Zulema è stata davvero gentilissima, mi ha accompagnata in macchina fino alla chiesa in cui avrò le prove del mio matrimonio.
Volevo arrivare prima per mettermi l'abito da sposa, prepararmi e cercare di rilassarmi un attimo senza avere gente attorno.
Domani è il grande giorno, finalmente mi sposo.
Come dovrei sentirmi? Felice? Eccitata? Entusiasta? Innamorata?
Beh, direi che avrebbe senso. Ci si dovrebbe sposare per amore, non per scappare da un destino che tu stessa ti eri scelta e di cui poi ti sei pentita.
Fanculo, ormai è tardi per piangere sul latte versato. Tanto vale godersi questa nuova avventura e cercare di amare Fabio, ammesso che io ci riesca.
Se non ci riuscirò mi rimane comunque la cosa più importante: la mia bambina, che nascerà tra meno di un mese.
"Piccola Isi, secondo te faccio bene a sposare un uomo che non è il tuo papà?" chiedo al mio gigantesco pancione.
In tutta risposta mi arriva un calcetto, che io decido di interpretare come un "sì". Voglio pensare che mi stia dando ragione, poi avrà tutto il tempo del mondo per ribellarsi quando sarà un'adolescente.
Poco dopo mi telefona Riccia, dicendomi che si è rotta un piede e che è in pronto soccorso con Saray, che non potrà venire alle prove del mio matrimonio e spera di esserci domani.
"Ma come hai fatto a romperti un piede?" le chiedo.
"Non stavo facendo niente di sessuale."
"Io non l'ho mai pensato... Prima di adesso."
"Stavo aiutando Saray a riparare una cosa sul tetto e sono scivolata... Scusa Maca, faccio in modo di esserci domani, promesso."
"Non preoccuparti, cerca solo di stare bene."
Dopo un po' arriva Fabio, con i suoi genitori e un gruppo di amici. Per me non c'è nessuno e spero che domani riesca a venire almeno Riccia, altrimenti il mio lato sarà vuoto e triste.
Tra l'altro, la madre di Fabio è la classica suocera antipatica, una rompi coglioni di prima categoria e non posso sopportarla senza il sostegno morale di un'amica.
Quella donna, che è la tipica madre impicciona e gelosa del suo figlio maschio, si avvicina a me, con l'espressione più falsa che io abbia mai visto in tutta la mia vita.
"Sai, cara, dovresti avere degli invitati anche tu, in segno di buona fede."
Ma che cazzo vuol dire? Io sono orfana, sfortunata e sola. Devo anche subirmi il suo disappunto per le mie disgrazie?
"Forse domani verrà anche la mia migliore amica, adesso è in pronto soccorso perché si è rotta un piede."
"Sì, ma non hai dei parenti? Zii? Cugini? Qualcuno che..."
Per fortuna interviene Fabio.
"Mamma, lasciamo respirare un attimo Macarena, va bene?"
"Ciao amore mio, sei bellissima." aggiunge, prima di darmi un lungo bacio a stampo.
"Ciao amore. Io esco a prendere un po' d'aria, vi raggiungo subito."
Esco e respiro a pieni polmoni, ho bisogno di tanto ossigeno per superare indenne questa giornata che sembra già molto più stressante del previsto. Vorrei solo fuggire e lasciare tutto, però questa volta non posso farlo. Sto facendo tutto questo per dare una bella vita a Isabel, la mia bambina merita di crescere con una famiglia che le voglia bene.
E per quanto io non ami Fabio, so che lui ama me e che sarà un bravissimo papà, al contrario di...
Oh no, per favore. Non è possibile, non può essere possibile.
È proprio vero che quando pensi al diavolo spuntano le corna.
Simón, in carne ed ossa, con uno sguardo che non riesco a decifrare.
Quello che so è che, appena lo vedo, una terribile sensazione invade tutto il mio corpo.
Non è mai piacevole quando un ex si presenta al tuo matrimonio, ma in questo caso è ancora peggio. È il peggio del peggio del peggio. Perché Simón non è solo un ex, è un ex molto pericoloso.
Per la prima volta in vita mia sento di essere arrivata all'ultima tappa del percorso e temo che oggi potrei morire sul serio.
"Ciao bimba."
"Che cosa ci fai qui?"
"Non sei contenta di vedermi?"
Sì? No? Forse?
In questa situazione decisamente no.
"Che cosa ci fai qui?" ripeto.
La mia voce trema, davvero non capisco lo scopo della sua visita e ho paura che abbia qualcosa di brutto in mente. Ho paura che mi rapisca, che mi porti via da qui e mi rinchiuda in qualche posto segreto insieme alla mia bambina, ho paura che possa farci del male.
Ho paura che mi uccida per vendicarsi della nostra rottura, uno come lui potrebbe farlo.
"Stai tremando?" mi chiede.
"Fa freddo qui."
"Non preoccuparti, io farò il bravo."
"Lo prometti?"
"No, ma prometto che ci proverò."
"Mi dispiace, non avrei dovuto scappare così."
"Non devi scusarti, bimba. Hai fatto ciò che ritenevi giusto, lo capisco."
"Davvero?"
"Sì, davvero."
"Grazie..."
"Adesso cosa fai per vivere?"
"Lavoro in un negozio di dischi."
"E ti piace?"
"Sì, adoro parlare di musica tutto il giorno e ascoltare musica tutto il giorno... È stupendo."
"Meglio che girare per il mondo e ammazzare uomini per grosse somme di denaro, giusto?"
Annuisco, decisa.
"E il tuo fidanzato? Lo ami?"
"Sì, lo amo." mento.
Ci osserviamo per un po', in silenzio, fino a quando lui decide di farmi una richiesta che non mi sarei mai aspettata.
"Macarena, posso restare?"
"Che cosa?"
"Posso restare al tuo matrimonio?"
"Sono le prove... E sì, puoi restare..."
"Allora devi mostrarmi il lato della chiesa in cui stanno gli invitati della sposa."
"Sarai un po' triste e solo nel mio lato."
"Il tuo lato è sempre stato un po' triste e solo, ma non mi metterei da nessun'altra parte."
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Revenge
FanfictionMacarena è felice con il suo fidanzato Simón, fino a quando succede qualcosa che sconvolge completamente la sua vita. Sembra che per lei sia la fine, ma l'incontro con Zulema Zahir, una donna famosa che lei ha sempre ammirato, potrebbe segnare un nu...