Hermione Granger era sicura che sarebbe morta.
Magari non adesso, perché Bellatrix si era stancata di lei. L'eco dei suoi passi si era già spenta. Il pavimento era gelido, uno sconfinato gelido mare nero che la avvolgeva, aveva già bevuto il suo sangue.
Non poteva guardarsi il braccio, ma vedeva ogni lettera incisa nella carne come profilata dal fuoco. Aveva gli occhi chiusi, il mondo si era fermato, sapeva che Bellatrix l'aveva appena indelebilmente marchiata, a modo suo.
Mudblood, anche se non poteva vederlo, era il suo capolinea.
Era certa che sarebbe morta ed il suo corpo, assorbito da quello spazio sconfinato e sempre più buio, non avrebbe avuto altra forza per lottare.
I passi stavano tornando. Hermione sentì l'aria gelida sfregiarle la pelle aperta e sanguinante.
Qualcuno si era fermato al suo fianco. Anzi, sopra di lei. La stava guardando lì distesa, spezzata, annientata, dall'alto.
Sentiva l'odore del Lupo Mannaro, non con il naso ma con un angolo sconvolto di se'.
Sentiva la puzza dei suoi abiti luridi - più luridi dei suoi - ed il tanfo rivoltante del sangue secco.
Non avrebbe aperto gli occhi, non si sarebbe divincolata e non avrebbe implorato, offrendo loro un altro spettacolo di cui potessero godere.
No.
Qualcosa di duro e freddo le si conficcò leggermente nella coscia.
Una volta. Poi un'altra. Doveva trattarsi della punta di una scarpa. La stava testando.
Poi, lentamente, Hermione Granger si rese conto che l'aria era pulita. Non c'era il tanfo di sangue e sporcizia che la sua mente alla deriva usava per evocare Greyback, ma un odore sottile, lieve di sudore. Paura.
Un odore molto, molto simile a quello che lei aveva al momento.
Fu quello che la spinse a spalancare gli occhi, ad ingannarla: credette di riconoscere Ron, oppure Harry - il loro odore di fuga, terrore, bosco ed adrenalina.
Invece era un uomo alto, dai capelli di un biondo così chiaro da sembrare bianco ed il volto pallido ed affilato.
In quel volto pallido gli occhi, grigi, ardevano di un bagliore quasi febbrile...
"Lo sapevo. L'ha fatta impazzire."
"No che non l'ha fatta impazzire. Conosci tua sorella. Questo é stato solo un giochino, per lei..."
Hermione Granger balzò in piedi - o almeno quella era l'intenzione, si fermò in ginocchio, senza forze.
Conosceva quei due, conosceva Lucius Malfoy e sua moglie Narcissa.
Lei, Narcissa, si allontanò, dandole le spalle come se tutta quella faccenda fosse l'ultimo dei suoi problemi.
Lucius Malfoy invece prese ad ondeggiare sopra di lei, così forte da darle il mal di mare.
Hermione lottò contro quella sensazione, contro il gelo che l'avvolgeva, contro le ferite che le bruciavano come l'inferno. I ricordi le tornavano tutti insieme, ricordi delle ultime ore, degli ultimi giorni, della loro cattura... non era per niente pronta a morire. Aprì bocca, ma un conato l'assalì.
Deglutì.
Si costrinse ad alzare la testa.
Un'ondata -d'odio questa volta - la investì.
Questa volta fissò Lucius Malfoy dritto negli occhi. Lui, pur evidentemente riluttante, glielo concesse.
"D-dove sono Harry e Ron?"

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Don't say a word
FanfictionHermione Granger risulta morta per mano di Bellatrix. Harry e Ron lo credono, hanno visto il suo corpo trasfigurato in un osso, sono fuggiti con l'aiuto di Dobby, convinti di averla persa. Hermione Granger é viva, prigioniera, costretta a convivere...