Capitolo 6:

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Capitolo 6:

Quando la cena fu terminata tutti tornarono nelle proprie stanze.
Lucerys e suo fratello dividevano la camera da letto ma Jacaerys aveva deciso di accompagnare Aegon fino alla propria stanza, lasciando quindi Lucerys solo.
Non c'erano guardie fuori dalla sua porta e Lucerys fu molto grato. Vista come era degenerata la situazione durante il processo non voleva che quegli uomini trovassero altri motivi per screditarlo. L'essere stato difeso da due Protettori lo aveva messo già abbastanza in ombra. Un vero Signore delle Maree non avrebbe permesso a sua madre di difenderlo ma avrebbe parlato con onore e coraggio davanti ai suoi aggressori.
Lucerys sospirò e si chiuse la porta alle spalle.
Si sedette davanti al grande specchio, lavandosi il viso e applicando degli oli che rendessero la sua pelle morbida e liscia.
Si spazzolò i capelli e infine si accomodò sul proprio letto. Non si cambiò per la notte, preferì aspettare che Jacaerys tornasse. La presenza di suo fratello era sempre in grado di rassicurarlo.

Aemond lasciò la propria stanza e si addentrò nei giardini, raggiungendo uno dei muri della Fortezza Rossa. Guardò verso l'alto e scoprì che Lucerys era ancora sveglio, una debole luce proveniva dalla finestra della sua stanza.
Sapeva che suo nipote era solo. Jacaerys era con Aegon e non avrebbe lasciato il fianco del suo promesso tanto facilmente.
Si arrampicò lungo la parete che conduceva fino alla terrazza di suo nipote. Le finestre erano aperte e il vento smuoveva le morbide tende bianche.
Aemond mise piede sul bancone e si concesse qualche momento per prendere dei grossi respiri. I muscoli delle braccia dolevano e le gambe tremavano a causa dello sforzo. Il suo stesso respiro era accelerato.
Lucerys era seduto su uno dei due letti matrimoniali, non sembrava averlo notato. Osservava la porta con aria nostalgica.
"Nipote," lo salutò Aemond entrando nella stanza.
Lucerys sobbalzò e scattò in piedi. Si portò una mano al petto ma sorrise quando lo riconobbe. Subito gli corse incontro.
"Sei impazzito? Scalare la parete! Avresti potut-" Aemond lo interruppe con un bacio.
Lucerys chiuse gli occhi e avvolse le braccia attorno al collo dello zio, lasciando che Aemond lo stringesse contro il proprio corpo, reclamando le sue labbra come se gli appartenessero.
Quando si separarono Lucerys respirava velocemente, gli occhi lucidi e le guance rosse.
"Jace tornerà tra poco," sussurrò Lucerys quando Aemond lo spinse sul letto, imprigionando il suo corpo contro il materasso.
Aemond riprese a baciarlo e Lucerys affondò le dita fra i suoi capelli.
"Jace è con mio fratello... ne avranno per molto," disse Aemond baciandogli il collo.
Lucerys scosse il capo e spinse le mani contro il petto dello zio. Aemond sospirò ma si allontanò, lasciandogli un po' di spazio.
"E se tornasse e ti trovasse qui?" domandò Lucerys con le mani strette contro le sue spalle.
Aemond buttò l'occhio al cielo e si mise a sedere, trascinando Lucerys con sé.
"Gli direi che non sto facendo nulla di diverso da quello che lui fa ogni notte con mio fratello," commentò Aemond.
Lucerys sospirò e appoggiò la fronte contro la sua spalla.
"Loro si sposeranno, Aemond," disse il giovane principe. Aemond gli lasciò un bacio fra i capelli e Lucerys sentì un sorriso nascere contro il suo capo.
"È quello che voglio fare anche io," disse lo zio con un pelo di incertezza nella voce.
Lucerys sollevò il capo, guardando Aemond come se credesse che scherzasse.
"Dici davvero? Vorresti sposarmi?" domandò Lucerys stupito.
Aemond gli sorrise e annuì, stringendo le mani del nipote nelle proprie.
"Sei diventato mio la notte in cui hai preso il mio occhio," disse Aemond baciandogli una mano. Lucerys sorrise e si strinse contro il suo petto.
Aemond tornò a stendersi sul letto, tenendo il nipote stretto contro il proprio corpo.
Lucerys iniziò a giocare con i suoi capelli, intrecciandoli in improbabili acconciature. Le sue dita sfiorarono il laccio che teneva fissa la benda sul viso dello zio.
"Posso... vedere?" domandò Lucerys sfiorando la pelle scura. Aemond si irrigidì poi sospirò grave. Lucerys gli accarezzò la cicatrice e poi la baciò, tracciandone i contorni con le labbra rosse.
"D'accordo..." sussurrò Aemond.
Fu Lucerys a sfilare la benda e lo zio chiuse l'occhio.
Il giovane principe rimase immobile per qualche istante e poi, lentamente, sfiorò la pietra azzurra. Lasciò un bacio sulla fronte di Aemond e tornò ad appoggiare il viso contro il suo petto.
"Il blu è il colore dei Velaryon..." sussurrò con le guance tinte di rosso.
"Per quanto può valere, mi dispiace," disse ancora Lucerys baciandogli il collo.
Fu il turno di Aemond quello di baciargli la fronte.
Mettendosi a sedere rimise a posto la benda.
Il principe si alzò in piedi e strattonò Lucerys, invitandolo a fare altrettanto. Guidò il giovane principe verso la porta, un grande sorriso gli aleggiava in viso.
"Dove andiamo?" domandò Lucerys quando Aemond lo spinse fuori dalla stanza.
"Fuori," disse Aemond senza aggiungere altro.

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