"non è normale."

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Christian d'un tratto si bloccò, e si rese conto di quello che stava per fare.

si rivestì e corse in camera.

"che cazzo mi sta succedendo, non è normale questa cosa"

"ei chri tutto apposto?"

una voce proveniente dalla porta lo fece sobbalzare.

"Draco, ciao, si tutto apposto..."

disse con un tono che diceva l'esatto opposto.

"ne sei sicuro?"

silenzio.

"vuoi parlarne?"

"non è normale."

"cosa non è normale?"

"tutto questo"

"non riesco proprio a capire a che cosa ti riferisci"

"il fatto che mi sia quasi scopato mattia."

"TU COSA?!"

"hai sentito bene, non è normale il fatto che io provi attrazzione sessuali nei suoi confronti, non è normale il fatto che ci baciamo, nulla di tutto questo è normale"

"Christian tu stai delirando"

"no. no. io sono completamente sbagliato, fuori luogo. non-"

"TAPPATI QUELLA CAZZO DI BOCCA"

"co-"

"Christian che cazzo ti è preso. come ti salta in mente di dire che gli omosessuali sono sbagliati? per di più davanti al TUO MIGLIORE AMICO GAY"

Christian rimase in silenzio.

"RISPONDIMI"

"i-io"

"IO UN CAZZO CHRISTIAN PORCA TROIA. GIÀ C'È MIO PADRE SE POI TI CI METTI PURE TU FACCIO PRIMA A SUICIDARMI. tanto non cambierebbe la vita a nessuno"

malfoy si rese conto di conto di ciò che aveva detto e corse fuori dalla stanza lasciando Christian solo nel mare dei suoi pensieri.

Appena Malfoy se ne andò sbattendo la porta del dormitorio Stefanelli crollò completamente.

le sue gambe diventarono come burro fuso, i polmoni gli si chiusero come una porta col vento, il cuore iniziò a correre, il suo cervello si spense completamente, la gola era secca come una foglia in autunno inoltrato e l'ossigeno sembrò non arrivargli minimamente come se fosse sott'acqua senza la bombola per l'ossigeno.

e infondo lui era sott'acqua senza ossigeno, stava annegando in quello stesso mare che prima lo stava salvando dagli squali.

poi un onda lo travolse, lo portò sotto, in mezzo agli squali, senza possibilità risalita.

e Stefanelli si sentiva proprio così.

senza possibilità di riuscire a salvarsi.

stava annegando, e nessuno lo sapeva, nessuno poteva salvarlo, o per lo meno provarci.

crollò a terra in un pianto disperato.

Urlò fino a farsi mancare la voce.

pianse tutte le lacrime che aveva in corpo.

fece uscire tutto il dolore che si portava dietro da chissà quanto tempo.

Urlò fino a svenire completamente sfinito sul pavimento.

l'ultima cosa che sentì furono due braccia che cercarono di tirarlo su prima che cadesse compleanno sul pavimento e due voci che gli sembravano familiari, ma non riuscì a capire chi fossero e nemmeno le loro parole.

in quel momento pensava che stesse per morire, e provò una sorta di sollievo a quella sensazione.



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