Widar trovava sempre più difficile tenere il passo con Astrid mentre la inseguiva da una stanza all'altra del castello. Era evidente che la principessa conoscesse ogni passaggio segreto e ogni angolo nascosto, rendendo il giovane solo un'ombra dietro di lei. Si trovavano a scendere e salire le strette scale a chiocciola delle torri, a percorrere lunghi corridoi, ad aprire e chiudere le porte. Sembrava che si stessero sfidando in un gioco di destrezza. Widar non mollava la presa, nonostante le difficoltà, e continuava a seguire Astrid ovunque si dirigesse.
Ma quando Astrid si rifugiò nella sua camera da letto, Widar si trovò davanti alla porta, esitante, sentendosi imbarazzato all'idea di entrarvi. Provò a bussare più volte, sperando di attirare l'attenzione della principessa, ma questa sembrava poco interessata a rispondere. Dopo lunghi e interminabili minuti di attesa, la grande porta si aprì e Astrid uscì, lasciando Widar stupefatto.
La principessa era avvolta in abiti sgualciti e trasandati, e i suoi capelli erano completamente nascosti da un fazzoletto di stoffa. Quella visione contrastava con l'immagine regale che Widar aveva di lei.
"Questo è il travestimento perfetto per andare al villaggio", affermò Astrid entusiasta.
"Certamente, è abbastanza convincente," rispose Widar, cercando di trattenere la voce. Era palesemente ironico. Tuttavia, nel suo tono si poteva percepire una leggera frustrazione.
"Se mio padre lo scopre, sarò nei guai, e se tua madre lo venisse a sapere, sarà ancora peggio," disse Widar, agitato. Guardò Astrid con preoccupazione dipinta sul volto, sperando di poterla convincere a desistere dall'idea rischiosa.
La principessa scoppiò in una grossa risata ascoltando le parole del ragazzo e osservando il suo volto in preda al panico.
"Ti prometto che non ci scoprirà nessuno," disse Astrid, cercando di rassicurarlo. "Inoltre, hai il diritto di chiedermi qualsiasi cosa tu voglia."
Widar spostò istintivamente i suoi ciuffi ribelli che calavano sul viso, permettendo così uno sguardo diretto verso Astrid. Era tentato. Nonostante le riserve e i dubbi che lo assalivano, il giovane annuì, lasciando che il suo silenzio comunicasse ciò che le parole non riuscivano a esprimere. Il ragazzo accettò di intraprendere l'avventura che li attendeva, camminando sul sottile filo del rischio.
Per evitare di destare troppi sospetti, decisero di abbandonare la dimora reale attraverso un ingegnoso passaggio segreto, così da evitare di attraversare il cortile principale e attirare l'attenzione delle guardie.
La principessa condusse Widar in una sala luminosa e spaziosa, solitamente riservata per eventi formali, feste e balli. I due si avvicinarono al maestoso camino che dominava il salone principale del castello. Realizzato in pietra, il camino possedeva un ampio focolare, con la cappa slanciata verso l'alto, che assumeva la forma di una piramide tronca. Inoltre, era circondato da una collezione di ritratti che narravano la storia della famiglia reale, di illustri cavalieri e di personaggi politici che avevano plasmato il destino del regno. I dipinti realizzati con minuzia, i toni vivaci e la pittura a tempera, catturavano l'essenza di ciascun individuo ritratto, dando vita a un'atmosfera suggestiva che permeava il salone. La principessa si avvicinò ai quadri, passando da un ritratto all'altro, come se volesse leggere le pagine di un libro di storia che si rivelava davanti ai suoi occhi.
Astrid posò lo sguardo su uno dei ritratti in particolare, catturando l'attenzione di Widar. Con abile destrezza, la ragazza tirò una leva nascosta dietro un'elegante quadro, mostrando che la sua funzione era ben più di una semplice decorazione. Lentamente, la parete dietro il camino si aprì, rivelando l'esistenza impensabile di un tunnel che si estendeva al di là delle mura del castello. Tuttavia, a uno sguardo attento, il percorso che attendeva i due avventurieri si presentava tenebroso e sudicio, avvolto nel mistero e nella polvere.
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{The Witch and The Princess}
FantasiLa donna velata era un mistero per l'intero Regno di Helgard. Le sue apparizioni notturne potevano facilmente essere il frutto dell'immaginazione di qualche uomo ubriaco o essere le fantasie di un bardo troppo ispirato, ma c'era chi supponeva di ave...