Parte 23

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Charles non se lo fa ripetere due volte, così si avventa famelico su di me, annullando la nostra distanza.

Le mie cosce vengono afferrate dalle sue possenti mani, che con la forza delle gambe e delle braccia, sollevano entrambi, facendoci così dirigere verso la stanza.

Guardo il letto che si avvicina sempre di più, mentre le mie dita si muovono tra i suoi capelli e i miei piedi scalzi penzolano accanto le sue cosce.
Charles si siede sul bordo del letto, con ancora il mio peso sopra le gambe e non gli ci vuole molto per far scivolare le sue mani tra la mia schiena e la mia bralette, liberandomene subito , facendola cadere dietro le mie spalle.

<<Mi fai impazzire>> Soffiò, non distogliendo mai quegli occhi lussuriosi dai miei. I suoi caldi palmi entrano a contatto con i miei turgidi capezzoli, che avvolse completamente, facendomi istintivamente iniziare a muovere su di lui, eccitandomi al solo sentire quanto fosse eccitato a causa mia.

<<Lo vuoi davvero?>> mi chiede, liberandosi della sua t-shirt e mostrando i suoi addominali accennati, su cui passai le dita, sorridendo compiaciuta per quello che sto per reputare mio per questa notte.

In un gesto fulmineo, fa sbattere la mia schiena sul materasso, aprendo le mie gambe grazie alle sue mani che si serrano sulle mie ginocchia.

Ogni paura sembra essere sparita, risucchiata dai suoi rassicuranti occhi verdi, che mi fanno intendere quanto tenesse a questo momento, quanto lo bramasse, quanto gli importasse veramente.

<<Sì>>Mormoro e con una foga piena di desiderio, toglie i miei slip, facendoli cadere in un punto che non vedo della stanza, dato che il mio viso è puntato verso il soffitto e posso solo sentire le sue dita sfiorarmi la pelle e i suoi occhi bruciare su di me.

<< Sei sicura?>>Ripete, ricevendo subito la mia approvazione. Una gentilezza e un rispetto che apprezzo terribilmente, una richiesta onesta di consenso che non apparteneva -ahimè- a tutti.

Non sento più il suo caldo corpo di fronte il mio, ma posso finalmente guardarlo quando si alza per tirare fuori dalla tasca del jeans, il suo portafoglio, che apre repentinamente. Lo vedo frugarci dentro e cacciare una striscia di preservativi e strapparne uno, ritornando subito dopo nella sua posizione iniziale.

Mi alzo sui gomiti per guardarlo e provo altro piacere nel solo pensare quanto fosse esperto nell'aprire la plastica del profilattico, che infila dopo essersi spogliato dal suo unico indumento ed essersi toccato lentamente per mantenerlo duro, non distogliendo gli occhi dalle mie gambe aperte, godendosi quel momento di trionfo che lo stava attendendo.

Gattona fino la mia testa, ma prima, allunga le sue dita verso il centro delle mie gambe, assicurandosi che fossi completamente bagnata, infilando due dita dentro di me, uscendole e muovendole attorno il mio clitoride, facendo uscire il mio primo gemito, preceduto da un piacere doloroso, che necessita di più, di altro.

<<Sei fottutamente bagnata>> Mormora, non riuscendo più ad attendere, allungando il suo corpo verso il mio, facendo scontrare i nostri petti e le nostre labbra, le mie mani sulle sue spalle e i nostri cuori che battono forti nella gabbia toracica.
Infila il suo viso tra il mio collo e la mia guancia, facendomi rabbrividire.

La punta del suo pene gioca contro la mia entrata, facendomi soffrire dalla voglia di averlo dentro di me e non riesco ad attendere per molto, che le mie labbra si separarono, avvicinandosi al suo orecchio.

<<Scopami, Charles>>

Le mie mani si poggiano duramente sulle sue larghe spalle sudate, non appena il suo pene è completamente dentro di me e inizialmente devo trattenere un gemito dolore, che si trasforma in piacere quando i miei muscoli si ammorbidiscono, lasciandolo entrare dolcemente, riempiendomi e soddisfacendomi a tal punto da dover alzare le anche verso di lui, perché voglio spinte più forte.

Mi accontenta subito, muovendosi rudemente dentro di me, grugnendo ogni tanto sul mio orecchio e reggendosi sulla tastiera del letto, per spingere più veloce, mentre io ormai mantengo la mia bocca aperta e gli occhi chiusi, non capace di compiere alcun movimento, se non quello di affondare le mie lunghe unghie sulle sue spalle.

È così bello che ho paura di venire subito, soprattutto quando il suo pube striscia sul mio clitoride, per affondare completamente dentro la mia vagina, che sente già il bisogno di liberarsi.

I nostri petti si separano, e mantiene il suo corpo con le ginocchia, mentre le sue mani finiscono ad afferrare le mie cosce, in modo da alzarle e incastrare le mie caviglie ai lati del suo collo, permettendogli così di entrare più facilmente e soprattutto, così da farmi gemere quasi disperatamente, tanto il piacere è forte, mentre mi scopa come mai nessuno aveva fatto.

In quella posizione posso guardarlo, mentre serio e leggermente sudato, rallenta i movimenti solo per osservare come il suo membro entrasse in me, affondando poi le dita sulla mia carne e riprendendo a spingere.

<<Lo sai che posso continuare così per tutta la notte, Aurora?>>Mi domanda, guardandomi negli occhi e facendomi annuire soltanto, mentre giuro di stare per scoppiare e venire in questo esatto momento.
<<Vieni>> Ordina a bassa voce. <<Vieni per me>> Ripete, e come se stessi solo aspettando quella frase, il mio corpo si tende e il mio basso ventre esplode in un gemito e uno spasmo che mi costringe ad alzare le anche in alto, mentre le mie mani lo stringono più forte e le mie palpebre si chiudono.

Mi accorgo qualche secondo dopo che anche lui è venuto, liberandosi all'interno del preservativo e gemendo silenziosamente, mentre la sua schiena si inarca e il suo corpo forniva le ultime forze per dare le finali spinte.

Uscii lentamente da dentro di me, per poi alzarsi e liberarsi dal preservativo, andandolo a gettare in un cestino vicino al bagno.
Io lo ammiro mentre si aggira nella stanza completamente nudo, e non posso far altro che sentire la voglia crescere ancora.

Dal frigorifero prende una bottiglia d'acqua, la apre e ne beve un sorso girandosi nella mia direzione.

<<ne vuoi?>> mi chiede gentilmente.
Io annuisco e mi siedo sul letto, mentre lui mi avvicina e si butta su di esso, passandomi la bottiglia.

Io l'afferro e bevo, mentre lo guardo distendersi.
Il suo corpo è leggermente sudato e luccica sotto le luci del lampadario.

Dio se è bello!

Mi mordo il labbro mentre i pensieri più impuri percorrono la mia testa, così mi alzo e inizio a camminare verso il bagno.

<<dove vai?>> mi chiede alzando la testa e seguendomi con lo sguardo.
<<mi sto andando a fare una doccia>> dico fermandomi sulla soglia della porta. <<che fai? Vieni con me?>> chiedo maliziosa.
Charles sorride a quelle parole e si alza subito dal letto per raggiungermi.

***

Spazio autore.

Premetto che non sono brava a descrivere queste situazioni. Però penso sia venuto abbastanza bene.
Siate clementi con me!!

E con questo capitolo, vi auguro una Buonanotte ❤️

Pages || Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora