capitolo uno

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-E IL VINCITORE È... SAIRA!- esclama il giudice.
scendo dalla macchina infondo, sono abituata a vincere nelle corse d'auto.

faccio un leggero inchino e vado nel retro.
incontro Alvaro, faccio molti affari con lui, gli vendo droga soprattutto, ma in questi ultimi mesi non mi ha pagato per nulla, abbiamo scommesso, se vincevo, mi dava i soldi assegnati.
:-la valigetta, ora.- dissi con tono freddo e distaccato.
:-ecco a te, è stato un piacere fare affari.- disse per poi andarsene.

'per me no'

aprii la valigetta e per fortuna trovai il denaro richiesto.

presi la mia macchina e andai a casa mia.
appena entrai nella catapecchia chiamata 'casa' vidi mia madre con una bottiglia in mano di alcool sul divano ubriaca fradicia.

:-sandra..sei tu?- disse con voce roca
:-si sono io.-

solo lei mi chiama Sandra e odio questo nome, perciò non lo nomino mai.

troppi,tantissimi ricordi.

si alzò lentamente e si mise faccia a faccia con me per poi tirarmi un forte schiaffo con tanto di anelli.
:-dove cazzo eri eh? a fare la puttana?-
:-ero a lavoro..-
:-esco, tornerò sta notte.- disse quando urlando, tirandomi un altro schiaffo.

gemetti per il dolore che mi provocò il suo anello sullo zigomo.
ogni giorno subivo questa routine da parte sua.

da piccola è sempre stata distaccata, mi ignorava, ma ero troppo ingenua per capirlo, verso i 8 anni ha iniziato con i primi schiaffi, calci, o pugni.

non ricordo nulla della mia infanzia, come se fosse stata cancellata, mi ha raccontato che mio padre era morto e avevo solo lei, ma evitava sempre il discorso.

risvegliandomi dai miei pensieri, vado in bagno dove noto tre piccoli lividi sullo zigomo destro, dovuti hai suoi anelli, grossi e pesanti.

mi scacquo la faccia, capita truccarmi qualche volta, ma sto bene così, ho degli occhi cerbiatto color nocciola con lunghi capelli castani scalati a tendina.
sulla attaccatura dei capelli ho delle ciocche bianche, dovute alla mia mancanza di melanina, anche sulla palpebra sinistra e sulla guancia ho delle macchie deformate.

sono le caratteristiche che più preferisco di me, oltre al mio fisico, ricoperto di tatuaggi, è a clessidra con fianchi larghi con una pancia piatta, dove, anche qui, ho delle grosse macchie di vitiligine, sopra ci sono alcuni tatuaggi ma mi piace metterla in mostra, mi rende speciale.

dopo essermi lavata e vestita ho preso un momento per contare i soldi che ho guadagnato in questi 5 mesi, nella valigetta c'erano 10.000 euro, quindi credo di essere arrivata a più di €25.000.

suona il campanello e noto l'orario, è 00:03, chi potrebbe mai essere a quest'ora?

scendo al piano di sotto e alla porta trovo un poliziotto.
oh cazzo,sapevo che sarebbe successo, mi hanno scoperto.
stacca, stacca.

:-salve, cosa posso fare per lei?-
:-lei è la signorina marabella Sandra Garcia?-
:-si, esatto.-
:-volevo informarle che sua madre, Anna finao, è morta per via di un incidente d'auto cadendo dal ponte del paese, le mie condoglianze.-

non. ci. credo.
aspettavo da questo momento da tutto ala mia vita, porco cazzo è stato così semplice.
ma aspetta..
:-dove sto adesso?- dissi sorprendendo il poliziotto.
:-la porteremo in centrale e le faremo delle analisi per vedere se ha dei parenti altrimenti la manderemo in affidamento.-
:-perfetto.-
:-la aspetteremo, può andare a fare le valige.-
:-sarò qui fra circa mezz'ora, grazie.-

quando chiusi la porta di casa saltellai di gioia, mi prenderete per pazza? beh si, altro che.
presi la mia valigia, ci misi il mio intero armadio, non ho mai avuto panni inutili per questo ho tutto l'indispensabile.
presi i miei soldi, la mia pistola preferita ed il mio telefono per fare una chiamata.

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:-pronto?-
:-sasha, sono Mara. ho bisogno di te.-
:-mara! dimmi tutto.-
:-mia madre è morta e mi devono trasferire da qualche parte ma non so dove, in ogni caso inizia ad impacchettare le MIE armi e la droga da trasportare, una volta che saprò dove andare ti chiamerò.-
:-hai suoi ordini capo, so che non andavi d'accordo con tua madre, vuoi anche qualche auto??-
:-cazzo è vero, si si si! ora vado ti voglio bene, vienimi a trovare.-
:-anche io, hola.- disse Sasha.

Sasha ed io siamo amici dall'infanzia, lui molto solare mentre io ero la classica ragazzina timida,all'inizio lui sapeva parlare solo spagnolo infatti me l'ha insegnato, diventammo subito amici, anche lui non va d'accordo con la sua famiglia, abita con suo padre, un ubriacone e manipolatore figlio di puttana, quindi, ha seguito la mia strada, infatti lavoriamo insieme.

andai dai poliziotti che mi fecero salire in auto.
arrivati in stazione mi fecero delle analisi del DNA e mi fecero aspettare.

un'ora e due sigarette dopo...

:-marabella ho belle notizie!-
:- mi dica- dissi al poliziotto.
:-abbiamo trovato tuo padre e i tuoi 8 fratelli!-
la terra mancò.
padre? nono c'è un errore.
:-è impossibile.-
:-e invece si, stanno arrivando tutti!-
:-va bene, grazie.-
dissi e l'uomo lascio la stanza.
mi sento una merda, mi ha mentito per tutta la vita.
ho una vita di merda si sapeva, vivo grazie alla vendita di droga e avevo una madre abusiva.
avevo, perché ora non ho neanche quello.

la famiglia Garcia. ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora