Parte 2:

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Quattro anni dopo

La famiglia di Aemond e Lucerys giunse a Roccia del Drago il giorno stesso in cui si sarebbe tenuta la festa di compleanno di Jacaerys.
Regina e principe consorte, accompagnati dalla regina madre Alicent, erano giunti una settimana prima, desiderosi di passare del tempo con i figli.
Joffrey e Tyraxes solcarono il cielo al fianco dei sovrani mentre Daeron era stretto alla schiena del giovane principe. Il Ser sembrava non essere ancora riuscito a superare la paura dell'altezza.
Alicent, nonostante le suppliche di Rhaenyra, giunse in nave. A differenza di Daeron non avrebbe accettato facilmente di volare. Con lei venne anche Daemion il cui drago era ancora troppo piccolo per portarlo in groppa. Il principe si era offerto di accompagnare la regina madre, sostenendo che un viaggio di tre giorni in solitaria sarebbe stato troppo noioso. Alicent era stata più che lieta di accettare la sua presenza.
Aegon "il minore", Viserys e Visenya giunsero in sella ai loro draghi.
Le grotte che popolavano Roccia del Drago vennero presto riempite e nel lasso di tempo in cui le famiglie rimasero furono molte le uova a venire deposte. Dodici uova.
Furono due i draghi che lasciarono Driftmark. Cantore di Morte, il drago di Laena, non era ancora grande abbastanza per portare il proprio cavaliere. E così Lady e Ser si strinsero alla schiena dei genitori.
Heleana giunse con due giorni di anticipo e portò con sé Lyanna. Jonnel rimase al Nord insieme a suo padre, desideroso di apprendere tutte le questioni che lo avrebbero riguardato in futuro.
Baela giunse da Nido nell'Aquila. Suo figlio non era con lei, il piccolo aveva preferito rimanere con il proprio Portatore.
Rhaena corse subito ad abbracciare la sorella.
"Non ti vedo da troppo tempo!" esclamò lei sorridendo contro la sua guancia.
Baela rise e la sollevò la terra. Le due saltellarono come delle ragazzine ma circondate dalla loro famiglia non avevano nessuno motivo per mantenere le apparenze.
"Dovresti farmi visita più spesso," commentò Baela facendole l'occhiolino.
"Io!? Sei tu quella con il drago grande e grosso!" esclamò Rhaena il cui drago era ancora troppo piccolo per affrontare viaggi così avventurosi.
Baela buttò gli occhi al cielo e prese la sorella sotto braccio, guidandola verso la sala dove presto si sarebbero radunati tutti gli ospiti.

"Heleana," sussurrò Alicent stringendo sua figlia in un dolce abbraccio. La principessa rispose con altrettanta gentilezza, appoggiando il mento contro la spalla di sua madre.
"Oh! Guarda come sei cresciuta," continuò Alicent abbassando lo sguardo sulla nipote che era stretta alla gonna verde di Heleana.
Lyanna Stark aveva lunghi capelli neri e mossi che le ricadevano lungo la schiena coperta da un abito grigio. Il suo viso era rotondo, molto simile a quello di sua madre e i suoi occhi erano della stessa sfumatura viola.
"Nonna!" disse con voce sottile e un grande sorriso le illuminò il viso.
Alicent si chinò sulle ginocchia e la prese in braccio, lasciandole un bacio sulla fronte.
Quando era giunta voce della nascita di Lyanna, Alicent era subito partita per il Nord e sia Aemond che Aegon si erano offerti di accompagnarla, entrambi impazienti di rivedere la sorella. Cregan li aveva accolti a braccia aperte, mostrando la figlia che al momento del loro arrivo aveva appena compiuto due mesi.
"Ti assomiglia così tanto," disse Alicent accarezzando la guancia di sua figlia i cui occhi erano fissi nel vuoto, distanti.
"Il cavaliere è qui," sussurrò Heleana.
La regina madre la guardò con preoccupazione e con la maggiore delicatezza possibile la scosse per le spalle.
"Muña sogna!" esclamò Lyanna riscuotendo la madre che subito le sorrise, prendendo una delle sue mani nella propria.
"Io credo assomigli a Cregan," disse Heleana come se nulla fosse accaduto.

"Cos'è questa delizia?" domandò Aegon affondando i denti in un pasticcino ripieno di crema. Il principe si leccò le labbra con sensualità e buttò gli occhi al cielo, le ciglia sfarfallarono e un gemito lasciò la sua gola.
Suo marito, seduto proprio al suo fianco, si morse le guance davanti a quella vista eccitante. Si schiarì la gola e accavallò le gambe, nascondendo l'inguine. Sarebbe stato certamente imbarazzante eccitarsi davanti all'intera famiglia.
"Uno dei mercanti con cui sono in affari li ha portati dall'ultimo dei suoi viaggi," spiegò Lucerys e Aemond gli circondò le spalle con un braccio. Per un Protettore poteva essere considerato sconveniente che il proprio Portatore avesse un ruolo e un prestigio più elevato ma Aemond trovava tutto quello estremamente attraente. Molto spesso, dopo una delle riunioni con il Consiglio di Driftmark, Aemond trascinava Lucerys nella loro camera da letto e non gli permetteva di uscire fino alla sera o al mattino seguente. I due sposi si rotolavano fra le lenzuola fino a quando erano esausti.
Rhaenyra e Daemon li raggiunsero seguiti da figli e nipoti. Alicent veniva in fondo alla fila, controllando che nessuno dei bambini più piccoli rimanesse indietro.
"Buon compleanno, zio Jace," disse Laena porgendo il migliore dei suoi sorrisi.
La piccola Lady aveva da subito imparato ad affascinare gli adulti e gli uomini che facevano affari con suo padre. La gente sussurrava che se Visenya fosse la Delizia del Reame, Laena sarebbe stata la Delizia delle Maree.
"Grazie tesoro," disse Jacaerys lasciandole una carezza fra i capelli ricci e gonfi.
Baelon si guardava attorno. Le loro visite a Roccia del Drago non erano rare ma ogni volta che vi mettevano piede la struttura dell'enorme castello attirava l'attenzione del piccolo Lord. Le torri dalle teste di drago e i balconi a strapiombo sul mare erano certamente una vista rara.
"Aerys. Aera. Maelor," salutò Laena sorridendo ai cugini che vestiti nei loro migliori abiti affiancavano il loro Portatore. Era stato Jace a creare i soprannomi per i propri figli. Per quanto amasse i loro nomi trovava fosse giusto appellarli con qualcosa di più semplice e familiare, proprio come Rhaenyra aveva fatto con loro.
I due gemelli avevano compiuto dodici anni e proprio in quella data si erano presentati. Entrambi Portatori. Aegon era stato entusiasta, con Rhaenyra come regina nessuno avrebbe osato sminuire i suoi figli a causa della loro designazione. Uno dei consiglieri di Jacaerys aveva suggerito che prima di selezionare il futuro principe di Roccia del Drago l'erede avrebbe potuto aspettare la presentazione del piccolo Maelor ma, Jacaerys era stato irremovibile. Jaehaerys era il suo primogenito e quando sarebbe arrivato il momento lo avrebbe succeduto sul Trono.
Naturale fu anche l'immediato allontanamento del consigliere da Roccia del Drago. Aegon non avrebbe accettato che quell'uomo continuasse a vivere sotto lo stesso tetto dei suoi figli.
Un basso ringhio riempì il palazzo facendo sussultare i nuovi arrivati. Daemon inclinò il capo, come se avesse riconosciuto quel suono e stesse scavando nella sua memoria alla ricerca di un ricordo in particolare.
Aegon "il minore" scostò la sedia per sua madre e Alicent. Le due donne lo ringraziarono e Rhaenyra mostrò un sorriso pieno di orgoglio.
Il principe si accomodò al fianco della regina madre, proprio davanti a Jaehaera. Lei gli sorrise titubante e lui rispose nel medesimo modo.
Il principe di Roccia del Drago sorrise e aspettò che il rombo passasse prima di aprire bocca.
"Vermithor ultimamente è molto irrequieto," spiegò Jacaerys approfittando di quel momento di solitudine con la famiglia per spiegare cosa stesse accadendo. Presto i Lord sarebbero giunti per la cena e l'attenzione del festeggiato sarebbe stata tutta per loro.
Viserys sollevò le sopracciglia e Baelon sollevò gli occhi su suo zio.
"Il drago di re Jaehaerys?" domandò il piccolo Ser accomodandosi al fianco del proprio Portatore.
Aerys guardò suo cugino ma comprese in fretta di non essere lui l'argomento di dibattito e subito riabbassò lo sguardo, le guance vagamente tinte di rosso.
"Proprio lui," rispose Jace con un sorriso misterioso.
Gli occhi si posarono poi su suo padre che aveva potuto conoscere sia il drago che il suo cavaliere.
"I Guardiani hanno suggerito di sellarlo così calmare il suo pianto," spiegò prendendo un sorso di vino.
Daemon annuì e si leccò le labbra.
"Vermithor era molto legato a Jaehaerys. Chissà cosa lo ha destato dal suo riposo," commentò il principe tra sé e sé.
Vermithor non era mai stato un drago particolarmente socievole ma dopo la morte del suo cavaliere era diventato ancora più scorbutico ed evasivo, preferendo rintanarsi in una delle grotte sotto il palazzo invece che restare alla Fossa del Drago.
"Possibile si tratti di nostalgia?" domandò Jacaerys.
"Nostalgia?" domandò Laena e Baelon si fece attento.
Daemon sollevò le spalle e prese a propria volta un sorso di vino.
"Anche i draghi possono essere tristi," commentò il principe Canaglia.

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