Tw: smut
- "Io ti amo, Manuel."
- "E io amo te, Simone."
Sul volto di Simone comparve un sorriso tanto ampio che questo sentì le guance iniziare a dolergli ma poco gli importava, il suo cuore stava bene e non poteva desiderare di meglio.
- "In queste settimane non ho voluto altro che questo." Ammise il minore.
- "È da tempo invece che io aspetto de sentirti dire che mi ami." Rispose il più basso, non voleva rovinare il bel momento che stavano vivendo ma era la verità. Aveva passato gli ultimi sei mesi – dalla sera del suo compleanno – ad aspettare il momento in cui gli Simone gli avrebbe detto di amarlo, non aveva desiderato altro che sentire quelle parole e non gli sembrava vero fosse appena successo.
- "Amore mio." Sussurrò Simone e se lo strinse addosso. "Mi dispiace così tanto averci messo così tanto tempo." Disse. "Ma ti prometto che, da questo momento, te lo dirò così tante volte che non ne potrai più."
- "Impossibile." Ridacchiò il maggiore. "Nun me stancherò mai de sentirtelo di'." Disse. "Anzi, non vedo l'ora tu lo faccia di nuovo."
- "Ti amo." Gli ripeté Simone. "Ti amo. Ti amo. Ti amo." Cantilenò e gli baciò la punta del naso. "Ti amo, Manuel."
Le guance del maggiore divennero un po' più rosse e, nel tentativo di nasconderle, mise la testa nell'incavo del collo dell'altro.
- "No, decisamente nun me stancherò." Mugugnò contro il suo collo. "Alla fine sta festa der cazzo è servita a qualcosa."
- "Ricordami di ringraziare Carlo."
- "Ma nun se chiamava Marco?"
- "Ma chi se ne frega!" Esclamò il più alto, facendo scoppiare a ridere il compagno. "Quindi." Riprese a parlare. "Vuoi tornare alla festa?"
- "Mi sembra avessimo 'n altro piano, no?" Inarcò un sopracciglio Manuel. "O hai già cambiato idea?" Mentre pronunciava quelle parole qualsiasi traccia d'ilarità dalla sua voce svanì, le mani – dietro la schiena di Simone – presero a tremolargli e spalancò gli occhi.
Simone si intenerì a quella vista, anche se si odiava per averlo spinto fino al punto da aver paura di perderlo in qualsiasi momento.
- "No, Manu, non ho cambiato idea e non la cambierò mai più." Disse Simone e gli prese il volto tra le mani. "Andiamo al mare, in montagna, al parco o ovunque vorrai." Aggiunse. "Ma resto al tuo fianco. Resto al tuo fianco e ti amo." Continuò. "Decidi solo dove andare, io sto qua."
- "Con me?"
- "Con te."Manuel e Simone l'alba finirono per vederla abbracciati nel loro letto dopo aver passato la notte a parlare e a baciarsi, avevano accantonato l'idea di andare al mare al primo sbadiglio di Manuel, Simone però era riuscito a convincerlo a tornare a casa soltanto dopo avergli promesso che ci sarebbero andati il prima possibile e che, dopo la fine della scuola, al mare ci sarebbero andati anche tutti i giorni.
Il maggiore fu il primo a crollare tra i due, non appena le prime luci del sole presero a colorare il cielo finì addormentato tra le braccia di Simone. Il più alto, invece, si concesse di passare un po' di tempo ad osservare il viso dell'altro, non era la prima volta che dormivano insieme – e sperava non fosse nemmeno l'ultima – ma era la prima volta in cui entrambi avevano il cuore leggero e non avevano paura di ammettere i loro sentimenti. Simone osservava il volto di Manuel, lo scrutava per fissare il più possibile quei lineamenti nella memoria, e lo vedeva finalmente sereno, quel cipiglio che si portava dietro da tempo sembrava essere sparito, sostituito da un piccolo sorriso creato dagli eventi di quella sera. Simone per la prima volta, quella sera, si addormentò cosciente di trovarsi nel posto giusto al momento giusto e, soprattutto, con la persona giusta. Manuel era la sua persona e, finalmente, l'aveva capito.
Quando il maggiore, il giorno seguente, aprì gli occhi la prima cosa che notò fu l'assenza del corpo di Simone – il quale non era proprio invisibile quindi era difficile non notarlo – e il letto sfatto nella metà da lui occupata la sera precedente. Manuel scattò a sedere al centro del letto e sgranò gli occhi mentre, nervosamente, spostava lo sguardo da un punto all'altro della stanza per controllare se ci fosse qualche traccia di Simone mentre il battito del cuore iniziava ad accelerare e i peggiori pensieri si facevano spazio nella sua mente.
Poco prima che il ragazzo andasse alla ricerca di Simone la porta della camera si aprì ed entrò il minore con un radioso sorriso stampato sul volto e un vassoio tra le mani.
- "Oh, ti sei già svegliato." Arricciò le labbra Simone. "Peccato, volevo farti una sorpresa." Aggiunse e, con un calcio, chiuse la porta alle sue spalle.
- "S- sorpresa?" Balbettò, incredulo e stordito, il maggiore.
Il più alto gli si avvicinò.
- "Alza un po' la testa." E non appena l'altro lo fece gli stampò un bacio sulle labbra. "Buongiorno, amore."
Sentirsi chiamare in quel modo mandò definitivamente all'aria quel briciolo di lucidità che ancora aveva, le guance si arrossarono e si morse il labbro inferiore per reprimere un sorriso.
- "Hai dormito bene?" Gli chiese il minore e gli mise il vassoio sul letto.
- "Sì però..."
- "Però?"
- "Nun m'è piaciuto svegliarmi senza di te." Ammise il maggiore, evitando però di dirgli che cosa avesse pensato.
Simone, però, aveva ormai imparato a capire e conoscere i silenzi di Manuel e non ci mise troppo a capire cosa stesse passando per la testa del compagno.
- "Mi dispiace averti lasciato solo, volevo prepararti la colazione." Disse e si sedette dietro il maggiore per poterlo abbracciare. "Speravo di farti una sorpresa." Aggiunse e gli diede un bacio sul collo. "Speravo di renderti felice."
- "E ci sei riuscito." Rispose Manuel e allungò la testa all'indietro per poggiarla sulla spalla del minore. "So' felice." Ammise. "Con te."
- "Però hai avuto paura fossi andato via."
Il maggiore chiuse gli occhi e annuì debolmente, prima però che potesse dire qualsiasi cosa fu Simone a farlo per lui.
- "Lo capisco, le paure non si cancellano con un colpo di spugna." Disse Simone. "Anch'io ho fatto tutto quello che ho fatto per paura potesse finire di nuovo male." Aggiunse. "Ieri sera però hai deciso di fidarti di me e questo vale già tantissimo. Pian piano ricostruiremo il nostro rapporto, questa volta su basi solide, e delle paure non resterà che un lontano ricordo." Continuò. "Questa volta faccio sul serio, voglio te e voglio tutto il pacchetto, paure comprese e me ne prenderò cura. Ieri sera ti ho detto che ti amo e te lo ripeto ancora, ti dimostrerò in tutti i modi quanto ti amo, Manu. Ti darò tutto l'amore del mondo."
Manuel, con il cuore che batteva felice, si voltò tra le braccia di Simone e salì a cavalcioni sulle sue gambe.
- "Te prometto che farò pure io di tutto per te." Rispose. "Ti amo e voglio stare con te." Aggiunse. "Sul serio."