Il Dormitorio

855 19 12
                                    


"E lei chi è?" Sorride, stranamente tanto, uno di quelli che tanto avrei voluto incontrare, ma mai avrei pensato così presto.

"E lei chi è?" Sorride, stranamente tanto, uno di quelli che tanto avrei voluto incontrare, ma mai avrei pensato così presto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Accanto a me, Rafael, sembra infastidito da questa invece per me molto gradita sorpresa. Uno dei motivi per cui vorrei avere a che fare con il Milan, è perché così potrei vedere spesso i suoi calciatori... e magari, qualche volta, potrebbero avere bisogno di me per... No! Aspetta, Hernandez è sposato, non scherziamo, ma per fortuna Leao no – che io sappia.

"Che ci fai qui?" Gli chiede allora il portoghese, di fianco.
Il francesino con quel suo sguardo adorabile, il volto di uno che prenderesti volentieri a schiaffi, e il corpo anch'esso – in un certo senso – di un dio. "Potrei farti la stessa domanda, sei anche in compagnia."
"Lei – pensa, prima di continuare la sua frase in inglese – è una nuova collaboratrice." Annuisce, per qualche ragione poco convinto.
"Fantastico – sussurra, abbassando le palpebre su di me e poi tornando a guardare il compagno – e come mai la accompagni tu? Hanno assunto anche te?" Ridacchia amichevolmente, anche se di tanto in tanto torna a guardarmi e cerca stranamente i miei occhi.
"Che ci fai tu qui?" Sospira infastidito Rafael.
"Avevo delle cose da prendere. Quindi ti trasferisci qui?" Mi chiede in inglese, con grande confidenza.
Abbasso involontariamente lo sguardo davanti a lui e mi sembra di arrossire. "Pare di sì."

Ci troviamo in mezzo all'ingresso di Milanello, quello interno, e devo dire che tutto l'ambiente si presenta molto elegante, anche troppo probabilmente. Mi sento a disagio a calpestare questo marmo con le mie converse consumate, mi sento a disagio anche solo a sostenere lo sguardo di uno dei due calciatori davanti a me in questo momento.

"Fantastico, vi aiuto allora." Annuncia tutto contento.
"Non c'è... bisogno?" Sembra più una domanda, quella di Rafael.
Il giovane francese sorride spavaldamente. "Perché?"

Non capisco bene cosa stia succedendo, quindi mi guardo intorno con aria disinvolta, concentrandomi su dettagli inutili, come il buco sul telaio che copre la lampadina di una vecchia lampada, oppure le superfici perfettamente pulite. La situazione è stranamente tesa e non capisco se Rafael è effettivamente infastidito dalla sua presenza perché sperava di combinare qualcosa con me o semplicemente perché tra i due non scorre buon sangue. Mi sembra comunque strano, viste le foto che si fanno continuamente insieme.

Il portoghese comunque non risponde e distoglie lo sguardo nervosamente. "Ok, andiamo. – Dice, superandoci e facendo strada, anche perché non ho idea di dove dovrei alloggiare, né come funziona questa struttura.
Lo seguo in silenzio e accanto a me cammina un freschissimo e allegrissimo Theo Hernandez, con le mani in tasca, guardandosi anche lui attorno vagamente. "Quindi, ti cosa ti occuperai?"
"Non ne ho idea." Rispondo spontaneamente.
Lui scoppia a ridere, e io mi accorgo di essere rallentata per osservarlo. È piuttosto bello, o meglio, lo è molto di più da vicino. "Come?"
"Sarò una sorta di tutto fare... io..."
"Si occuperà di alcune cose, faccende." Continua per me Rafael e io sospiro sollevata.
"Strano, molto strano, e anche molto vago – sorride Theo, guardandomi con aria furba, mentre continua a camminarmi affianco. – Però se ci vediamo spesso, può essere interessante."
Rafael grugnisce qualcosa di incomprensibile, voltandosi all'improvviso, poi guarda alla fine del corridoio, dove una bellissima donna si sta avvicinando a noi con le mani giunte sul ventre. "Buonasera signori." Sorride gentilmente.
"Ciao Stefania – la saluta amichevolmente Theo, rivolgendole un sorrisetto compiaciuto – ti hanno rovinato il sabato, di turno, vero?"
"I modi per divertirsi non mancano – continua lei, che ha un volto stranamente ingenuo mentre sembra ammiccare al francese. – Lei è la signorina De Rosa, giusto?" Mi chiede, sorridente.
Annuisco imbarazzata. "Sì."
"Seguitemi, la sua stanza è pronta."

La Mascotte! || MILAN - INTER || IN PAUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora