17. "Tutti i miei sbagli" by Subsonica

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– Così questa sarebbe Roma?

Beatrix si voltò, guardando Spencer a occhi sgranati.

– Scherzi, questo buco?

– Ma lì c'è scritto Roma, non è l'aeroporto?

– Tecnicamente sì, ma Roma sta da un'altra parte. Questa è Fiumicino, e a dirla tutta non andremo a Roma né oggi, né domani, né mai.

– Perché?

– Perché c'è traffico e perdo la pazienza. Scusa, dove stai andando?

Beatrix notò che il suo compagno si era diretto verso il posto di guida dell'auto che avevano appena noleggiato, tanto da aggiungere:– Spencer, non credo che tu conosca la strada.

– Pensavo di usare maps...

Lei guardò lo schermo del suo smartphone, scuotendo il capo.

– Non se ne parla, a quest'ora ci sarà il panico sul GRA.

– Dove?

La donna sospirò: chi aveva voglia di spiegare come funzionavano Roma e provincia a un americano? Lei no di certo.

– Il grande raccordo anulare, è un'autostrada a forma di anello che circonda Roma. Devo ricordare l'uscita giusta quindi è meglio se guido io, credimi.

Spencer dovette arrendersi, intuendo che durante quel periodo in Italia avrebbe potuto solo accompagnare.

Con la coda dell'occhio, Derek vide la tuta arancione dei carcerati invadere il suo campo visivo laterale, ma non volle dare subito l'impressione di essersi accorto di loro

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Con la coda dell'occhio, Derek vide la tuta arancione dei carcerati invadere il suo campo visivo laterale, ma non volle dare subito l'impressione di essersi accorto di loro.

Ostentando la sua solita arroganza, Andreas Wood si avviò verso il tavolo per poi prendere posto di fronte al suo interlocutore con misurata calma.

– E lei dov'è?

Morgan lo guardò, ghignando.

– Lei non è più qui. Ci sono io, però.

Wood sorrise, mostrando la fila di denti perfetti tra la folta barba bionda.

– Non mi piacciono gli uomini.

– Per mia fortuna –, rispose l'agente, provocandogli un sorriso sghembo.

– Sai –, riprese il detenuto con fare molto tranquillo,– lei, il suo corpo caldo, la sua carne morbida... sono le uniche cose che mi mancano, qui. Fammela incontrare, la prossima volta. Non le faccio niente, lo prometto.

Derek soppesò le parole prima di rispondere con tono molto pacato:– Sai perché lei non è qui?

– Ha da fare con quello lì... come si chiama? Ah, sì. Il dottor Reid.

– Sì, ma... fuochino.

Andreas sorrise ancora.

– Non dirmi che si stanno sposando. Sarà ancora più divertente rovinare la loro unione, quando uscirò da qui.

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