6

6.2K 118 22
                                    

Anna

Quando tornai in cella mi rannicchiai sul mio letto stringendo il cuscino, senza avere la minima intenzione di muovermi da lì fino al giorno seguente

-nun scinn in cortile?- quando arrivò il primo pomeriggio tutte le altre stavano cominciando a prepararsi per scendere in cortile, e fare colpo sui ragazzi

-no Nunzia, chiurum ca' dint e lassm perdr, teng mal e cap- affondai con la testa nel cuscino mugolando

-tu tien mal e core, at ca' mal e cap- entrò in cella facendomi una carezza sulla schiena

-che m faciss passà chilli tre mis- riuscì a vederla sorride nonostante avessi la faccia affondata nel cuscino

-nun o voj verè, è sul nu strunz, nun è l'omm ca' tutt' s penzn. O sacc' ij chell ca' me fatt passà- assottigliai lo sguardo, e vidi Nunzia lasciare la mia cella, e chiuderla.

1 anno prima

Ciro

Ero appena tornato da un giro con i miei amici, avevo parcheggiato il motorino, e dopo che Francesco era sceso avevo posato i caschi, ed avevo aperto la porta di casa.

-jammucenn nda cammra mij- mi feci spazio tra i corridoi di casa, e raggiunsi la mia stanza, stravaccandomi sul mio letto

-che fai, t stai allert?- guardai il mio amico appoggiarsi al muro ed infilarsi le mani in tasca

-, ij t'aggia ricr na cos- lo fissai confuso, e a quel punto mi misi a sedere sul mio letto

-ric, t stong a sent- lo incitai a parlare e lui rimase fermo lì

-Anna- alzai ancora di più lo sguardo quando sentì il suo nome pronunciare

-c' ci azzecc' Anna?- restai ancora confuso, ma capì che avrei dovuto ascoltarlo attentamente per capire di più

-m dispiac fra- scosse la testa, e cominciai a preoccuparmi

-francè parla- scattai dal letto, per andargli in contro

-a ser' ro compleann e Pietro, Anna ma purtat ndo bagn cu ess- inarcai le sopracciglia incredulo a quelle parole

-Cì, s vulev fa tucca' a me! ricev ca' tu nun valiv nient. Voluev n'omm a fianc ca' c sape e ra chell che tu nun ce saput ra- diede voce a parole che mi scombussolarono da capo a piede. Anna mia non avrebbe fatto una cosa simile.

-francè ma tu over stai facenn?- cominciai a vagare per la stanza irrequieto

-Ciro m rispiac, nun to mierit- il mio amico mi accarezzò la spalla, ed io mi accesi una sigaretta cercando di sbollentare gli animi

-si nu frat p me, o sapev ca m putev fidá e te- lo abbracciai.

Quella sera stessa sarei dovuto uscire con Anna, e sarebbe stata l'ultima volta che mi avrebbe visto. Ero arrabbiato, deluso, e frustato. Come poteva avermi fatto tale cosa?

Salì sul motorino e guidai fino al suo palazzo. Attesi cinque minuti e la vidi scendere mentre si sistemava i lunghi capelli neri dietro le spalle. Ormai neanche più la sua bellezza mi faceva effetto dopo le parole di Francesco.

Anna era una delle ragazze più belle di tutta Napoli. Tantissimi ragazzi l'avevano desiderata, e ancora lo facevano, ma io non ero innamorato solo di questo. Anna era bella anche dentro. Capiva le persone, e se ne prendeva cura, aveva provato a mettermi sulla buona strada tante volte, ma adesso provavo disgusto anche solo a guardarla.

-ciao amò- mi sorrise lasciandomi un bacio a stampo che a malapena ricambiai

-ué- gli passai il casco e se lo infilò per poi salire dietro

Arrivai sulla solita piazzetta che affacciava sul mare, e le feci segno di avvicinarsi alla ringhiera. Guardai per un attimo le onde battere sugli scogli, e poi la ragazza al mio fianco che mi osservava incuriosita

-che tieni ? ti vedo strano- mi accarezzò il petto mettendosi di fronte a me. Abbassai lo sguardo per incrociare i suoi occhi scuri e quasi ci ripensai. Sarei stato per sempre innamorato di Anna.

-che cos nun t' agg saput ra? rimmel- spostai la sua mano dal mio petto, e aggrottò la fronte

-Cì ma c stai ricenn?- strinse le braccia sotto al seno mentre il vento gli scostava i capelli

-francesco m la itt, è inutil ca' fai fint e nient- sbarrò gli occhi e schiuse le labbra

-che ta itt?- cercò la mia mano ma mi feci ancora più distante

-a ser' ro compleann e Pietro, le purtat ndo bagn cu te. Anna ij nun c putev crer, pecché le fatt, t n fott sul re sord allor- tirai fuori tutto, ed il suo sguardo si riempì di lacrime

-no, no Ciro. È na strunzat, nun è over- scosse la testa e si avvicinò

-nun m tucca'- indietreggiai e lei scoppiò a piangere

-Ciro t' preg- singhiozzò

-nun t voglio verè chiù Anna- salì sul motorino e partì, lasciandola sola sulla piazzetta, con il buio che calava a vista d'occhio.

Anna

-sei pronta per domani?- quella sera dopo cena era seduta sul letto di Silvia a parlare con lei

La mattina a seguire ci sarebbe stato l'incontro con il magistrato per decidere la mia sorte, quella di Carmine, e di Filippo. Ero certa che sarei rimasta lì dentro per parecchio tempo, e non avevo alcuna speranza.

-tanto domani stong nata vot ca Sí- poggiai la testa sulla sua spalla, e continuai a guardare le punte dei miei capelli neri

-non sei sola Anna- mi rassicurò ed io sospirai.

Domani avrei rivisto mia madre e mia sorella, avrei saputo di Mirko, e tutto mi metteva in agitazione. Pensavo ancora all'incontro con Ciro, ai suoi occhi, a quelli che eravamo un tempo.

-grazie- fu così che mi addormentai al fianco della mia amica, aspettando che il giorno seguente arrivasse.

Ciaoo!
Un'altro capitolo con flashback, devo ammettere di essere stata tanto presa nei momenti in cui li scrivevo.
Sono una che con l'immaginazione ci convive, quindi diciamo che ci tengo sempre a sottolineare i dettagli proprio perché ho tutta una visione esatta nella mia mente, e spero di trasmetterla anche a voi.

Una cosa importante che vorrei evidenziare come ho già fatto nel capitolo iniziale, è che la storia tratta argomenti seri, importanti, e che non si devono mai sottovalutare. Sono situazioni che purtroppo sono spesso frequenti nella nostra quotidianità, e che mi fanno accapponare la pelle ogni volta che ne sento parlare. Sto parlando degli stupri, della criminalità, della droga, del carcere, e di tanto altro che prossimamente verrà trattato nei capitoli a venire.
È inutile che ve lo dica io, ma prendetelo come un consiglio. Se siete soggetti di queste "azioni" denunciate. Non scegliete il silenzio.

Ci tenevo tanto a chiarire questa cosa, perché non volevo che qualcuno potesse pensare che io parli di questi argomenti nella mia storia "sminuendoli" o prendendoli come un gioco.
Al prossimo aggiornamento.
Bluemoon 🌙

Annarè | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora