epilogo

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..𝒅𝒖𝒆 𝒂𝒏𝒏𝒊 𝒅𝒐𝒑𝒐..

mi sveglio di scatto per colpa di un conato di vomito, tolgo velocemente il braccio di aron da sopra la pancia e corro al bagno.

vomito letteralmente l'anima, sento qualcuno raccogliermi i capelli, e chi, se non aron.
finisco di vomitare e mi giro verso di lui, che mi guarda preoccupato.
:-stai bene?-
:-ti sembra che io stia bene?- chiedo sarcastica.
:-giusto, vuoi che ti porta Vincent?- dice accarezzandomi la guancia sinistra per finire tra i miei capelli bianchi.
:-no, no, sarà una piccola influenza..-

è strano, io non sto mai male.

non può essere quello.

lascio perdere e controllo l'orario, sono le sei emmezza del mattino, quindi ritorniamo a letto e mi addormento subito.

sono uscita dalla vita mafiosa per viverla normalmente.
ho ormai ventiquattro anni e ho un lavoro, faccio la modella, hanno cercato ragazze con la vitiligine e mi sono subito offerta.
in due anni sono diventata un esempio per gli stereotipi femminili.

aron lavora ancora per la mia famiglia, vive con noi, mentre sua sorella convive con il suo ragazzo.

non soffro più di vertigini perché ho smesso di farmi l'erba quattro anni fa, per la mia salute.

Alexander si è sposato con Julian, è una ragazza di 28 anni, è dolcissima e abbiamo fatto amicizia, ora è incinta.
Vincent si è fidanzato da due anni con Asia.
e così per tutti gli altri miei fratelli.
mio papà è ritornato felice, abbiamo un grande rapporto padre-figlia.

il resto della famiglia invece, è andata nelle loro rispettive case, poiché non potevano vivere qui.

suona la sveglia delle 8.00.

io e aron ci svegliamo e subito mi incanto a guardare i suoi occhi di ghiaccio.

ogni anno diventa sempre più bello.

gli do un bacio a stampo che, ovviamente, ricambia.

ci vestiamo comodi dato che oggi era una giornata relax.
scendiamo al piano di sotto, dove in cucina ci sono i miei fratelli escluso Alex, mi manca nonostante ogni domenica viene passa le giornate a casa nostra.

di fianco a me c'è Ezechiele, i suoi lineamenti sono diventati più lineati e i suoi occhi sono ritornati a risplendere.

mi hanno raccontato i pianti che si faceva in qualunque momento della giornata, persino a tavola.

mangio il mio solito pancake mattutino, ma un altro conato di vomito mi interrompe.

faccio cadere la posata e striscio la sedia sul pavimento, facendo rimbombare un fastidioso rumore nella cucina ormai silenziosa.

a piedi nudi corro al bagno, dove sputo di nuovo l'anima.

tiro lo sciacquone e mi guardo allo specchio, sotto agli occhi ho delle occhiaie molto marcate e il mio viso è pallido.

sono incinta?

solo a chiedermelo mi viene l'ansia, ora che ci penso, il mio ciclo non è arrivato questo mese.

apro silenziosamente la porta del bagno e vado nell'ufficio di Vincent dove tiene tutto il necessario.

vado nel reparto gravidanza e prendo un test.
vado in camera mia che chiudo a chiave e mi rintano in bagno.

rilascio un grosso respiro e seguo le istruzioni

fatto.
ora devo solo aspettare quindici minuti.

ogni minuto che passa sento i battiti del mio cuore accelerare, anche se una famiglia con aron non mi dispiacerebbe.

al quindicesiml minuto chiudo gli occhi mentre giro il test.
mi è bastato un secondo per fermare il mio cuore.

incinta.

porca.
puttana.

e ora come lo dico ad Aron? alla mia famiglia?!
finisco in un pianto isterico, poi sento delle insistenti bussa alla porta di camera.

:-mara, apri, stai bene?- dice la voce di aron.

Prendo il test di gravidanza con la mano che trema.

scatto la serratura del bagno e mi fermo davanti alla porta, prendo un grosso respiro e la apro.

mi sporgo di mezza faccia e noto mio padre che mi guarda preoccupato insieme a tutti gli altri.

:-cosa è successo?- chiede mattia.
non so cosa dire.

li faccio entrare in camera e mi giro verso aron.

sospiro e dalla manica estraggo il test di gravidanza.

quando lo vede sbianca e cade a terra procurando un tonfo.

la mia famiglia ha la faccia stravolta, mentre io ho le sopracciglia all'insù come per dire 'è veramente svenuto?'

:-mettetelo sul letto.- mormoro.

lo stendono sul letto e il silenzio regna della stanza.

:-sei incinta?- chiede papà con sguardo vuoto e con gli occhi lucidi.

annuisco.
:-a quanto pare.-

prendo la mano di aron che sta riprendendo conoscenza i miei fratelli sono ancora sconvolti.
:-porca puttana..- sussurra aron ma il suo sguardo si precipita su di me.
:-sei incinta?!-
:-si.-

8 𝑚𝑒𝑠𝑖 𝑑𝑜𝑝𝑜...

sono stesa sul letto, la mia pancia sta diventando una mongolfiera e la mia famiglia mi sta sempre attaccata.
Sasha è venuto a farmi visita con Nina, erano molto entusiasti.
abbiamo scoperto il sesso del bambino ed è un maschio, lo chiameremo Axel Miller ed in questi giorni sembra molto irrequieto.
continua a scalciare e ogni tanto ho delle contrazioni.
sono all'ottavo e potrebbe nascere da un momento all'altro.

aron sta accarezzando il mio ventre e lo guarda come se fosse il diamante più pregiato al mondo.
:-ti amo.- dico.
:-ti amo anche io.- ci baciamo, ma un contrazione mi strizzare gli occhi.
sento che la mia vescica potrebbe esplodere da un momento all'altro, per questo mi alzo di fretta, ma un qualcosa di bagnato in mezzo alle gambe mi ferma.

cazzo.

un altra contrazione mi fa cadere sulle ginocchia.
aron corre da me e mi prende a mo' di sposa portandomi a salotto.
la mia famiglia vedendomi così si precipita alle macchine.
nei posti davanti ci sono papà ed Ezechiele.
dietro ci sono io, aron e mattia.
urlo e stringo la mano di aron con forza.
:-ahia, la mano..-
:-ahia?ahia? hai il coraggio di dire ahia davanti a MEEE.- dico l'ultima parola urlando per il dolore.
:-ti giuro aron che l'unica cosa che ti soddisferà sarà la tua mano!- dico come sgridandolo mentre lui sbianca, intanto gli altri tre ridono.

arriviamo all'ospedale dove mi portano in sala parto, fanno entrare solo aron e subito mi arriva l'ennesima contrazione.
urlo e la dottoressa mi dice
:-ci sei quasi, alla prossima contrazione spingi più che puoi.-

faccio come ha detto ed è come se tutte le ossa che ho in corpo si fossero rotte e rimesse insieme.
quando ho finito mi accasciò sfinita sul lettino e un pianto si sente della stanza.
Axel.
aron lo prende fra le braccia e me lo porge, mi bacia a stampo e guarda con occhi sognanti il neonato che ho fra le braccia.
la prima cosa che mia ammalia è la sua guancia sinistra, dove c'è una macchia a forma di cuore.

calde lacrime mi solcano il viso, la mia vita ora è al completo.

SPAZIO AUTRICE

ciaoo, sto piangendo per la fine della storia, ho cercato il più possibile di accorciarla perché ne volevo iniziare un'altra.
spero vi sia piaciuta, grazie per il supporto❤️
lasciate una stellina!

la famiglia Garcia. ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora