||💞 Chapter Nineteen💞||

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"dove si trova?" Domandai a Ran.

Era passata una settimana circa da quando era accaduto quell'incidente a Sanzu.
Non lo avevo sentito da allora, un po'mi mancava e un'po' ero preoccuparti per lui...ma ero in grado di stroncare questi sentimenti e questi pensieri nei suoi confronti grazie a mio fratello.

Esatto proprio grazie a Koko.

Mio fratello era stato al mio fianco dal momento della mia aggressione da parte di Hanma, mi era stato vicino ogni notte a quella parte ed era sempre pronto ad asciugarmi le lacrime quando mi sentivo il cuore pesante.

Parlando di Hanma...di lui non si ha più notizie da un bel pezzo, Luna mi ha detto che in centrale era arrivata una notizia di un uomo con due tatuaggi sulle mani ucciso brutalmente da alcuni seguaci della Bonten.
I miei sospetti sono ricaduti subito su Koko, lui odia sporcarsi le mani quindi manda sempre qualche folle seguace della Bonten a fare il lavoro sporco al posto suo, mio fratello mi aveva promesso che si sarebbe occupato lui di Hanma ma non mi sarei mai aspettato che lo uccidesse così.

Onestamente non sono triste, non ho nemmeno versato una lacrima alla notizia dell'omicidio si Hanma.
L'unica cosa che mi dà fastidio è come il cadavere di quello stronzo sia seppellito nello stesso cimitero di Izana e questo mi costringe a pensare a lui ogni volta che vado a visitare il mio defunto fidanzato.

"È sul retro, si doveva occupare di alcuni traditori" la voce di Ran era calma, come se non fosse a conoscenza del fatto che Sanzu stesse trucidando delle persone sul retro dell'edificio.

Mi facevano raggelare il sangue in corpo.

Quei ragazzi parlavano di omicidio e morte con una semplicità tale da farmi rizzare tutti i peli delle braccia.
Ne palrano come qualcosa di totalmente normale ed ordinario, come se fossi con la tua migliore amica a parlare dell'ultimo episodio della vostra serie TV preferita.

La semplicità e quella.

"Vado a vederlo" ma che stavo dicendo.

Stavo davvero pensando di andare ad assistere ad un omicidio?
Il mio corpo si muoveva da solo.
Le mie gambe stavano camminando vero il retro del nascondiglio.
Le mie mani stavano attraversando i miei capelli per metterli in ordine.
I miei occhi osservavano ogni centimetro del lungo ed angusto corridoio che mi stava conducendo verso il patibolo di qualche innocente.
Il mio cuore batteva talmente tanto forte che riuscivo a sentirmelo in gola.
Cosa stavo facendo...

Aprì la porta del retro.

Una stanza dalle pareti grigie e dal pavimento bianco si aprì davanti a me.
Un odore di sangue e morte mi invase le narici causandomi un trambusto nello stomaco.
Mi veniva da vomitare alla terribile vista di fronte ai miei occhi.

Un giovane dai capelli corvini era legato su una scomoda seggiolina in legno, le sue braccia senza vita penzolavano come foglie mosse dal vento, il suo capo era capovolto e riuscivo ad intravedere i suoi occhi ancora aperti e il sangue che colava dalla sua bocca semiaperta.

Una visuale terrificante...e quello che la rendeva ancora più glaciale era il fatto che le stesse mani insanguinate che avevano commesso tale assassinio una volta avevano toccato anche le mie carni.

"Che ci fai tu qui?" Quella voce...non la udivo da giorni.

Tagliente e fredda in grado di fare raggelare il sangue anche alla persona più impassibile al mondo.
Quella voce in grado di farmi tremare sia le mani che il cuore.
Quella voce che mi mancava talmente tanto da costringermi a riguardare i video fatti assieme a lui solo per sentirlo parlare.

"Ti cercavo" fui onesta.

Ero lì per lui infondo.
Li per vedere il suo viso.
Li per vedere i suoi occhi
Li per vedere le sue mani.
Li per vedere ogni centimetro del suo corpo.
Perché mi mancavano persino i piccoli dettagli di lui...come ad esempio il suo petto che si alza e si abbassa ad ogni respiro che emette o i suoi capelli che gli ricadono sugli occhi ogni volta che muove il capo.

"Perché?" Come glielo spiego ora...come gli spiego di come mi manca nonostante il male che mi abbia fatto.

Come glielo spiego di come lo vorrei affianco a me nonostante mi abbia abbandonata in un vicolo?

"Volevo sapere come stavi sai...dopo quello successo settimana scorsa" mi avvicinai piano a lui.

Ad ogni passo che facevo la terra sotto ai miei piedi tremava.

Più camminavo verso di lui più lo spazio che ci separava aumentava.

"Sto bene" una risposta fredda che mi colpì al petto come un proiettile.

Ecco com'era lui.

Freddo come il ghiaccio e distante come il sole.

Mi fermai di colpo e guardai a terra...un dolore lancinante mi colpì al petto.

La realizzazione del fatto che a lui non importava nulla di come non ci sentivamo da giorni.

"Scusa per il disturbo" mi voltai verso la porta.

Volevo andarmene da quella stanza intrisa di sofferenza.

Volevo andarmene da quella stanza ricoperta di sangue.

Ma soprattutto volevo andarmene da lui.

La mia mano strinse la maniglia e non appena la tirai giù sentì qualcosa abbracciarsi a me.

"Non andare"

La voce di Sanzu si sciolse all'interno del mio orecchio.
Il suo viso si stava nascondendo sull mio collo mentre le sue braccia mi stringevano stretti i fianchi.
Sentivo il suo cuore battermi sulla schiena e il suo respiro caldo solleticarmi il collo.

Sanzu era lì e mi stava abbracciando da dietro.

"Ti prego non andare Y/N" di nuovo la sua voce si fece largo nel mio cuore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 06, 2023 ⏰

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