Contatto

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Non era così che Hermione si aspettava di finire.

In boschi umidi, senza cibo, senza acqua corrente, fuggendo e nascondendosi, rischiando la vita alla ricerca di Horcrux... non le era piaciuto ma se l'era aspettato

Sul letto a baldacchino di una piazza della stanza verde in cui era prigioniera, al Malfoy Manor, era oltre ogni immaginazione.

Ma stava accadendo.

Lucius Malfoy aveva deciso di non liberarsi della sua camicia, di offrirle una nuova personificazione della 'fretta'. Il suo petto solido e quasi glabro occhieggiava dalla seta nera. Hermione vedeva il suo cazzo, completamente in erezione, teso come un arco disperato contro il soffitto.

Il suo liquido, rarefatto pensiero era per la grandezza. Il volume. Non lo disse, sarebbe morta davvero piuttosto, lo circondò con la mano. Erano mesi che il suo corpo viveva in costante stato di allerta. Lucius Malfoy, ancora più che mai pericoloso, la squadrava con gli occhi della fame.

Solo che non era l'ansia ormonale di Ron, non era la sua voglia di mettersi alla prova e di dimostrarle quanto valeva. Questa era la promessa di venire divorata.

Solo perché Hermione poteva dominarla col movimento risoluto del polso, il terrore non la sopraffaceva del tutto.

E poi perché non stava avendo paura.

Lucius non le aveva ancora fatto altro male. Non fisico, non mentale.

Hermione sapeva che non significava niente.

Hermione sapeva che quello non le serviva a niente, ma non le importava.

Per una volta dopo mesi e mesi di accorta pianificazione, tentativi e calcoli che erano falliti nel dare ordine al mondo, stava facendo qualcosa di sciocco, sbagliato e pericoloso  sapendo che lo era.


Lucius aveva passato gli ultimi cinque minuti a prepararla, a scoprire terminazioni nervose di cui Hermione non aveva mai nemmeno sospettato l'esistenza. Si sentiva pronta. Era pronta, gocciolante e pronta. La consapevolezza di esserlo la fece desiderare che fosse buio, che Lucius non fosse dotato di occhi e poi di essere ancora svenuta, tutto a un tempo.

Poi lui le afferrò le cosce e si appoggiò con grazia le sue caviglie sottili sulle spalle.

La guardò. Ghiaccio e acciaio, una forgia impossibile.

Non c'era alcun bisogno delle parole.

Hermione lo sentì scivolare contro di se', strinse i denti quando si fece largo, dolcemente - Lucius Malfoy la vide e sorrise come mai aveva sorriso prima. Si fermò mentre il suo corpo contratto lo implorava di proseguire, si fermò di fronte alle goccioline di sudore che le imperlavano la fronte, per immortalare quel momento.

Portarlo con se' per sempre. Non lo sapeva, ma era ciò che stava facendo.

Lei era calda in modo sconvolgente. E lei aveva una forma perfetta. In quel modo che non aveva bisogno di spiegazioni, Lucius se ne rese conto mentre le scivolava dentro, centimetro dopo centimetro, fino alla fine.

Era come se qualcuno, all'inizio dei tempi, avesse fatto due metà di un intero. Ora che la forma originaria era infine ricongiunta non c'era un singolo contorno fuori posto. L'unità era perfetta.

Lucius Malfoy sentì una scarica di adrenalina attraversarlo dalle reni all'ombelico, non si vergognò di buttare selvaggiamente il collo all'indietro mentre iniziava a spingere.

Hermione Granger prese vita come un serpente calpestato. Si aggrappò forte e pompò con ogni briciolo di energia, un suono querulo tra i denti che cresceva e cresceva.

Il suo urlo esplose all'improvviso ed avrebbe tagliato in due l'aria immobile della vecchia stanza se Lord Malfoy non le avesse impedito di gridare stendendosi su di lei, continuando a spingere come se ne andasse davvero della sua vita.

Di una cosa era sicuro.

Era il primo uomo sulla faccia della terra ad aver visto Hermione Granger così, con quel volto duro ed esaltato, gli occhi lucidi come biglie, le labbra aperte ed insaziabili. Rendersene conto per poco non gli fece perdere il controllo.

Il nuovo ritmo fu stabilito e tutto ricominciò, più violento e più disperato perché questa volta prossimo alla fine. Hermione aveva affondato le mani nelle spalle di lui.

Il letto cigolava così forte che Lucius, se avesse avuto un briciolo di ragione in corpo, avrebbe benedetto gli incantesimi insonorizzanti di cui generazioni di Malfoy avevano impregnato ogni stanza.

Tonfi sordi e cigolii, non c'era niente di romantico, niente di poetico... l'unica cosa commovente erano quei due corpi  che si muovevano all'unisono. Hermione aveva già raggiunto il suo culmine, ma stava accadendo per la seconda volta. Lucius Malfoy stava per giungervi ed accadde proprio quando, senza preavviso, la mente di Hermione Granger si riversò nella sua.

Lucius Malfoy si ripiegò sotto quell'assalto, ma ormai era troppo tardi.

Fu lui a mordersi il labbro per impedirsi di urlare mentre immagini roboanti lo attraversavano come una valanga infuocata.

Vide tutto ciò che era accaduto, tutto ciò che aveva condotto Hermione Granger in uno dei letti di casa sua. Vide cose che lo raggelarono. Capì che era Potter ad avere accesso alla mente dell'Oscuro Signore, mai il contrario.

Ma non vide niente, proprio niente sul posto in cui Dobby doveva aver scaricato Potter.

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