Capitolo 21.

109 8 0
                                    


PARLA ELLY


Dopo circa due minuti che Alex è uscito dalla stanza la porta si riapre, probabilmente si sarà dimenticato qualcosa, penso, ma quando entra nella stanza la ragazza che è la mia migliore amica da quando eravamo bambine, con il viso sbiancato e gli occhi rossi sento un brivido percorrermi la schiena, lei non deve vedermi così, in queste condizioni, in questa stanza, in questo ospedale, non deve vedermi appassire come una rosa durata fin troppo a lungo senz'acqua.

Sforzo un sorriso e lei corre verso il letto buttandosi in ginocchio e iniziando a singhiozzare mentre stringe la mia mano.

"mi dispiace...mi dispiace così tanto...non doveva andare così, non te lo meriti"

disse poi alzandosi e continuando a piangere contro il petto del suo ragazzo che le accarezzava delicatamente la schiena regalandomi un sorriso compassionevole,cazzo io on voglio la compassione di nessuno, solo quando il mio corpo viene scosso da un singhiozzo e sento il mio collo pizzicare a causa di una lacrima fugace mi accorgo di star piangendo anche io, Lily si china sul letto e cerca di abbracciarmi per quanto le sia possibile dato il letto e la flebo.

"Elly...dobbiamo dirti una cosa.."

annuisco per farla continuare.

"io e Francesco qualche giorno fa abbiamo fatto domanda per i campus in georgia e...

oggi è arrivata la risposta...

siamo stati accettati, partiremo domani..."

In questo momento non so se essere felice per loro che finalmente hanno avuto il coraggio di prendere una decisione per conto loro, di iniziare a costruirsi un futuro insieme, o sentirmi tradita da una delle persone più importanti della mia vita che mi sta abbandonando proprio ora, proprio come voleva fare Alessandro poche ore fa, quando voleva farmi andare a New York con mia madre, o come ha fatto mio padre quella fottutissima sera dentro quell'auto, o ancora come face mia madre nel momento stesso che decise di darsi all'alcolismo, cazzo ma perchè tutti vogliono abbandonarmi? cos'ho fatto di male?

Decido di mostrarmi felice ai loro occhi e gli sorrido

"è una notizia meravigliosa"

solo ora mi accorgo che Alessandro è nella stanza, si avvicina al letto guardando loro due con occhi increduli

"andate in Georgia?"

"si"

risponde timido Francesco

"beh congratulazioni, sono felice per voi, buona fortuna"

dice abbracciando il suo migliore amico per poi venirsi a sedere al mio fianco

"noi ora andiamo, l'orario delle visite è finito, ti prometto che ci sentiremo tutti i giorni"

mi promette la mia migliore amica ed io annuisco, non so perchè ma questa merda di liquido mi fa sentire così debole.

Subito dopo che la coppia è uscita dalla stanza la porta si riapre mostrandoci la solita infermiera che mi porta la cena, ne mangio solo metà, mi sento troppo stanca.

"va bene se dormo qua questa notte? Non voglio lasciarti sola"

"va bene"

gli sorrido

"però domani mattina me ne vado presto così vado a fare una doccia a casa eppoi vado a lavoro, vuoi che ti vado a prendere ora qualcosa da fare domani?"

"si, potresti andare a prendere qualche film americano divertente? ho bisogno di un po di allegria, ah...tieni riporta questi..."

dico porgendogli libro e film di 'colpa delle stelle'

"okkay"

"hei, grazie"

lui mi sorride ed esce dalla camera, dopo qualche secondo che sono rimasta da sola mi lascio andare ed inizio a piangere, so che dovrei essere felice per la mia migliore amica, so che si merita la felicità dopo il suo passato disastroso senza madre e con un padre violento e tossico, ma mi dispiace che io abbia perso anche lei, ora che ho davvero bisogno di aiuto, vengo lasciata dentro il buio, da sola, ma Alessandro è la mia luce, la mia salvezza, sarà lui a salvarmi, ne sono sicura.

Sento dei passi avvicinarsi e mi asciugo velocemente il viso con il lenzuolo, poco dopo Alex entra nella stanza con una pila di CD

"è la raccolta di 'American Pie'"

mi informa ed io annuisco, li poggia sul comodino per poi stendersi sul letto di fianco al mio, mi guarda con un aria accigliata

"hai pianto?"

"no perchè?"

mento

"hai gli occhi rossi e lucidi"

"oh è solo stanchezza..."

"ve bene, allora notte"

c'è ancora un filo di incertezza nella sua voce ma penso che abbia capito che non voglio parlarne.

"notte"

dico spegnendo la piccola lampada al mio fianco ed accucciando sotto le coperte fine, qui in ospedale fa un pochino freddo la notte, anche se siamo in piena estate.


ANGOLO AUTRICE

Questo capitolo è uscito davvero piccolo...scusate...comunque volevo informarvi che dopo questa storia ne scriverò un altra su cui sta già lavorando un po, si chiama 'photographer', vi avverto, se non vi va di leggere cose un po meno caste di quelle che sono scritte in questa storia non leggetela, non esagererò ma..non voglio che tipo mi scriviate cose come "ma cosa scrivi?" e cose del genere....no. su wattpad si può scrivere quello che vuole quindi non giudicate, baee

un piccolo segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora