10. Padre e figlia

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Era la prima volta che andavo a prendere a scuola mia figlia Zara, adesso che Lia era diventata ufficialmente la mia colf, potevo approfittare della cosa per fare ciò che non avevo mai potuto fare prima

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Era la prima volta che andavo a prendere a scuola mia figlia Zara, adesso che Lia era diventata ufficialmente la mia colf, potevo approfittare della cosa per fare ciò che non avevo mai potuto fare prima.

Nessuno avrebbe sospettato qualcosa di più, oltre questo gesto gentile...

"Sei qui, eh?" tuonò d'improvviso una voce rabbiosa, facendomi sussultare sul posto. Ero davanti il cancello principale della scuola, quando una mano afferrò un mio braccio e mi strattonò indietro sotto gli occhi di altri genitori.

"Martino, non qui...ti prego!" lo avvertii con sguardo duro, ribellandomi alla sua dimostrazione di forza!

Martino socchiuse i suoi occhi castani: "Ti credi in gamba? Il perfetto uomo per lei? Abbastanza forte da proteggere entrambe dalla tua famiglia di assassini?" commentò con il sangue negli occhi, così fui costretto a guardarmi attorno. Fortunatamente, molti non avevano nemmeno fatto caso a noi, alle sue parole, ma altri...ci fissavano curiosi, sembravano non attendere altro che la mia risposta.

Trassi un profondo respiro, feci un cenno del capo a Martino, invitandolo a seguirmi. Grazie a Dio, acconsentì alla mia richiesta silenziosa, seguendomi come un'ombra riottosa.

Quando arrivammo davanti la mia Bmw, parcheggiata abbastanza lontano dal cancello della scuola, mi voltai nuovamente verso di lui, per affrontarlo a muso duro.

"Martino, cosa credi? Che non sappia quanto tieni a lei? Glielo hai mai detto che vorresti più di una semplice amicizia?"

I suoi occhi si sgranarono: "Cosa stai dicendo?"

Scossi la testa sottigliando lo sguardo, sicuro delle parole che avrei detto da lì a breve: "Si vede da come parli di lei, da come ti prodighi per aiutarla, pensi che non abbia visto come la guardi? Come ti mostri quando c'è lei? Questo è il vero motivo per il quale non ti sei mai fatto avanti con la bionda, Naomi? Noemi? Non so! Tu ami Lavinia, questa è la verità, ma lei ti vede solo come un fratello, come il suo migliore amico!"

Martino tremò di rabbia davanti a me, alzando un dito davanti la mia faccia: "Non osare aggiungere altro, va bene? Sì, ho provato qualcosa per lei quando eravamo solo dei ragazzini, e non posso pensare che lei abbia perso la testa per un tipo come te, al liceo come adesso!"

"Io e lei...siamo legati da qualcosa che tu non puoi nemmeno comprendere, mi dispiace. Davvero, ma non è colpa mia, piuttosto ti prego di non starmi addosso così, altrimenti qualcuno...ad esempio, mio padre, potrebbe farsi qualche domanda!"

"Sarai anche il padre di Zara, ma..."

"Ma...cosa?" lo incitai a proseguire, incrociando le braccia al petto e sedendomi sul paraurti della mia auto: "Zara è mia figlia, ma nessuno dovrà mai saperlo...oltre noi, sembra chiaro il concetto!"

"Zara considera me come un padre, io come la mia figlioccia..."

Le sue parole provenivano dal cuore, nei suoi occhi ormai arrossati, notai un velo di lacrime che mi toccò nel profondo, Martino aveva paura che potesse accadere qualcosa a Lavinia e Zara, a coloro le quali considerava come una compagna ed una figlia.

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