Questa sarà una raccolta di piccole storie, singole pubblicazioni dove i protagonisti saranno i sette membri dei Bangtan ed ogni capitolo racconterà brevi ma intensi scorci di vita. Non c'è una vera e propria storia, non ci sarà una trama unica perc...
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Jimin indossava un dolcevita color kaki e poi un completo giacca e pantaloni sul grigio quasi tendente al beige sotto una certa luce. Aveva i capelli leggermente ondulati sulla fronte, un paio di scarpe alte quel poco che lo aiutavano a sembrare ancora più slanciato e Hoseok semplicemente non riusciva a togliergli gli occhi di dosso.
Lui sapeva di essere stato il primo che il minore aveva chiamato quando aveva firmato il contratto come Ambasciatore per Dior, lo aveva chiamato anche quando era stato invitato alla sfilata direttamente in Francia per dirgli che era terrorizzato all'idea di andarci da solo, credeva di non essere in grado di gestire tutte quelle persone che gli parlavano di moda in una lingua a lui sconosciuta. Hoseok aveva cercato di rassicurarlo, dicendogli che se era stato in grado a ventidue anni appena di intrattenere milioni e milioni di persone dentro ad uno stadio, sarebbe stato in grado anche di controllare le sue emozioni durante una sfilata di moda. Gli aveva fatto sapere che non avrebbe dovuto fare niente se non sorridere, posare sul red carpet, sedersi e godersi i modelli e le modelle che avrebbero calcato la passarella. Jimin gli aveva risposto che adesso comprendeva la sua titubanza quando era arrivato in America da solo, credendo di dover affrontare un palco troppo grande per lui e quella era stata la miccia che aveva acceso il fuoco. Jimin lo aveva raggiunto in America, c'era stato per lui, lo aveva aiutato a mangiare e a rimanere concentrato e quindi Hoseok poteva finalmente ricambiare il favore, volando a Parigi insieme al minore per accompagnarlo alla sua prima sfilata di moda.
Gli si era stretto il cuore quando, dopo essersi fatto fare delle foto e essersi presentato ad alcuni grossi nomi dell'industria, era entrato nella sala dove ci sarebbe stata la vera e proprio sfilata e aveva visto Jimin seduto al suo posto e con una mano allungata a tenere libera anche la seduta accanto alla sua. Aveva letto il suo labiale, alla loro interprete aveva detto "Questo posto è per Hobi-hyung".
Post sfilata, interessante ma niente aveva realmente attirato la sua attenzione, lui e Jimin erano stati invitati all'after party e non avendo voglia di rinchiudersi in hotel ma non potendo girovagare da soli per la città di Parigi, avevano accettato di andarci.
E quindi eccoli lì, dopo aver bevuto del vino francese, un calice soltanto per Hoseok, due per Jimin che beveva alcolici come fossero acqua e raramente ne subiva gli effetti. Erano rimasti vestiti esattamente come avevano partecipato alla sfilata e il maggiore non riusciva a togliersi dalla testa quanto sarebbe stato eccitante scopare con addosso completi che valevano cifre da capogiro.
