Nessuno riuscì a risolvere il mistero di quella notte.
L'evento fu immediatamente archiviato e la regina impose a tutte le guardie di fingere che nulla fosse accaduto, evitando chiunque ponesse delle domande, che provenissero dai nobili o dagli abitanti del Circulus Populorum. Intanto, per rimediare alla disastrosa cena, la regina offrì al vassallo Gunnar e a suo figlio Widar una permanenza di una settimana al castello e avrebbe pagato le spese per il ritorno verso Anden, la seconda collina, il secondo feudo più importante dopo quello del Re, nonché chiamato Guldbakken.
Tuttavia, per quanto si volesse nascondere la stranezza di quella notte, nel villaggio cominciarono già a spuntare teorie e riemergere antiche profezie, nonché una leggenda in particolar modo. Nelle stradine della seconda cerchia se ne sentiva in ogni dove.
"È la notizia del giorno! Ascoltate, è stata avvistata la Strega della Notte! Accorrete, accorrete, ci sono testimoni oculari!" annunciava a gran voce il banditore di turno, alternando al suono baritonale della voce quello starnazzante della sua tromba.
Invece, nella cittadella, la reazione della classe nobiliare fu più ragionevole, all'apparenza. Gli studiosi tentarono di trovare una spiegazione razionale al fenomeno, anche se ben presto lo scetticismo si piegò al mistero. Alcuni avanzarono l'ipotesi di un'insolita anomalia ambientale, mentre altri esaminarono attentamente il materiale delle candele. Ognuno portava avanti le proprie indagini con le relative convinzioni, nonostante l'opinione pubblica interpretò quell'evento come un sinistro presagio, in attesa di qualche sistematica prova che potesse dimostrare il contrario. Infatti, nel Circulus Potentiarum, si tentò di nascondere la paura scritta sui volti delle persone, lasciando spazio a un'insofferente tranquillità.
In entrambe le cerchie di mura, il vociare si concentrò su quella che sembrava essere una donna velata, che attraversò e scosse tutta Vindbakke, come un implacabile ciclone emerso da una dimensione ignota.
Intanto, al castello, la principessa guidò Widar verso il Giardinetto Reale, un tesoro nascosto e custodito in una delle otto imponenti torri, sulla vetta. Attraversarono il cortile centrale e aprirono un pesante portone di quercia, avventurandosi in un breve corridoio dalle pareti di pietra scolpita. Arrivati in fondo e guardando in alto, Widar intravide le magnifiche scale a chiocciola che si snodavano verso l'alto.
Dopo averle percorse, infine, aprendo un'altra robusta porta di ferro battuto, si trovarono di fronte a un'oasi di lussureggiante verde misto ai vivaci colori dei fiori, che rilasciavano profumi inebrianti. Il perimetro della struttura era abbracciato da folte siepi, conferendo un senso di protezione e intimità, ed era rinforzato da graticci in legno ospitanti rose rampicanti. Lungo i bordi, erano disposte graziose panche di quercia, posizionate davanti alle siepi.
Lo spazio centrale era riempito da quattro aiuole geometricamente disposte sul terreno, ciascuna contenente caratteristici fiori e al centro di ciascuna si ergeva un albero di diverso tipo. L'ulivo, abbracciato da gemme verdi, era robusto e sinuoso. L'arancio, con le sue succose sfere arancioni, emanava l'essenza della dolcezza. Il limone, protettore dei suoi frutti gialli, invitava a raccogliere la sua fresca vitalità. Mentre l'albicocco, ancora avvolto da fiori bianchi, proiettava l'incanto della rinascita primaverile.
Tutto intorno, erano predisposte delle cadenti canne intrecciate e la presenza di vasi in terracotta sparsi con altre piante selvatiche, aggiungevano un tocco di spontaneità a quel quadro quasi perfetto, sbavato dal tempo.
Widar rimase a bocca aperta, lasciandosi incantare dalla sua sorprendente bellezza e dal luogo non usuale per un giardino. Astrid si avvicinò all'aiuola alla sua destra, si chinò leggermente e sfiorò con delicatezza i petali di un tulipano rosa e poi si girò verso Widar. "Cosa ne pensi del nostro giardino interno?"
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{The Witch and The Princess}
FantasyLa donna velata era un mistero per l'intero Regno di Helgard. Le sue apparizioni notturne potevano facilmente essere il frutto dell'immaginazione di qualche uomo ubriaco o essere le fantasie di un bardo troppo ispirato, ma c'era chi supponeva di ave...