Capitolo 6

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Sono incinta di otto mesi e tra due giorni sarò una "sposa mongolfiera", come dice Riccia che continua ad accarezzarmi il pancione.

"Non posso crederci, ti sposi davvero." dice, mentre iniziamo a prepararci per il mio addio al nubilato.

"A quanto pare..."

"Non pensavo fossi ancora innamorata di Fabio, quello stronzo ti ha trattata male, ma sono passati tanti anni e penso sia cambiato molto. Forse ha capito che rinunciare a te è stato stupido, adesso sembra così preso da te!"

Sta parlando a ruota libera, ma io la adoro anche per questo. Le sue frasi a raffica mi stordiscono e non mi lasciano il tempo per pensare alla mia vita di merda.

"Allora, Maca, dovresti truccarti un po'. Non fraintendermi, sei bellissima così, però stasera andremo a ballare."

"Non avevi detto che avremmo cenato al ristorante?"

"Infatti, in discoteca ci andremo dopo."

"Non se ne parla."

"Dai, siamo solo noi due e Yoli, dobbiamo buttarci nella mischia."

"Io non voglio buttarmi nella mischia."

"Bionda, è il tuo addio al nubilato."

"E io sono incinta."

"Non è proprio una discoteca, è un locale tranquillo. Ho affittato una saletta solo per noi, se hai bisogno di un angolo di pace in cui rifugiarti. Andrà tutto bene, ma dobbiamo assolutamente festeggiare la tua ultima notte di libertà."

"Mi sposo sabato."

"E allora la tua penultima notte di libertà, quanto sei noiosa!"

Si allontana appena sente una notifica del suo cellulare, poi torna in camera con un sorriso enorme stampato in faccia e batte le mani come una bambina felice.

"Che c'è? Hai vinto un milione di euro?"

"Meglio ancora. Stasera viene anche Saray."

"Chi è Saray?"

"La mia ragazza."

"Cosa? Hai una ragazza?"

"Sì, ma non è una cosa seria... Anche se forse mi trasferirò a New York con lei... Sai, ha trovato lavoro là e io ho sempre voluto vivere in America..."

"In tutti questi mesi non mi hai detto niente!"

"Speravo di presentartela, però lei vive già lì e ci siamo viste poco ultimamente... Sono così felice che venga stasera!" dice, iniziando a saltellare di gioia.

Adoro la mia amica. E adoro la normalità.

Sono felice di sposarmi con un uomo semplice, di uscire con le amiche, di alzarmi dal letto e non sentir parlare di sparatorie o missioni.

Mi ero completamente dimenticata del mondo reale, totalmente presa dalla mia vita che assomigliava terribilmente a un film di Tarantino. Totalmente presa da Simón.

Quando arriviamo al locale mi rendo conto che non so più stare in mezzo a gente, diciamo così, normale. Non so più comunicare con le persone, appartengo a un mondo parallelo. Un mondo malato che, senza che io me ne rendessi conto, mi ha portato via tutto.

Riccia mi presenta Saray, una ragazza bellissima e davvero molto simpatica. Potrebbe essere la persona giusta per la mia amica, o almeno lo spero.

"Allora ti sposi?" mi chiede.

"Sì, Saray."

"Con un uomo?"

"Già."

"Sei sicura di quello che fai?"

"Sì, sono pure incinta, non vedi?"

"Giusto, allora è per quello che ti sposi con un uomo."

"Io sono innamorata di lui."

Certo, come no. Non ci credo nemmeno io. Il problema di Fabio non è che lui è un uomo, ma che non è Simón.

"Va bene, ti credo. Invece io sono innamorata pazza della tua amica."

Per un po' balliamo tutte insieme e io mi sento a disagio. Anche perché mi hanno costretta a indossare una corona con un piccolo velo da sposa e mi guardano tutti.

Chi non guarderebbe la sposa con il pancione in discoteca?

All'una Riccia e Saray vanno a casa, chissà perché.

Io rimango con Yolanda, anche lei amica storica di Riccia. Andiamo sul terrazzo del locale per prendere un po' d'aria, lì dentro si soffoca.

"Maca, devo andare un attimo in bagno, tu te la cavi?" mi chiede Yoli.

"Ma certo, posso sopravvivere cinque minuti da sola."

"Torno subito, va bene?"

"Sì, tranquilla."

Rimango da sola, fino a quando la voce di una donna dietro di me mi fa sussultare.

"Suppongo che tu sia la sposa bionda incinta."

Mi giro e vedo Zulema Zahir, in tutta la sua bellezza. Lei sposta i suoi lunghi capelli neri con un gesto elegante e mi osserva, come se mi stesse studiando.

"Credo proprio di sì."

"La mia amica era al tuo addio al nubilato, si chiama Saray Vargas. Sai dirmi dov'è?"

"A casa della mia amica, ma non ci andrei adesso se fossi in lei."

Mi è venuto spontaneo darle del lei, come segno di rispetto. Mi sono informata su Zulema quando pensavo di studiare con lei e so che tiene molto a queste cose.

Mi ha dato del tu, però mi sembra che siamo su due piani diversi. Come se lei fosse davvero la mia insegnante e io la sua allieva.

"Sono felice che stia scopando, però a questo punto non doveva chiedermi di venire a prenderla. Cazzo, quella ragazza mi farà impazzire." risponde, sbuffando.

"Non ci siamo ancora presentate..." le dico, con la voce che mi trema.

Non so perché, ma questa donna mi intimidisce.

"Zulema, tu sei..."

"Macarena, molto piacere." le rispondo, tendendole una mano che lei ignora.

È tutto troppo strano per essere vero.

Zulema Zahir è la più grande maestra samurai che esista al mondo. È una vera star, praticamente una leggenda. Una vera dea.

Ed è qui che parla con me, alla mia festa di addio al nubilato.

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