Parte 11

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Dopo una buona mezz'ora di doccia calda, mi asciugo i capelli e dopo che tutto il vapore generato si dissolve, riesco a vedere il mio riflesso nello specchio.
Opto per una coda alta, visto che i miei capelli sono tutti arruffati , e mi infilo la maglia oversize di Charles, che per fortuna mi arriva a metà coscia.
Esco dal bagno con i miei vestiti in mano e percorro il lungo corridoio che porta alla cucina open Space.
Charles è seduto vicino alla penisola della cucina già apparecchiata di tutto. Lo guardo mentre è fisso sul telefono.
Mi schiarisco la voce e Charles si gira puntando gli occhi su di me.
Il suo sguardo percorre le gambe fine nude e si posa sulla sua maglietta. Lo sento deglutire rumorosamente e portare il suo sguardo nel mio.

Dopo qualche secondo si alza e si avvicina.
<<dammi a me i vestiti, li metto a lavare e dopo ad asciugare. Tu inizia a sederti>> dice quando è abbastanza vicino.
I suoi occhi sono diversi, come se fossero accesi da qualcosa.
Arrossisco e glieli porgo annuendo.
Lo vedo scomparire nel corridoio e io prendo posto sullo sgabello.

Dopo poco torna e si siede anche lui, porgendomi la vaschetta con il sushi dentro.
Prendo qualche pezzo e iniziamo a mangiare.
Il mio stomaco mi ringrazia e sul mio viso compare un'espressione di estasi.
<< è buonissimo>> dico mentre ne prendo un'altro pezzo con le bacchette.
<<si, prendo spesso il sushi. Sopratutto perché non so cucinare>> ammette Charles sorridendo.
<<non sai cucinare? E come mangi? >> chiedo perplessa.
<<spesso prendo da mangiare fuori, oppure so fare le cose più basilari visto che sono quasi tutto l'anno a dieta>> dice addentando un'altro pezzo.
<<invece io me la cavicchio a cucinare, mia madre mi ha insegnato molte ricette italiane>> dico sorridendo.
<<ah bene, amo il cibo italiano! Una volta allora cucini tu! Anche se io so fare una buona carbonara!>> dice guardandomi.
<<No Charles non la sai fare>> dico sbarrando gli occhi.
Lui rimane con la bocca aperta a guardarmi.
<<ho visto il tuo video mentre la prepari con Carlos, e credimi non la sai fare>> dico ridendo.
<<ah vedo che hai fatto delle ricerche>> dice con un sorriso malizioso.
<<non farti illusioni, è solo per cercare di sapere qualcosa di te>> dico accennando un sorriso beffardo.
<<visto che di me adesso sai parecchie cose, parliamo un po' di te>> dice Charles puntandomi gli occhi addosso.
<<cosa vuoi sapere?>> dico
<< qualsiasi cosa, parlami di te>> dice
<<bhe allora in realtà sono Italiana, i miei genitori sono di Napoli, ci siamo trasferiti a Monte Carlo per inseguire un sogno di mio padre di una vita migliore, e così è stato, posso dire che la mia vita è sempre stata molto agiata>> dico giocando con le bacchette <<per qualche anno ho fatto la modella e mi sono messa i soldi da parte per comprarmi un'appartamento tutto mio, però adesso sto per laurearmi in Moda>>.
<<e i tuoi genitori?>> mi chiede.
<<loro abitano con mia sorella, quasi fuori Monaco, vado da loro quasi ogni domenica. Sai in Italia la domenica si passa in famiglia>> dico con un sorriso spontaneo che esce ogni volta che parli della mia famiglia.
<<Si lo so, io passo da mia madre ogni volta che sono in città>> dice quasi malinconico, per poi cambiare discorso <<in Italia non ci vai mai?>>.
<<prima ci andavo spesso, adesso ci manco da qualche anno, vorrei tornarci>> dico.
<<bhe se vuoi puoi venire con me>> dice sorridendo.
Sul mio viso spunta un leggero sorriso e annuisco addentando l'ultimo pezzo di sushi nel mio piatto.

<<allora hai deciso di andare avanti?>> mi chiede.
Sapevo che prima o poi avremmo dovuto parlare di questo.
Lo guardo fisso negli occhi e alla fine cedo, accennando un si con la testa.
<<però se vogliamo andare avanti, penso che dovremmo parlarne e mettere dei paletti>> dico con sguardo duro.
<<perfetto allora facciamo delle regole>> dice mentre si mette comodo sullo sgabello per guardarmi meglio.
<<prima regola: non fare il prepotente con me, ho una testa e so pensare da sola quindi non mi obbligare a fare solo quello che vuoi tu>> dico riferendomi all'ultima serata trascorsa insieme.
<<hai ragione, sono stato molto brusco e ti ringrazio che hai lasciato correre per non litigare davanti a tutti>> dice abbassando lo sguardo.
<< Ti ringrazio per le scuse, adesso tocca a te. Scegli una regola>> dico.
<< bene allora, evitiamo di litigare sempre per ogni piccola parola sbagliata>> dice puntando gli occhi su di me, come a rimproverarmi.
<<oh andiamo, anche tu sei permaloso>> dico alzando le braccia e sbuffando, mentre lui ride.

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