Capitolo 25 Embrujo

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~ Ci sono spiegazioni scientifiche a tutto, ma lo come lo spieghi sentire il profumo della persona che ami quando lei non è lì? Certo, potrebbe averlo indosso qualcun altro, ma se fosse un profumi speciale? O peggio se sentissi l'odore della sua pelle? Ci sono messaggi che l'universo manda e non si possono ignorare, l'amore è un qualcosa di inspiegabile e irrazionale. ~

Hell♡

DARYL

Le mani della bruja si perdono tra le ciocche dei miei capelli. Carezze che non avrei mai pensato di volere, sono diventate una necessità di cui ho bisogno.

Dolce e premurosa, si prende cura di me come mai nessuna prima.

Non lo hai mai permesso...

È vero, non mi è mai piaciuto mostrarmi debole, né ho mai amato smancerie inutili, ma con lei è diverso, tutto è diverso. Cresce in me la voglia di conoscerla e farmi conoscere per quello che sono, anche un debole bambino che non ha ricevuto abbastanza amore quando ne aveva bisogno, che ora lo rifiuta da chiunque, ma che lo brama solo da colei che in questo momento mi tocca.

Mi sento piccolo e indifeso, e se da una parte questa sensazione mi disturba, dall'altra mi piace, perché mi permette di avere un contatto con lei, di avere le sue carezze che ho voglia prendere finché può darmene.

È questo il tuo incantesimo, bruja? Mi hai reso tu vulnerabile? Dove vuoi farmi arrivare?

Assopito, la sento muoversi, la mano abbandona la mia testa. Forse se ne vuole andare...

Apro gli occhi di scatto e le afferro la mano.

«Oh, credevo ti fossi addormentato.» Rivela con un sorriso così luminoso che rende giustizia al suo nome.

Non voglio che se ne vada, voglio che resti qui con me, anche solo per una notte, anche senza toccarla.

Ciò che vorrei non lo posso avere, non sono nemmeno nelle condizioni, ma se potessi mi prenderei altro rispetto alle carezze. Mi prenderei tutto il suo corpo e le lascerei il mio odore addosso come un marchio che la renda solo mia.

La possessività verso ciò che reputo di mia proprietà si riversa anche su Chiara. L'idea che qualcun altro possa mettere le mani su quella pelle bianca, affondarle tra quei ricci scuri, mi provoca fastidio. Il pensiero mi tormenta e mordo l'interno della guancia. La rabbia per qualcosa che nemmeno esiste la sento crescere da dentro le viscere, le comprime in una dolorosa gabbia di gelosia.

La fisso serio negli occhi, non ricambio il sorriso, sono riuscito a farmi venire il nervoso da solo.

«Ho cambiato idea: voglio che tu dorma qui con me.»

Cala il silenzio. È rimasta a bocca aperta nel sentire la mia richiesta.
È stato un azzardo, ma dovevo rischiare o questo egoistico bisogno di sentirla vicina mi avrebbe divorato pezzo per pezzo l'anima, fino a trasformarsi in un rimpianto dilaniatore.

Inebetita e forse in imbarazzo, la bruja non risponde, ma le sue gote arrossate mi fanno pensare che la risposta sarebbe positiva se solo non avesse paura.

Sorrido affabile e la tranquillizzo.

«Ti do la mia parola che non ti toccherò», anche perché non sarei in grado di fare numeri circensi, anzi, rischierei una figura di merda di dimensioni colossali, «ma non voglio rimanere solo, sai nel caso avessi bisogno di qualcosa.» Mi gioco la carta di una tenera e innocente espressione alla quale aggiungo una smorfia di dolore.

Non puoi ignorarmi, bruja, un cuore tu ce l'hai.

E anche io, da quando l'ho conosciuta lo sento più vivo di quando corro in auto e l'adrenalina lo fa battere senza ritegno.

Una Bruja per il truffatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora