capitolo 2

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"Nono tranquillo non è successo niente, sto nervosa pe' prima" spiegai
"Comunque t'ho chiamato pe' chiedette se avessi visto Mary" dissi seria, volevo vedere mary a tutti i costi anche solo per rimproverarla
"Sono qui" me la ritrovo alle spalle, "va bene allora io vado, vi lascio sole" disse rudy accentuando la parola "sole" guardandoci, non capisco.
"Allora che dovevi dirmi" disse guardandomi fissa "ti dovevo dì...ma veramente hai richiamato dinuovo quel nanetto? Lo sai che non lo posso vedè" invento quasi una scusa per parlarle anche se però è vero quello che penso "certo che lo so, è proprio per questo che l'ho chiamato" ride "sei proprio na stronza marì" le dissi seria, anche se dentro di me mi veniva da ridè, vedo lei completamente divertita e le dico "ma che te ridi, ma che c'hai da ridè" mi fingo arrabbiata "dai sabrina non fare così infondo è simpatico" Disse, "seh come un dito in culo marì" continuo dicendo "comunque io ora devo andà che c'ho fame, se vuoi c'è vedemo sta sera, vieni da me. Alle 20" "certo, a sta sera" mi disse sorridendo.
"Quindi oggi verrà a mangiare da me" dissi mentre mi incamminavo verso l'uscita, sono un pò tesa a sol pensiero devo ammetterlo.
"Chissà cosa si metterà per stasera, sò proprio curiosa. Spero solo che non si metta quei zoccoletti orribili".

Sono le 19:30 ed è già tutto pronto, ho preparato una cena a base di pesce che ho comprato ieri mattina spero le piaccia, e io mi sono messa un vestito rosso con una scollatura evidente, so che siamo solo io e lei ma non sapevo cos'altro mettere.

Pov maria
Sono pronta, mi sono messa i tacchi neri con un tailleur rosa

Suono il citofono 3 volte consecutive, per farle capire che sono io e può aprire tranquillamente

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Suono il citofono 3 volte consecutive, per farle capire che sono io e può aprire tranquillamente.
"Ciao che buon profumo che c'è" la saluto con due baci in guancia "eh c'è credo l'ho fatto io" dice fiera come al suo solito "sei proprio scema" le dico ridendo, è proprio bella. Ci sediamo a tavola e mentre mangiamo la guardo pensierosa, più la guardo più capisco che mi sta succedendo qualcosa, qualcosa che non voglio ammettere da tanti anni ma adesso è arrivato il momento di ammetterlo a me stessa, Sabrina mi fa sentire quello che nessun'altro è mai riuscito a fare credo che io mi stia- ad un certo punto la sua voce mi fa tornare alla realtà "ao marì ma che te sei addormentata ad occhi aperti?!" Disse ridendo con un po di preoccupazione "no stavo solo pensando al lavoro" dico mentendo spudoratamente "guarda che lo so quando menti, mi dici che hai?" "Sabrina non ho niente, stai tranquilla" "va bene non insisto ma adesso tutto quello a cui stai pensando lascialo perdere e divertiamoci" disse alzando il calice di vino "in realtà io devo andare e domani devo alzarmi molto presto" non so cosa mi sia preso, ma ho bisogno di riflettere, mi alzo e prendo la mia giacca. "Ma come di già, ma c'è ancora il secondo" in effetti mi dispiace che dopo quello che ha preparato io me ne vada così, poso la giacca e mi risiedo
"Ho detto qualcosa che non va che ti abbia fatto reagire ccosì?" "Ma no, tu non c'entri niente" o almeno c'entra ma non come dice lei.. cerco di cambiare discorso ma alla fine mi precede lei capendo che io non voglia parlare dicendomi "comunque questo tailleur ti sta proprio bene" ha cambiato discorso si.. ma dicendomi queste cose la situazione non migliora, ovviamente lei non lo sa. A quell'effermazione l'avrei presa e l'avrei baciata, si l'ho detto, ma ovviamente non posso, non sono io il tipo di persona che lei cerca. Mi limito a rispondere con un grazie e a sorridere, lei nota che c'è qualcosa che non va si capisce dalla sua espressione preoccupata, ma non sapendo come comportarsi ovviamente fa finta di niente.

Passata la serata, dopo quell'episodio, in tranquillità, anche se io volevo dire tante di quelle cose, sono rimasta zitta e abbiamo parlato di cose in generale.
"Sta volta si è fatto veramente tardi e devo andare" dico alzandomi dal divano in cui eravamo sedute, ci salutiamo "qualunque cosa tu abbia vedi de fattela passà" dice mentre me ne sto andando.
Se fosse così facile farla passare...

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