Capitolo 2 - L'incontro

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Plyndrhav Svansson Gunnar rappresentava uno dei quattro vassalli della corona, uno dei più rilevanti. Nonostante la sua avanzata età, era un uomo dalla mente sempre lucida e dallo spirito straordinariamente sagace; queste qualità lo rendevano il miglior impresario dell'intero Regno di Helgard, comunemente chiamato anche come il Regno dei Cinque feudi.

La sua caratteristica distintiva era la costante mobilità. Gunnar non riusciva a rimanere seduto per più di un'ora, poiché sentiva l'impulso impellente di agire e fare qualcosa. Anche quando la lista dei suoi doveri era stata completata, invece di oziare, preferiva recarsi nella Camera del Tesoro e dedicarsi a un'attività che amava particolarmente, ovvero contare ogni singola moneta che colmava le sue innumerevoli casse. Con il suo monocolo impreziosito di piccoli diamanti, scrutava meticolosamente quei tondi dorati. Le lunghe ore di lavoro non erano un peso per lui, ma una gioia, poiché vedeva ogni sfida come un'opportunità per arricchire il patrimonio di famiglia. La sua reputazione si era consolidata nel tempo, guadagnandosi il rispetto di tutti i suoi collaboratori e anche dei concorrenti.
Il tempo poteva aver lasciato qualche segno sul suo viso, ma il suo spirito era sempre giovane, vibrante di energia e ambizione. 

Era un esempio vivente di come la determinazione e l'amore per ciò che si fa possano sostenere un uomo oltre i limiti convenzionali.

L'anziano vassallo venne invitato al Castello dalla Regina del Regno di Helgard, Filippa di Kristiansen, che temporaneamente ricopriva il ruolo di reggente in mancanza del marito, il Re Erik, impegnato in un importante guerra al confine.
Bisognerebbe precisare che fu lo stesso Gunnar a inoltrare una richiesta formale per attirare l'attenzione della regina. La sovrana, allettata dalla prospettiva di questo incontro, accolse con favore l'opportunità di ascoltarlo personalmente, siglando la sua approvazione con una lettera marchiata dall'inconfondibile sigillo reale. 

Gunnar, consapevole dell'importanza dell'incontro con la regina, decise di non affrontare il viaggio verso il castello da solo; preferì essere accompagnato da suo figlio primogenito, Widar. Il vassallo riteneva che questa opportunità rappresentasse un momento di grande rilevanza, un evento raro e altamente formativo per il giovane ragazzo. Gunnar vedeva in Widar il suo futuro successore, destinato a ereditare il ruolo di impresario e a gestire con saggezza gli affari lasciati in sospeso. Per Gunnar, era essenziale che Widar si preparasse al meglio per assumere tale responsabilità, in quanto voleva garantire che l'eredità di famiglia fosse consegnata a qualcuno che meritava davvero tale ruolo e non avrebbe mai permesso a un incompetente di prendere in mano le redini del loro patrimonio.

Alla richiesta di Gunnar, la regina dimostrò comprensione e acconsentì che Widar potesse assistere alla conversazione. Inizialmente, però, il giovane accettò la proposta del padre con scarso entusiasmo, poiché si disinteressava degli affari di corte e mal sopportava persino quelli commerciali. Era evidente che Widar aveva sempre considerato gli intrighi di corte come qualcosa di noioso e lontano dal suo mondo. La prospettiva di essere coinvolto nelle intricate dinamiche reali non lo attraeva, e preferiva dedicarsi alle sue passioni, lontano dalla politica e dall'economia.

Tuttavia, l'idea di incontrare per la prima volta la regina gli suscitò una sottile curiosità, e presto un'ondata di entusiasmo soggiogò la noia.

Dopo aver accolto gli ospiti e averli accompagnati nelle loro rispettive camere, tutti si prepararono per raggiungere la sala dove si sarebbe svolta la tanto attesa conversazione. La notte era incantevole, il cielo era limpido e metteva in risalto la luce delle stelle, ma l'indiscutibile protagonista era la splendente luna crescente. I suoi raggi argentei illuminavano il percorso verso la sala e mescolati alla calda luce delle candele, creavano un'atmosfera magica e suggestiva. La notte stessa sembrava aver deciso di donare un'atmosfera speciale per quell'evento. 

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