La forza dell'amore

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Urla di terrore si propagavano da una parte all'altra dell'edificio. Le scoppiava la testa. Non ce la faceva più. Troppo, troppo dolore tutto insieme. La bella Dea Afrodite crollò a terra stringendo ancora in pugno la spada affilata. Era stremata.

Un fulmine si abbatté sull'enorme orco di pietra senza scalfirlo minimamente:- Dannazione!- imprecò Edgard cercando un punto dove colpire il flagello:- Ed! Prova sotto la gola!- gli urlò Heleonor creando scudi protettivi intorno ai professori e agli studenti e cercando di erigere una barriera intorno alla scuola che limitasse i danni. Il Dio del Tuono annuì ed evocò un altro fulmine per il mostro, ma quello, alzando il braccio, si coprì dalla scarica di energia senza riportare alcun danno:- I fulmini non hanno effetto su di lui!- esclamò Zeus parando un fendente della grossa lama smussata che impugnava la creatura. L'orco caricò nuovamente, non appena Edgard abbassò lo scudo:- EDGARD!- urlò Heleonor correndo verso di lui. Due lingue, una di ghiaccio e una di fuoco, si schiantarono contro l'orco facendolo indietreggiare; la Dea Era e Zeus si voltarono verso Manuel ed Ithan, ancora con in mano i loro poteri:- Stai bene?- chiese Manuel al Dio:- Si, grazie. Avete trovato nessuno degli altri?- :- Stiamo cercando Neyra e Numor- rispose Ithan per entrambi:- L'ultima volta li ho visti nell'ala Sud della scuola. Provate lì- disse Heleonor respingendo, senza neanche guardare, un dardo velenoso lanciatagli da un folletto dell'ombra, un'altro dei flagelli di Shalen. I due dominatori annuirono e corsero fuori dall'edificio diretti all'ala Sud, mentre Heleonor si voltò verso il piccolo essere nero che saltava da una parte all'altra con la cerbottana e i suoi piccoli dardi:- Vieni qui, piccolo mostriciattolo- disse la Dea tra i denti cercando di evocare delle barriere che lo intrappolassero, ma era veloce e molto agile. Un ruggito profondo fece voltare Edgard esasperato:- Come diamine ti distruggo? Eh?- il mostro lo guardò con un ghigno divertito e lo scaraventò contro Heleonor facendoli volare a diversi metri di distanza. Atterrarono con un sonoro tonfo ed entrambi si fecero molto male:- Hele...il tuo braccio...- disse il Dio indicando il braccio, visibilmente rotto, della compagna:- Lo so- rispose quella stringendo i denti per non urlare. Davanti a loro si pararono l'orco di pietra ed il piccolo folletto:- Sai, non pensavo sarebbe finita così- disse Era accasciandosi tra le braccia di Zeus:- Mi basti tu nell'Infinito- le rispose il Dio baciandola.

Lo sentì: l'amore, di nuovo. Si alzò frastornata seguendo il sentimento profondo che legava i due cuori. Non sapeva chi fossero, ma sapeva che erano in pericolo. Quella piccola scintilla di speranza le aveva ridato forza e coraggio.

Era quasi finita. Stavano per ricevere il colpo di grazia, ma le labbra erano ancora le une sulle altre.
Un dolce calore li avvolse e ovattò tutti i rumori intorno a loro. Aprirono gli occhi e si guardarono intorno: davanti a loro, con tutta la forza di cui era capace, c'era la bellissima Dea Afrodite. I lunghi capelli biondi e rosa erano scompigliati dall'energia che emanava. Si poteva vedere lo scudo che aveva eretto davanti a loro come se fosse stato un muro di pietra.
Gli occhi le bruciavano. Mai erano stati così rosa. I flagelli davanti a lei indietreggiarono. Il folletto lanciò dei dardi, ma si infransero miseramente contro la barriera che avvolgeva lei e gli Dei che la guardavano esterrefatti. Strinse l'impugnatura della spada e saltò. Due urli risuonarono in tutta la scuola: quello del l'orco e quello della Dea. Il folletto venne distrutto troppo velocemente dall'aula che emanava Dita per poter dire anche una sola parola. L'orco cadde a terra con la spada della Dea piantata nel cuore e si dissolse, come il folletto prima di lui, in una nuvola di cenere nera e la Dea si accasciò a terra assumendo nuovamente le sue sembianze umane. :- Oh Deii!- esclamò Heleonor avvicinandosi a Dita, le accarezzò i lunghi boccoli rossi e l'abito bianco:- Chi era l'idiota che diceva che era la più debole degli Dei?- chiese Edgard quasi con le lacrime agli occhi: li aveva salvati- Puoi curarla?- chiese alla compagna:- Lo farà da sola- :- Che intendi dire?- chiese il Dio del Tuono perplesso:- É ancora viva- rispose Era sentendole il cuore battere ancora con vigore.

Gli Dei Superiori [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora