Parte 6

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Sono le 14:45, e mi aggiro come una pazza nel mio appartamento.
È più di un'ora che sono già pronta. Stranamente per essere novembre, fuori c'è un bel sole che riscalda la giornata, infatti ho optato per un jeans a vita alta chiaro, stivaletti neri e un maglioncino corto nero.

Guardo di nuovo l'orario sull'orologio al mio polso.
Se continui a guardarlo non cambierà più velocemente. Lo

Alzò gli occhi al cielo e decido di ricontrollare la mia borsetta. Lascio il mio telefono fuori in attesa di qualche notifica e intanto mi tuffo nella borsa a cercare i miei amati occhiali da sole.
Dopo un frenetico, tira tutto fuori e rimettilo dentro, chiudo la borsetta e controllo di nuovo l'orologio.
Nulla, non si muove.

Passo per l'ennesima volta davanti allo specchio e ricontrollo il tutto. Do una leggera aggiustata alla coda dei capelli, e tolgo un po' di mascara dall'occhio.

Un colpo di clacson mi fa tremare, ripongo il mascara sulla console del trucco e mi affaccio dalla finestra sulla strada.
Vedo una Ferrari nera con delle strisce nel mezzo bianche e rosse.
Nello stesso momento che scruto la macchina per capire chi sia, il mio telefono si illumina.
Lo guardo e vedo un messaggio.

Charles
Sono giù, ti ho già suonato.

Strabuzzò gli occhi portandoli dal telefono alla macchina vicino al portone del palazzo.
Frettolosamente prendo il mio cappotto cammello e la mia borsetta.
Mi fiondo fuori dall'appartamento e scendo le scale il più velocemente possibile.
Quando arrivo davanti alla Ferrari, prendo un bel respiro e mi do un minuto per analizzarla in tutta la sua bellezza. Solo quando lo sportello si apre, mi ricompongo e guardo al suo interno.

<<che fai sali o vogliamo rimanere qua?>> mi chiede il ragazzo al posto del guidatore mentre mi guarda da dietro ai suoi occhiali neri.
Deglutisco e mi siedo sul sedile di pelle nera, richiudo lo sportello e mi giro verso il ragazzo.
Ha un maglione a collo alto blue notte, i jeans chiari un po' strappati, le mani salde sul volante con qualche anello al dito.
Lo vedo girarsi verso di me e accennare una risata.

E adesso perché ride questo?

Lo guardo con sguardo perplesso e poi sbotto <<che c'è adesso? >>.
<<perché hai una guancia nera?>> mi chiede trattenendo una risata mentre fa partire la macchina.
Oddio perché ho la guancia nera??
Accendo immediatamente il telefono e metto la fotocamera frontale, e quando mi guardo vedo una riga nera sulla mia guancia sinistra.
Cazzo il mascara!
Frugo freneticamente nella mia borsetta nell'intento di trovare una salviettina, la prendo e inizio a strofinarla sulla pelle, mentre lui divertito guida e sbircia le mie mosse con la coda dell'occhio.

<<bhe almeno vedo che ti sei preparata per me>> dice in modo saccente.
Non mi sono preparata per te, brutto snob.
<<sono saltata al suono del clacson e mi sono sporcata, non mi sono preparata per te tranquillo. Dopo ho da fare>> mento.
Lo guardò annuire mentre continua a sorridere.
<<poi vedo che vuoi passare inosservato eh? Molto probabilmente tra poco ci saranno altre foto di noi>> dico cercando di cambiare discorso mentre poso il mio telefono nella borsetta.
<<che intendi dire?>> mi chiede perplesso.
<<la macchina Charles! Non penso che passeremo tanto inosservati con una Ferrari così>> dico mentre indico la macchina.
<<ma ti rendi conto di dove vivi??>> mi chiede mentre si gira a guardarmi con sguardo saccente.

Adesso gli dò un pugno in faccia!
<<si, so dove vivo grazie!>> gli rispondo seccata.
<<oh dai adesso non mi dire che te la prendi di nuovo?>> mi guarda alzando le braccia in modo teatrale.
<<pensa ad arrivare dove stiamo andando, voglio solo che di tutto questo rimanga un brutto sogno>> sentenzio mentre mi giro verso il finestrino e inizio a guardare le vie di Monaco sfrecciare.
Charles mi guarda e capendo il mio stato non proferisce più parola. Cala il silenzio nella macchina. Charles guida e non si gira più, io chiudo gli occhi nella speranza di riaprirli e sapere che tutto questo è solo un sogno.

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