Where Do Broken Hearts Go? ; Pedri

veintitres

"Ti odio.
Ti odio e vorrei urlartelo in faccia.
Ti odio perché mi hai rovinato la vita.
Ti odio perché non riesco a capire come tu possa essere un pensiero fisso nella mia testa.
Ti odio perché mi stai impedendo di dare il mio cuore a Pablo. Si, proprio lui. Pablo Gavi. Uno dei tuoi più grandi amici.
Ti odio perché non te ne importa più niente di me. Non ti importa più come sto o cosa sto facendo.
Ti odio perché sei un ipocrita. Ti odio perché avrei dovuto fare attenzione ai miei sentimenti. Ti odio perché mi hai fatto abbassare la guardia. Ti odio perché, tra milioni di ragazzi, dovevo innamorarmi proprio di te. Ti odio perché i miei genitori mi avevano avvertita di stare lontano da te. Ti odio perché non riesco ad odiarti.

Mi manca tutto di te.
Mi manca il modo in cui eri solito a guardarmi.
Mi manca il modo in cui mi rassicuravi quando qualcosa mi preoccupava.
Mi manca sentirti parlare degli allenamenti e del fatto che Xavi rimproverava sempre te e Ferrán perché non facevate altro che ridere.
Mi manca avere i tuoi occhi su di me.
Mi manca avere le tue labbra sulle mie mentre stringevi i miei fianchi.

Non ricordo più il sapore delle tue labbra dopo che Pablo l'ha contaminato con le sue. Un po' sono arrabbiata con lui. Mi ha portato via l'ultimo frammento di te. Ma mi ama davvero, sai? L'ho potuto notare da come si comporta con me. Affronterebbe ogni cosa pur di vedermi felice. Lui tiene ai miei sentimenti, a differenza tua. È perfetto, non come te. Mi affascina ma non è te. Questo è il suo problema. Ed è un altro dei tanti motivi per cui ti odio. Esci dai miei pensieri, vattene via. Le lacrime non mi scendono più. È come se dei castori avessero costruito una enorme diga nei condotti lacrimali.

Voglio che tu sia felice, Pedri.

Voglio che tu riesca a trovare quella felicità che non hai trovato con me.
Voglio che trovi una ragazza che ti sappia amare nonostante i tuoi tanti dubbi. Io non ce la faccio più. Ho bisogno di una pausa. Mi sento come se avessi corso la maratona di New York.
Sento che le mie gambe stanno per cedere a causa della stanchezza.

L'orologio che si trova nella mia camera sembra non volersi fermare. Le lancette scorrono così velocemente che quasi mi fanno venire il mal di testa.

Il tempo non è stato uno dei nostri migliori amici, Pedri.

Avrei dovuto conoscerti prima.
Prima della tua firma con il Barcellona.
Prima dei tuoi diciotto anni.
Prima del tuo incontro con Inez.
Sono sicura che sarebbe stato tutto diverso. Forse adesso staresti qui con me. Saremmo andati sulla spiaggia e mi avresti baciata mentre il sole tramontava. E invece mi ritrovo incollata alla mia scrivania mentre ti scrivo questa stupida lettera che mai leggerai.

La custodirò gelosamente, proprio come custodisco tutti i nostri momenti.
È difficile lasciar andare e tu lo sai meglio di me.
Penso che io non sarò mai pronta ad abbandonare il ricordo che ho di me e di te.

In ogni cosa che farò ci sarai sempre.

In ogni bacio, in ogni ti amo, in ogni abbraccio, in ogni risata, in ogni lacrima ci sarà sempre un po' di te. Spero che anche io sia nella tua quotidianità. Sono sicura che ti ricorderai di me quando guarderai le onde del mare.

Il labbro inferiore mi trema, sento che anche la diga sta per crollare. Quanto vorrei guardarti negli occhi per un'ultima volta e sussurrare che ti amo, nonostante tutto.

Ti amo perché mi hai insegnato ad amare.
Ti amo perché mi hai fatta sentire protetta.
Ti amo perché con te ho sentito le famose farfalle nello stomaco.
Ti amo perché ti vedevo così bene nel mio futuro.
Ti amo perché non sono brava a fare altro.
Ti amo perché mi hai portata al mare.
Ti amo perché sei bello come il mare.
Ti amo perché prima di te non mi sentivo nessuno.
Ti amo perché nei tuoi occhi ho visto un mondo.
Ti amo perché hai baciato le mie insicurezze.
Ti amo perché mi hai guardata come ogni ragazza desidera essere guardata.