può farti sentire così"

dice appoggiando la sua mano sulla mia gamba, ha ragione, è vero, quando mi tocca lui la mia pelle va in fiamme, invece, quando prima quel ragazzo alla festa mi ha toccato la gamba non ho provato assolutamente niente, e lui sembra essersene accorto, sorride e mi bacia ancora, voglio con tutta me stessa allontanarlo ma non riesco a connettere il cervello con il corpo.

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