5.Capitolo

217 12 0
                                    

Mi preparai per l'ennesimo pranzo di lavoro con Vittorio,misi uno splendido vestito di colore azzurro.Venivo sempre trattata come un trofeo e non mi era consentito parlare o lamentarmi.Ero stufa di questa situazione.
Mi avvicinai al tavolo insieme a Vittorio, che con poco garbo mi strattonò vicino a lui, mettendo la sua mano viscida e sudata sulla mia coscia.
I colleghi di mio marito erano a dir poco peggio di lui,non facevano altro che fare apprezzamenti poco carini nei miei confronti.
Di solito le cene si svolgevano con tranquillità ma quella volta qualcosa andò storto.Ero nervosa e avevo una gran voglia di mandare tutti a quel paese.
Di fronte a me stava seduto Edoardo, cercai di distogliere lo sguardo e di non pensare a quel focoso bacio della sera prima.
Un signore seduto vicino a Edoardo mi fece una domanda a cui io non potei rispondere.

"Hope? Giusto? Ti piace Edoardo il figlio di tuo marito?"

Aveva forse notato lo sguardo tra di noi? Vittorio mi guardò in modo truce e mi strinse la gamba con forza sollecitandomi a rispondere.
Edoardo invece guardò il padre, si vedeva che era preoccupato.

"E un bravo ragazzo "mi limitai a rispondere

"No voglio sapere se ti piace più di tuo marito "mi disse ghignando

"Cosa vuole che le risponda eh?"
Risposi forse con troppa enfasi quasi urlando,fulminandolo con lo sguardo.

Vittorio era nero di rabbia,forse pretendeva una risposta diversa magari dicendo che amavo lui.
Ma mai avrei detto una cosa simile.
A cena finita mi trascinò via e il primo schiaffo mi arrivò con ancora i suoi colleghi presenti.
Mi vergognai come una ladra, perché non mi aspettai assolutamente che mi colpisse davanti a tutti,cascai a terra e urlai per il dolore.

In macchina inizio' a dirmi le peggio parole.
"Zoccola che figura mi fai fare"

Una volta a casa Edoardo cercò di calmare il padre, ma non poté fare nulla e mi guardò con disperazione mentre il padre mi trascinò per i capelli su per le scale.
In camera iniziò a prendermi a schiaffi e mi strappò il vestito di dosso,mi violentò con brutalità disumana e mi lasciò agonizzante a terra.
E li che mi trovarono Maria ed Edoardo molte ore dopo.Dopo che Vittorio uscì.
Per il troppo sangue perso ebbi bisogno di un intervento in ospedale.Mi ci vollero 10 giorni per riprendermi.
Ma in ospedale stavo bene e pregavo i medici di farmi stare ancora.
Mi terrorizzava il fatto di tornare a casa.
Ma ci tornai.

Hope speranza in una vita migliore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora