Se questo non é amore non conosco l'odio

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Il castello era silenzioso, la luce della notte filtrava dalla grande porta che dava sul balcone, Axel scese le scale sfiorando con la mano il corrimano di legno, molte volte quando era piccolo si divertiva a scivolarci sopra, ogni volta che suo padre veniva lì per riferire il lavoro svolto ai signori del castello: i Roem, i genitori di Neyra e Numor. Erano arrivati al castello il giorno prima e subito erano stati accolti con gioia dai genitori dei gemelli, Axel era l'unico, oltre a loro, a conoscere alla perfezione ogni angolo di quella lussuosa dimora; il grande portone in legno massiccio sorvegliato da due guardie dava l'entrata nella grande stanza circolare che fungeva da atrio, c'erano due rampe di scale che portavano ai piani superiori, una all'ala Nord e una a quella Sud dell'edificio, si congiungevano di nuovo a metà con quelle degli ultimi piani dove si trovavano le camere, nel piano centrale si trovava un grande balcone che dava sulla città, da lì si potevano vedere sia le colline che il mare illuminato dalla luce delle due lune. Si avvicinò alla grande vetrata aperta e appoggiò le mani sulla pietra fredda, aveva mille pensieri, mille dubbi e altrettante preoccupazioni per la testa, tanto che non si accorse che qualcuno era dietro di lui. L'aria era fresca e gli accarezzava dolcemente la pelle, chiuse gli occhi e inspirò forte la brezza portata dal mare: l'odore di casa, quello di erba fresca, legno e salsedine, era mischiato ad un dolce profumo di vaniglia...un profumo che conosceva bene...sentirli così uniti, mischiati l'uno all'altro, era la cosa più bella che avesse mai sentito; riaprì gli occhi lentamente:- Non riesci a dormire?- chiese senza voltarsi:- Ho troppe cose per la testa, come chiudo gli occhi faccio incubi su incubi. E tu?- chiese la voce dietro di lui:- Più o meno la stessa cosa- rispose sorridendo tra sé e sé...non si era sbagliato, sapeva chi c'era dietro di lui. Non volle voltarsi, sarebbe stato come ammettere che Edmund aveva ragione:- Quando ero piccolo e non riuscivo a dormire venivo qui- disse sentendo del movimento alle sue spalle:- É un bel posto- ammise la ragazza affiancandolo:- Dimmi la vera ragione per cui sei sveglia, non la mia- sorrise amaramente Axel prima di girarsi a guardarla, mai avrebbe immaginato che sotto il solito corpetto di cuoio e i pantaloni di pelle ci fosse una così bella ragazza...forse si, qualche volta l'aveva immaginato, ma vederla lì con i capelli sciolti, gli occhi illuminati dalla luce delle lune e quella vestaglia di seta azzurra che le ricadeva morbida su ogni curva lasciando ben poco all'immaginazione, gli fece trattenere il fiato. :- Ho una brutta sensazione che non mi da tregua da quando siamo partiti- ammise Naetha abbassando lo sguardo:- Se tu hai un brutto presentimento, e non ne hai mai avuti, significa che c'è qualcosa di grave che deve accadere- disse Axel ritrovando un minimo di lucidità:- So che sogno qualcosa di brutto, ma non ricordo mai che cosa- :- So come risolvere il problema- sorrise Axel seguendo lo sguardo della ragazza fino al mare:- E come?- gli chiese Naetha illuminandosi:- Ti ricordi quando mi sono trasformato perdendo il controllo con Numor? Quella notte sognai i tuoi sogni- rispose il ragazzo abbassando lo sguardo...aveva sognato Manuel quella notte:- Si! É vero!- sorrise la ragazza- Beh...potremmo riprovare...- sussurrò arrossendo lievemente, a quelle parole Axel si voltò a guardarla sorpreso:- Sei sicura? Non voglio che tu faccia qualcosa di cui potresti pentirtene- disse serio il giovane lupo guardandola:- Perché dovrei pentirmene?- chiese Naetha con voce cristallina, era già successo che avessero dormito insieme, ma entrambi sapevano che quella non era la stessa situazione:- Non so se potrò rispondere delle mie azioni...- sussurrò Axel incrociando gli occhi della ragazza. Ci fu un attimo in cui entrambi i loro cuori si fermarono: Axel non credeva a ciò che aveva detto e Naetha a ciò che aveva appena sentito; dopodiché, come se dovessero colmare quel silenzio imbarazzante si avvicinarono velocemente e si baciarono. Fu una cosa improvvisa e inaspettata. Le loro labbra si impressero morbide le une sulle altre con lo stesso desiderio di entrambi, con la stessa passione...era da troppo tempo che aspettavano quel momento, i loro corpi aderirono completamente con solo un morbido strato di seta e uno di cotone della maglia e dei pantaloni di Axel a separarli, entrambi si abbracciarono senza mai interrompere quel bacio tanto bramato. Axel fece scorrere le sue mani sulle cosce di lei sentendo la pelle morbida e delicata, la prese in collo dolcemente, come si solleva un vaso di cristallo delicatissimo, solo allora si staccarono:- Se volevi farmi perdere il controllo ci sei riuscita- le sussurrò ad occhi chiusi appoggiando la fronte contro quella della ragazza:- Lo sapevo, l'ho sempre saputo- sorrise amorevolmente Naetha:- Tu sai sempre tutto- sorrise sincero a sua volta Axel, per la prima volta dopo tanto:- Tranne quello che sogno- :- A questo c'è un rimedio- rispose il giovane dirigendosi verso le scale che mezz'ora prima aveva sceso. Aprì la porta della sua stanza senza posare Naetha:- Ti peso?- chiese la ragazza:- Sei una piuma- le rispose dandole un altro bacio, ma molto più dolce del precedente, si sedette sul letto e lasciò che lei si stendesse sopra di lui e le accarezzò dolcemente la schiena- Dormi...- le sussurrò con dolcezza:- É l'ultima cosa che riuscirei a fare adesso- rispose Naetha a pochi centimetri dal suo viso:- Non tentarmi e dormi- sorrise Axel:- Perché?- chiese con finta innocenza la giovane ragazza, Axel la prese velocemente per una mano e per la vita e ribaltò le posizioni cogliendola di sorpresa:- Perché sono un lupo e i miei istinti rispecchiano la mia natura- le disse in un orecchio tenendola immobile sotto di lui, ma senza farle pesare la massa del suo corpo, poi si distese a fianco a lei e la abbracciò- ora dormi- dopodiché entrambi caddero in sonno profondo, con lei avvolta tra le forti braccia di lui.

Gli Dei Superiori [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora