3. Ludovico

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*Buon giovedì*

Allora, immagino che molte di voi dopo questo capitolo avranno tante domande <3 

Chi mi conosce sa che amo gli intrecci familiari, sa che amo i bambini...e sa che amo infilare un po' di suspense ovunque <3 

Non so se questo capitolo vi piacerà e soddisferà più del primo, spero tanto di sì, con tutto il cuore. Conto sulla vostra presenza, le vostre stelline e i vostri commenti :-* ditemi ciò che pensate, davvero! Senza problemi! 

Vi annuncio che Ludovico è un mistero anche per me, il suo modo di agire al momento non riesco a comprenderlo nemmeno io, ma...la nostra simpatica e peperina Lavinia suppongo che abbia i mezzi per scoprire tutti i suoi segreti. 

Detto ciò, spero di lasciarvi con tanta tanta curiosità. 

Al prossimo capitolo, 

Un bacione grandissimo


Dormivamo insieme, abbracciati

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Dormivamo insieme, abbracciati.

Di notte, Gioele sgattaiolava nella mia stanza e s'intrufolava nel mio letto, incurante del fatto che qualcuno potesse scoprirlo.

Si sentiva al sicuro, lontano da Num, che lo prendeva sempre in giro e dal quale dovevo sempre difenderlo, inoltre parlava e sorrideva solo quando era con me.

Il nostro era stato un piacersi al primo incontro. Sin da quando c'eravamo tenuti per mano la prima volta.

Mi raccontava della sua mamma, del suo papà, poi si addormentava tra le mie braccia sfinito con la boccuccia semi-chiusa. Le sue guance paffutelle, da bambino, erano così tenere!

Io non ricordavo quasi nulla del mio papà, ancor di più della mia mamma...erano spariti all'improvviso, come in un battito di ciglia. Ero con la mia baby-sitter quando erano venuti a prendermi per portarmi qui. Non avevo altri parenti che potessero prendersi cura di me; quindi, attendevo i miei nuovi genitori con ansia...

E nel frattempo, mi stringevo a quel bambino dagli occhi color luna, come se fosse in quel momento la mia unica famiglia.

Al mattino, Maria ci sorprendeva sotto le coperte sempre insieme, ma non ci aveva mai tradito, così come le altre bambine che dormivano nella nostra stessa stanza. O forse, lo sapevano tutti lì dentro, ma ci lasciavano comunque fare.

Giocavamo sempre insieme, spesso lui inseriva le mie bambole dentro le sue macchinine e le portava a fare un giretto per le sale della casa-famiglia.

Quando era arrivato quel giorno...quel benedetto giorno, che stavo attendendo con trepidazione, stranamente il mio cuore era diviso in due. Una parte di me, voleva restare con il mio nuovo amico, l'altra desiderava tanto riavere una mamma ed un papà.

Tienimi per manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora