Cura

199 6 0
                                    




"Ehi! Che cosa diavolo succede, qui?"

Arthur sembrava cercare la scusa ideale e vedere suo figlio a terra, sotto tiro della Bacchetta di Lucius, sembrò dargli la carica. Era alto quanto Lucius e gli si avventò addosso, cercando di agguantarlo per il bavero, ma Lucius si liberò di lui con uno strattone.

"Quella volta mi sono lasciato colpire, coglione."

L'allusione agli eventi del suo secondo anno ad Hogwarts colpirono Hermione, ma la ragazza non era in grado di muoversi o staccarsi dal tronco del giovane albero che le aveva impedito di cadere.

Del resto ci volle solo qualche istante perché il signor Weasley si accorgesse del suo stato.

"In nome di Merlino..."

Ma Lucius Malfoy lo oltrepassò, spingendolo da parte. Hermione sentì qualcosa di molto caldo sulle spalle. Era un mantello. Si guardò le braccia, disseminate di lividi che si sarebbero ingranditi il doppio a meno di usare subito una pozione adatta, si guardò le ginocchia nude. Emise un gemito. Della bellissima gonna di stoffa color pervinca non era rimasto che qualche brandello. Se prima la notte le era sembrata calda, ora era scossa da brividi gelidi.

Il corpo di lord Malfoy era una provvidenziale fonte di calore e lei ci si aggrappò, lasciando che le voci si fondessero, che quella conversazione scorresse senza coinvolgerla.

Il collo le faceva male. Doveva avere tanti, tanti lividi anche lì. Fu sul punto di ricominciare a piangere  si odiò per questo.

"Tuo figlio non sa accettare un 'no', Weasley."

"Ron! Non Ron! Dì qualcosa..."

Ma ci fu solo silenzio da parte di Ron.

"Se tuo figlio non sa accettare un 'no', bisogna che qualcuno gli insegni che differenza c'è con il 'si', Weasley."

Sibilò Lucius. Per tutto il tempo l'aveva tenuta stretta a se', procedevano come un solo essere. Hermione si era ormai avvolta da capo a piedi nel suo mantello.

Si stavano allontanando da Ron e dal signor Weasley, lentamente, perché Lucius rispettava l'andatura malferma di Hermione.

"Non riesco a credere... non é questo il modo in cui ti abbiamo cresciuto... ti rendi conto che se lo sa tua madre... ma non é possibile, io mi rifiuto di crederlo."

Ron si era sciolto in un pianto disperato, in cui supplicava incoerentemente suo padre di non parlare con Molly Weasley.

"Lei, lei mi ha provocato, se ne stava lì, mi faceva vedere tutto, io non ce l'ho fatta..."

Hermione sentì Lucius fermarsi bruscamente. Avvertì il cambiamento, la rabbia che gli saettava in corpo.

Intuì in un lampo le sue intenzioni. Avrebbe voluto spostare il mantello, mostrare in che dolorante grumo fosse ridotta, ma Lucius dovette udire la sua supplica mentale. Quello no, pregava Hermione. Voleva solo tornare dentro, le faceva male tutto.

"Se lo sa tua madre? Oh, ma ragazzo,  immagino che verrà sporta una denuncia formale, lo saprà per forza quando comparirai all'udienza..."

Ron esplose nell'ennesima ridda di piagnucolii. Hermione colse uno scorcio di Arthur che lo guardava, apertamente disgustato.

Continuava a sentire la voce del signor Weasley. Lui doveva seguirli, quindi. Non stavano passando dalla porta finestra, non avrebbero attraversato il salone gremito di invitati. Lucius la stava facendo girare intorno alla casa, stavano percorrendo il vialetto che portava alle cucine, un ingresso secondario.

Don't say a wordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora