||💞 Chapter Fourteen💞||

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Mi svegliai dopo quella che sembrò un'oretta.

Aprì lentamente gli occhi e li posai su Sanzu, credevo che stesse ancora dormendo ma non era così.

"Che ci fai qui?" La sua voce era diversa, non era più fredda come prima, ora sembrava calma e gentile.

A dire la verità non sapevo cosa rispondere, perché ero rimasta lì?
È vero volevo accertarmi che stesse bene ma poi sono rimasta al suo fianco nonostante sapessi che stava bene.

"Volevo accertarmi che tu stessi bene"

"E addormentarti al mio fianco ti aiutava a controllarmi?" Sanzu ridacchiò.

Aveva smascherato la mia menzogna e non ci aveva nemmeno messo tanto.

"Visto che ti dà così tanti fastidio la mia presenza me ne vado" faci cenno di andarmene ma all'improvviso Haru mi afferrò il polso.

"Non andare" i suoi occhi erano lucidi, così lucidi che riuscivo a vedere il mio riflesso al loro interno.
I capelli scompigliati si poggiavano dolcemente sul suo viso facendolo apparire così carino e innocente ai miei occhi.
Avevo sempre visto Sanzu come un ragazzo sicuro di sé che non temeva nessuno; ma averlo di fronte a me così vulnerabile e fragile mi fece rendere conto del fatto che anche lui dopo tutto è umano, e come ogni umani che si rispetti ha un lato di se fragile.

"Non devi fare movimenti così bruschi, non sei ancora guarito del tutto"

Haru molló velocemente la presa dal mio polso e distolse lo sguardo per non finire intrappolato nei miei occhi.

Sospirai prima di aprire il cassetto alla mia destra e tirare fuori da esso una garza e del disinfettante.

"Sanzu potresti sollevare la felpa?"

Girò il voltò verso di me per poi posare gli occhi su gli oggetti che tenevo in mano.

"Cosa devi farci con quelli?"

Risi piano, sembrava un bambino preoccupato per la visita dal dottore.

"Hai tenuto la garza per troppo tempo, devo solo cambiarla e disinfettare un'attimo la ferita per evitare che faccia infezione" mantenni un tono di voce calmo per fargli capire che non volevi fargli nulla di male.

"Mm ok" afferrò la felpa con entrambe le mani e la sollevò di quel giusto per scoprire la ferita e l'addome.

Mi avvicinai e con molta delicatezza levai la garza vecchia.
Intrisi un cotoncino di disinfettante e iniziai a tamponare dolcemente la ferita, Sanzu si irrigidiva ogni volta che il cotoncino si appoggiava sulla pelle.

"Devi stare rilassato altrimenti brucia"

"Fa male comunque" rispose lui.

Sospirai.

"Afferra la mia mano e stringila ogni volta che provi dolore" gli posi la mano sinistra, per disinfettare la ferita mi sarebbe bastata una sola mano comunque.

Sanzu afferrò la mia mano senza dire parola.

"Come i bambini" dissi ridacchiando.

"Taci" vidi il suo volto diventare più cupo e smisi di ridere per riflesso.

"Non lo dicevo come insulto" provai a giustificare le mie parole.

"Nessuno mi disinfettava le ferite quando ero bambino" le sue parole mi colsero alla sprovvista.

"Vuoi dire che i tuoi genitori non ti disinfettavano mai quando ti facevi del male?" Volevo capire meglio il suo passato.

"Queste cicatrici che ho ai lati della bocca me le sono medicate da solo"

||The Med|| SanzuxY/NDove le storie prendono vita. Scoprilo ora