Capitolo 10:

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Capitolo 10:

Il processo iniziò quando sorse il sole.
Re Viserys sedeva sul suo trono, il pesante bastone stretto in una mano e la corona poggiata sul capo. Gli altri membri della famiglia stavano ai piedi del Trono. Verdi a destra e Neri a sinistra.
Lucerys, stretto fra sua madre e suo fratello, pensò che quel momento gli ricordasse molto il processo per Driftmark. Un brivido gli corse lungo la schiena e voltandosi vide Daemon stringere l'esa di Sorella Oscura. Anche quel giorno sarebbe corso del sangue.
I primi a essere giudicati furono i quattro aiutanti di Ser Otto Hightower. Tutti vennero condannati a morte. Le esecuzioni si sarebbero tenute quel pomeriggio.
Ser Criston venne condotto al cospetto del re in catene.
"Ser Criston Cole... siete accusato di... Alto... Tradimento..." disse Viserys con voce sottile. Daemon aveva chiesto a suo fratello il permesso di poter esprimere le sentenze o quanto meno di lasciare che fosse Rhaenyra, la sua erede, ma il re era stato irremovibile. Quella situazione era causa sua e avrebbe assunto tutta la responsabilità.
"Chiedo giudizio per singolar tenzone," disse il cavaliere sollevando le mani incatenate davanti a sé. Viserys non poté opporsi a quella richiesta e con un gesto della mano richiamò uno dei carcerieri.
"Il tuo opponente sarò io," disse Daemon parandosi fra Ser Criston e il trono di suo fratello.
Il carceriere rimosse le catene dai polsi dell'accusato e gli porse la sua spada.
I due sfidanti attesero il permesso del re per iniziare a combattere e quando Viserys diede il via le lame si scontrarono.

Lo scontro durò per l'intera mattina. Ser Criston era più giovane e agile ma Daemon era più forte ed esperto.
Aemond osservava con attenzione, valutando le mosse false di ognuno.
Alla fine fu Daemon ad avere la meglio e lo fece con molta astuzia. Finse di essere stanco. Continuò a parare i colpi del suo avversario ma non attaccò più. I suoi movimenti divennero volutamente più lenti, a Aemond quello parve ovvio ma non a Ser Criston che si fece meno attento, convinto di poter già pregustare la vittoria.
Quando si avvicinò troppo Daemon attaccò, perforando di netto il suo cranio.
Alicent sussultò quando il sangue macchiò le vesti e il viso di Daemon.
Il corpo di Ser Criston cadde a terra e due guardie si affrettarono a portarlo via, lasciandolo solo una macchia al centro della sala.
Daemon si ritirò dalla sua famiglia e Rhaenyra si assicurò che suo marito stesse bene. Il principe Canaglia aveva qualche taglio sulle braccia e uno più profondo sulla coscia ma nulla che avrebbe potuto portarlo a passare del tempo a letto, tanto meno alla morte.

L'ultimo a essere giudicato fu Ser Otto Hightower. Il padre della regina venne scortato nella sala e si fermò proprio sulla pozza di sangue.
Otto guardò sua figlia poi il re. Viserys si schiarì la voce.
"Ser Otto Hightower... sei accusato di... alto tradimento... e di aver architettato... lo spodestamento di... mia figlia dal suo... legittimo... trono... come ti... giudichi?" domandò il re raddrizzando la schiena.
La sala piombò nel silenzio. Heleana si strinse al fianco di Aemond e il principe prese la mano di sua sorella nella propria.
"Colpevole," rispose Otto.
Viserys sospirò stanco e Alicent abbassò il capo.
"In una... normale... condizione... verresti condannato a... morte," iniziò il re. Otto tenne lo sguardo fisso su di lui, il capo leggermente inclinato, curioso di sapere che cosa Viserys avrebbe detto.

"Ma il tuo... legame con la mia... regina mi proibisce di... uccidere un familiare... non sono un... uccisore di parenti," continuò il re. Aemond rabbrividì sentendo quel soprannome. Non ricordava fosse stato usato in passato ma sicuramente nella loro lunga storia qualcuno doveva averlo indossato con onore.
"Ti condanno... all'esilio a... Vecchia Città... confido che... rivedere la tua antica... casa possa rallegrare... i tuoi ultimi anni..." concluse Viserys.
Un colpo di tosse lo scosse da capo a piede e Rhaenyra lasciò il fianco dei suoi figli per precipitarsi da lui, assicurandosi che stesse bene.
Due guardie accompagnate da Ser Harrold Westerling afferrarono Otto per le braccia ma l'uomo non sembrò disposto a muoversi. Piantò i piedi in terra e fissò gli occhi su Viserys.
"Come passata Mano del Re sento il bisogno di comunicarvi ciò di cui sono venuto a conoscenza la scorsa notte," disse Otto portando lo sguardo sul principe Lucerys.
Aemond strinse la propria spada e Jacaerys fece altrettanto.
"Sembrerebbe che il principe Lucerys Velaryon non sia più vergine-" Ser Harrold colpì Ser Otto in viso. Le guardie lo trascinarono via ma i sussurri avevano già iniziato a spargersi per la sala.
Lucerys era sbiancato e Aemond si morse l'interno delle guance.
Dannazione a me e la mia lingua lunga, pensò. Perché il prigioniero senza volto che occupava la cella di fronte a quella di Ser Criston non era altri che suo nonno.

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