Un Momento

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Sono appena uscita dalla doccia e credo di non sentire più parte del mio corpo. Non per dolore, o altro, è solo che... chiaramente ho appena vissuto qualcosa di molto strano, qualcosa di (in un certo senso) eccezionale, ma anche sfinente. Non importa che abbiano fatto praticamente tutto loro, mi reggo a stento in piedi e l'acqua calda ha favorito ulteriormente il rilassamento dei miei muscoli stanchi.

Ho addosso solo un asciugamano mentre mi osservo allo specchio del bagno, sospiro, è ancora difficile credere che tutto questo stia succedendo davvero. Ci vorrebbe un po' di musica, ma deve essere qualcosa di rilassante, dunque quale pezzo migliore se non Calm Down di Rema e Selena?

Tiro fuori il phon che cerco per qualche minuto in giro per l'accessoriato bagno e ammetto di essere piuttosto soddisfatta. Un Dyson, quando mai avrei potuto permettermelo? Inoltre, anche i prodotti che ho usato sono tutti di marche rinomate come Lancome, Balique, OUAI: sarà superficiale e infantile, ma sono contenta di potermi prendere cura di me, anche se il costo è piuttosto alto (seppur non privo di benefici, ammettiamolo...)

Asciugando con calma ciocca dopo ciocca non posso far altro che ripensare al gesto assurdo di Theo, al disprezzo di Rafael, al fatto che il mio cuore batte un po' per tutti, persino per quello che presumo essere uno psicopatico di Paolo. Forse perché sono anni che nessuno mi riserva alcun tipo di attenzione, forse perché ho pensato a lungo che la mia esistenza, così solitaria, banale, povera in tutti i sensi, non avrebbe potuto prendere mai una piega diversa.

Adesso sono circondata da uomini che desiderano il mio corpo, e da altri che vogliono proteggerlo, in un modo abbastanza strano. Ho l'armadio pieno di abiti costosi, gli armadietti pieni di creme, shampoo, maschere, oli di ogni genere: tutte cose che non ho saputo prima di tutto garantirmi io, e successivamente, neanche mio padre.

Non appena stacco l'asciugacapelli mi rendo conto che qualcuno si è attaccato alla mia porta e continua a bussare nervosamente. Adesso, mi chiama, ho un brivido.

"Adele!"

No, no, no. Non dovrei essere così nervosa, ma sinceramente non voglio incontrarlo, non voglio essere giudicata, non voglio essere disprezzata e seppur non mi sembra il tipo, ho comunque un certo timore mentre senza pensarci mi reco davanti la porta. Mi servono diversi secondi prima che decida di aprire e quando mi ritrovo davanti ai suoi grandi occhi, quasi tristi, mi si stringe il cuore che batte già irregolarmente.

"P...perché sei qui?"
Lui non risponde subito, mi guarda per diversi secondi, sempre negli occhi, poi però spinge la porta e anche me per entrare in camera. "Perché lo stai facendo?" Mi chiede, con la sua bellissima e profonda voce.
Deglutisco, mi sento persa e piccolissima davanti a lui che procede, dopo essersi chiuso la porta alle spalle, e costringendo me ad indietreggiare. "Perché non posso fare altro."
"Davvero?" Domanda, ma il sarcasmo che noto nella sua voce mi costringe ad abbassare lo sguardo.
"Me li presti tu 400 mila euro?" Sussurro, infastidita.

Questa volta, a deglutire, è lui. Per quanto si tratti di un calciatore milionario, una cifra del genere farebbe star male chiunque!

"Ci ho pensato, mentre... ti guardavo." Mi risponde, sorprendentemente.

Continua a venirmi incontro, ma adesso il sguardo è diverso, è quasi caldo, mentre le sue palpebre si abbassano sensualmente sulle mie labbra, poi si sollevano verso i miei occhi, poi tornano in basso, sulla mia scollatura. Perché deve farmi così tanto piacere? Perché questa situazione mi piace? Perché ha un odore così buono il suo profumo?

La Mascotte! || MILAN - INTER || IN PAUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora